Guido Poli: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Nacque a Mattarello in [[Trentino]], allora sotto il [[Monarchia asburgica|dominio asburgico]], il 31 marzo 1894,<ref name=B1p136/> figlio di Giulio e Adele Tomasi.<ref name="aw">{{Cita|Combattenti Liberazione||aw}}.</ref> All'età di dieci anni fu espulso dall'[[Liceo classico Giovanni Prati|Imperial Regio Liceo superiore di Trento]] per aver offeso il dipinto che ritraeva il [[Kaiser]] [[Francesco Giuseppe I d'Austria|Francesco Giuseppe I]], e studiò in successione a [[Merano]], [[Rovereto]] e poi a [[Udine]], dove completò il corso di studi.<ref name=B1p137>{{Cita|Bianchi, Cattaneo 2011|p. 137}}.</ref> Il 20 settembre 1914 varcò clandestinamente il confine con il [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]], attraversando l'altopiano di [[Lavarone]] e [[Lastebasse]].<ref name=B1p137/> Raggiunta [[Bologna]] si iscrisse alla locale [[Università di Bologna|università]],<ref name="ar">{{Cita|Noi Alpini||ar}}.</ref> facoltà di scienze chimiche.<ref name=B1p137/> Fervente interventista, nella città felsinea frequentò vari circoli cittadini, e in particolare la sezione<ref group=N>La sezione bolognese dell’Associazione Nazionale Trento Trieste era all'epoca presieduta da [[Angelo Manaresi]], anche lui combattente volontario come ufficiale degli alpini, che dal [[1929]] al [[1943]] fu Presidente Nazionale dell'[[Associazione Nazionale Alpini]].</ref> dell'Associazione Nazionale Trento Trieste.<ref name="ar"/> All'atto dell'entrata in guerra dell'[[Italia]], il 24 maggio [[1915]], si arruolò volontario nel [[Regio Esercito]], assegnato al [[35º Reggimento fanteria "Pistoia"|35º Reggimento fanteria]], entrando poi nella [[Accademia Militare di Modena|Regia Accademia di Fanteria e Cavalleria]] di [[Modena]].<ref name=B1p137/> Il 31 novembre, conCon il grado di Aspirante ufficiale,<ref name="ar"/> raggiunse la 204ª [[Compagnia (unità militare)|Compagnia]] del [[Battaglione alpini "Val Tanaro|battaglione "Val Tanaro"]], [[1º Reggimento alpini]], schierata allora nella zona tra [[Pontebba]] e Sella Prevala.<ref name="ar"/> Prese parte ai combattimenti sul Kuckli e sul [[Monte Rombon]], e nel maggio [[1916]], durante la [[battaglia degli Altipiani]], alla difesa del [[Monte Rosso]].<ref name=B1p137/> Promosso [[sottotenente]], in seguito ai casi di [[Fabio Filzi]], [[Cesare Battisti]], e [[Damiano Chiesa]], che catturati dagli austriaci erano stati giustiziati in quanto considerati traditori, il [[Comando supremo militare italiano|Comando supremo]] gli ordinò di lasciare il suo reparto. Su sua esplicita domanda venne assegnato, con il nome di copertura di Mario Guidi, al comando salmerie del [[battaglione]], e poi dietro insistenti sue domande, e dopo la promozione a [[tenente]],<ref name="aw"/> alla sezione mitragliatrici della 204ª Compagnia.<ref name="aw"/> Il 19 giugno [[1917]] prese parte alla conquista del [[Monte Ortigara]], ma il giorno successivo rimase ferito da una scheggia di [[Granata (arma)|granata]] al torace, rifiutò di allontanarsi dalla sua postazione, per farsi ricoverare in un [[ospedale]] da campo.<ref name=B1p137/> Il 21 giugno ci furono massicci bombardamenti di [[artiglieria]] da parte dell'avversario. Mentre si trovava presso la postazione della [[mitragliatrice]] al suo comando, due [[Proiettile|proiettili]] di grosso calibro colpirono la sua posizione uccidendolo insieme ai serventi dell'arma.<ref name=B1p137/> Per onorarne la memoria venne dapprima decretata la concessione della [[Valor militare|Medaglia di bronzo al valor militare]], successivamente tramutata in [[Medaglia d'argento al valor militare|Medaglia d'argento]] e poi d'[[Medaglia d'oro al valor militare|oro]].<ref group=N>Tale onorificenza fu concessa previo parere positivo della Commissione Speciale (per gli Irridenti), istituita presso il Ministro della Guerra, in commutazione di quella d'[[argento]] del Decreto Luogotenenziale 13 settembre 1917.</ref><ref name=B1p137/>
I resti del suo corpo vennero ricomposti e successivamente tumulati in un piccolo [[cimitero]] nei pressi di Cima Caldiera.<ref name=B1p137/> Il Gruppo A.N.A. di Mattarello (TN) è stato a lui intitolato.<ref name=B1p137/>