Omicidio di Paolo Di Nella: differenze tra le versioni
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== Storia ==
Di Nella aveva deciso che il 2 febbraio sarebbe partita una nuova iniziativa politica del Fronte della Gioventù nel
Attaccò molti manifesti nella zona e durante le operazioni si notò il ripetuto passaggio di un motorino con due persone a bordo. Giunto in viale Libia, alle ore 00:45, scese dalla sua auto per affiggere dei manifesti su un tabellone al centro della strada, mentre Daniela Bertani lo aspettava in auto. Due giovani erano apparentemente in attesa di un autobus alla fermata [[ATAC|Atac]] della linea 38 (anche se a quell'ora gli autobus non passavano più). Secondo quanto riportato dalla [[DIGOS|Digos]], uno dei due senza parlare si avvicinò a Di Nella sferrandogli un solo colpo alla tempia con un oggetto contundente, probabilmente un grosso manganello o una spranga di ferro<ref name=":0">{{Cita libro|nome=Luca|cognome=Telese|titolo=Cuori neri|url=https://books.google.it/books?id=xNKk5GOj-9kC&pg=PT722&dq=ugo+vetere+paolo+di+nella&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjwsJ2ooIvUAhXHuhoKHS95CgoQ6AEIIjAA#v=onepage&q=ugo%20vetere%20paolo%20di%20nella&f=false|accesso=2017-05-25|data=2010-10-07|editore=Sperling & Kupfer|lingua=it|ISBN=9788873392958}}</ref><ref name=":1">{{Cita libro|nome=Pierluigi|cognome=Zavaroni|titolo=Caduti e memoria nella lotta politica. Le morti violente della stagione dei movimenti: Le morti violente della stagione dei movimenti|url=https://books.google.it/books?id=wKz1I-yJDJEC&pg=PA156&dq=ugo+vetere+paolo+di+nella&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjwsJ2ooIvUAhXHuhoKHS95CgoQ6AEIKDAB#v=onepage&q=ugo%20vetere%20paolo%20di%20nella&f=false|accesso=2017-05-25|data=2010-04-29|editore=FrancoAngeli|lingua=it|ISBN=9788856826609}}</ref>. Gli aggressori poi fuggirono a piedi, imboccando via Lago Tana che porta nel cuore del quartiere Africano<ref name="dani" />. Di Nella si piegò sulle gambe e subito si rialzò. Bertani gli si avvicinò chiedendogli se stesse male e Di Nella negò, dopo di che l'amica lo accompagnò a piazza Vescovio, dove c'era una fontanella, per lavare la ferita sanguinante dietro l'orecchio<ref name=":0" />. L'amica gli prestò dei fazzoletti per tamponare l'emorragia<ref name=":0" />. Di Nella si fece riaccompagnare a casa dalla ragazza, facendole promettere che non avrebbe raccontato a nessuno l'episodio<ref name=":0" /><ref name="dani">Dalla deposizione di Daniela Bertani alla Polizia di Stato, 4 febbraio 1983</ref> Rientrato a casa in [[Corso Trieste (Roma)|
I genitori furono svegliati dai suoi lamenti e Paolo chiese una borsa per il ghiaccio e riferì alla madre di rischiare il trauma cranico, a quel punto venne chiamato il medico di famiglia che ne dispose il ricovero e l'ambulanza lo trasportò al [[Policlinico Umberto I]], dove arrivò alle ore 4:00 già in [[coma]]<ref name=":0" /><ref name="zava" />. Dal giorno dopo i suoi amici lo vegliarono per 7 giorni nella corsia del nosocomio<ref>Dalla testimonianza di Liliana Cassano, madre di Di Nella, alla trasmissione Telefono Giallo</ref>. Durante la degenza, il 4 febbraio il Sindaco di Roma, [[Ugo Vetere]], corse in ospedale e deplorò l'accaduto; il 5 febbraio il Presidente della Repubblica [[Sandro Pertini]] si recò anch'egli a trovare Di Nella in ospedale in visita privata, e gli fu comunicato che il coma era irreversibile<ref name=":1" /><ref name="zava">Pierluigi Zavaroni, ''Caduti e memoria nella lotta politica. Le morti violente della stagione dei movimenti'', in N. Antonetti, ''Cittadinanza, politica, società, storia - Collana del Dipartimento di Studi politici e sociali dell'Università di Parma'', FrancoAngeli Ed. - ISBN 8856826607</ref><ref name="alema">Corrado Ruggeri, [[Gianni Alemanno]], ''Cittadino di Roma'', Mondadori, 2013 - ISBN 8852039902</ref> Successivamente ebbe un breve colloquio con i familiari<ref name=":1" />. L'agonia di Di Nella terminò il 9 febbraio alle 20:05, quando morì senza avere mai ripreso conoscenza<ref name=":0" />. Il fatto suscitò reazioni di solidarietà. [[Giuliano Ferrara]] il 6 febbraio scrisse su ''[[la Repubblica (quotidiano)|Repubblica]]'': "Abbiamo i titoli per dire che per noi questa non è la morte di un fascista, ma la morte di un uomo. E di più: di dire che se questo scelse di dirsi fascista e concepì per la sua vita futura di vivere da fascista, ebbene, aveva il diritto di scegliere e di vivere così<ref>Giuliano Ferrara, La Repubblica, 6 febbraio 1983</ref>." Arrivò anche un telegramma dal segretario del [[Partito Comunista Italiano|PCI]], [[Enrico Berlinguer]], ai familiari, che condannava fermamente l'agguato: «La morte del vostro giovanissimo Paolo, vittima di un'aggressione disumana, che ha scosso e sdegnato ogni coscienza civile, suscita anche il commosso compianto dei comunisti. Vi preghiamo di accogliere le nostre condoglianze e la nostra solidarietà. Enrico Berlinguer»<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=http://www.iltempo.it/roma-capitale/cronaca/2016/02/11/trent-anni-di-ingiustizia-per-paolo-di-nella-1.1507966|titolo=Trent’anni di ingiustizia per Paolo Di Nella|cognome=Rapisarda|nome=Antonio|accesso=2016-05-24|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160624180203/http://www.iltempo.it/roma-capitale/cronaca/2016/02/11/trent-anni-di-ingiustizia-per-paolo-di-nella-1.1507966|dataarchivio=24 giugno 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1998/03/03/almirante-berlinguer-quegli-incontri-segreti.html|titolo=Almirante e Berlinguer quegli incontri segreti - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|accesso=2016-05-24}}</ref>.
Dopo il decesso furono avviate indagini ed eseguite alcune perquisizioni nei confronti di ambienti dell'
La Bertani fu riconvocata per un secondo riconoscimento il 4 novembre 1983, ma sbagliò il riconoscimento del secondo indiziato, Luca Baldassarre, ponendo di fatto fine all'indagine. Il giudice ritenne infatti che, avendo sbagliato il secondo riconoscimento, avrebbe potuto aver sbagliato anche il primo. Il 29 dicembre il giudice istruttore Vitaliano Calabria, firmò l'ordine di scarcerazione di Corrado Quarra. Le indagini furono chiuse il 21 aprile 1986 con il proscioglimento di Quarra<ref>Dalla ordinanza di chiusura della indagini,
== Controversie ==
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== Commemorazioni e omaggi ==
[[File:Paolo Di Nella - luogo uccisione a Roma.jpg|thumb|
A piazza Gondar, nei giorni immediatamente successivi alla morte di Di Nella, nel luogo in cui fu aggredito, fu realizzato un murale con la scritta "Paolo Vive", presso la quale ogni anno si svolge una veglia e una manifestazione di commemorazione nell'anniversario del decesso. Nel 2003 il Sindaco di Roma, [[Walter Veltroni]], su proposta di un consigliere comunale di [[Alleanza Nazionale|AN]], Luca Malcotti, decise d'intitolare il viale centrale di Villa Chigi a Paolo Di Nella. Da allora, ogni anno, il [[Comune di Roma|Campidoglio]] depone una corona di fiori in occasione dell'anniversario.
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