Esercito nazionale dell'Afghanistan: differenze tra le versioni

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|Dimensione = 180.000<ref name="Strength2019">{{cita web|url=https://media.defense.gov/2019/Aug/21/2002173538/-1/-1/1/Q3FY2019_LEADIG_OFS_REPORT.PDF|titolo=Operation Freedom's Sentinel: Lead Inspector General Report to the United States Congress, April 1, 2019–June 30, 2019|sito=Dipartimento della Difesa, Ufficio dell'Ispettore generale|data=20 agosto 2019|accesso=12 ottobre 2019|p=26}}</ref>
|Descrizione_guarnigione = Quartier generale
|Guarnigione = Centro di Comando Militare Nazionale, [[Kabul]], [[provinciaProvincia di Kabul]], [[Afghanistan]]<ref>{{Cita web|url=https://www.nationalguard.mil/News/Article/590370/virginia-national-guards-29th-infantry-division-mentors-making-a-difference-in/|titolo=Virginia National Guard's 29th Infantry Division mentors making a diff|sito=National Guard}}</ref>
|Descrizione_equipaggiamento =
|Equipaggiamento =
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|Anniversari =
|Decorazioni =
|Struttura_di_comando = [[Ministero della difesa (Afghanistan)|Ministero della difesaDifesa]]
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|Descrizione_comandante_corrente1 = [[Capo di stato maggiore (Afghanistan)|Capo di stato maggiore]]
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|Comandanti degni di nota =
}}
L{{'}}'''esercito nazionale dell'Afghanistan''' ('''''Afghan National Army''''' in [[Lingua inglese|inglese]], '''ANA''', ''اردوی ملی افغانستان'' in [[fārsì]], ''افغان ملي ارد''و in [[pashtu]]) è stato l'arma terrestre delle [[forze armate afghane]] fino alla loro sconfitta per mano dei [[talebani]] nell'agosto 2021. Era sotto il [[Ministero della difesa (Afghanistan)|Ministero della difesaDifesa]] a [[Kabul]] ed era in gran parte addestrato dalle [[Operazione Sostegno Risoluto|forze NATO a guida statunitense]]. L'ANA era diviso in sette [[Corpo d'armata|corpi d'armata]], con il 201° a Kabul seguito dal 203° a [[Gardez]], dal 205° a [[Kandahar]], dal 207° a [[Herat]], dal 209° a [[Mazar-i Sharif]], dal 215° a [[Lashkar Gah]] e dal 217° a nord. L'ultimo [[Capo di stato maggiore (Afghanistan)|capo di stato maggiore]] dell'ANA è il [[tenente generale]] [[Yasin Zia]].<ref>{{Cita web|url=https://tolonews.com/afghanistan/governors%E2%80%99-appointments-ongoing-cabinet-member-choices-stalled|titolo=Governors’ Appointments Ongoing, Cabinet Member Choices Stalled|sito=[[TOLOnews]]|accesso=17 luglio 2017}}</ref>
 
L'esercito nazionale afghano affonda le sue radici all'inizio del [[XVIII secolo]], quando la [[dinastia Hotak]] venne fondata a [[Kandahar]] a seguito dell'ascesa al potere di [[Ahmad Shah Durrani]]. Venne riorganizzato nel 1880 durante il regno dell'[[emiro]] [[Abdur Rahman Khan]].<ref name="LOCAfgh">Library of Congress Country Study Afghanistan, 1986, 290-291.</ref> Durante la [[prima guerra mondiale|prima]] e [[seconda guerra mondiale]], l'esercito afghano venne finanziato dalla [[Germania]] ma l'Afghanistan rimase [[Neutralità|neutrale]]. Dagli [[Anni 1960|anni sessanta]] ai primi [[Anni 1990|anni novanta]], l'esercito afghano venne addestrato ed equipaggiato dall'[[Unione Sovietica]]. Dal [[1992]], l'esercito si frammentò in milizie regionali sotto il comando di [[Fronte Islamico Unito per la Salvezza dell'Afghanistan|signori della guerra locali]].
 
Dopo la caduta dei [[Talebani]] avvenuta nel tardo [[2001]], il nuovo esercito nazionale afghano riprese vita grazie all'aiuto degli [[Stati Uniti d'America]] e di altri Paesipaesi [[NATO]]. Dal [[2002]], [[miliardo|miliardi]] di dollari sono stati spesi per equipaggiamenti militari, strutture, ede aiuti di ogni genere. Gran parte delle armi giunsero dagli USA, che spedirono ad esempio [[High Mobility Multipurpose Wheeled Vehicle|Humvee]], [[Fucile d'assalto|fucili d'assalto]] [[M16 (fucile d'assalto)|M16]] e [[Giubbotto antiproiettile|giubbotti antiproiettile]]. Gli aiuti inclusero anche la costruzione di un [[quartier generale]] centrale e centri di addestramento sparsi nel paese.<ref>{{cita web|url=http://www.afghannews.net/index.php?action=show&type=news&id=844.com|titolo=Afghanistan to get $2 billion in U.S. gear|cognome=Tran|nome=Tini|accesso=22 gennaio 2011}}</ref>
 
A partire dal 2014, la maggior parte dell'Afghanistan passò sotto il controllo del governo e la NATO svolse un ruolo di supporto.<ref>{{Cita web|url=http://www.dw.de/bomb-blast-hits-afghanistan-on-security-handover-day/a-16888374|titolo=Bomb blast hits Afghanistan on security handover day|sito=Deutsche Welle|data=19 giugno 2013|accesso=23 giugno 2013}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.globalpost.com/dispatch/news/afp/130618/karzai-announces-afghan-security-handover|titolo=Karzai announces Afghan security handover|sito=Agence France Press|editore=Global Post|data=18 giugno 2013|accesso=23 giugno 2013|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20130622194843/http://www.globalpost.com/dispatch/news/afp/130618/karzai-announces-afghan-security-handover}}</ref> La maggior parte della formazione dell'ANA viene svolta presso l'[[Marshal Fahim National Defense University|Afghan National Security University]]. Nel 2019, l'ANA aveva circa 180.000 soldati su una forza autorizzata di 195.000.<ref name="Strength2019"/>
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== Storia ==
=== L'esercito reale afghano ===
Storicamente, gli [[Afghanistan|afghani]] prestarono servizio nell'esercito dei [[Ghaznavidi]] (963–1187), dei [[Dinastia Ghuride|Ghuridi]] (1148–1215), del [[Sultanato di Delhi]] (1206–1527) e dei [[Moghul]] (1526–1858).<ref>{{Cita libro|nome=M. Th.|cognome=Houtsma|titolo=E.J. Brill's first encyclopedia of Islam 1913-1936|url=https://books.google.com/books?id=GEl6N2tQeawC&lpg=PP1&pg=PA150#v=onepage|accesso=24 settembre 2010|anno=1993|editore=BRILL|pp=150-151|ISBN=978-90-04-09796-4}}</ref> L'esercito nazionale afghano fa risalire la sua origine all'inizio del [[XVIII secolo]], quando la [[dinastia Hotak]] salì al potere a [[Kandahar]] e sconfisse l'[[Dinastia safavide|Impero safavide]] nella [[battaglia di Gulnabad]] nel 1722.<ref>{{Cita web|url=http://persian.packhum.org/persian/pf?file=90001014&ct=30|titolo=AN OUTLINE OF THE HISTORY OF PERSIA DURING THE LAST TWO CENTURIES (A.D. 1722-1922)|autore=Edward G. Browne|editore=[[Packard Humanities Institute]]|pp=29-31|accesso=24 settembre 2010|città=Londra}}</ref>
[[File:Afghan_infantry.jpg|sinistra|thumb|Soldato di fanteria afghano nel 1890]]
[[File:Afghan_royal_soldiers_of_the_Durrani_Empire.jpg|thumb|Soldati reali [[Afghanistan|afghani]] dell'[[Impero Durrani]]]]
Quando [[Ahmad Shah Durrani]] formò l'[[Impero Durrani]] nel 1747, l'esercito afghano combatté una serie di battaglie nella [[Punjab (regione)|regione del Punjab]] dell'[[Subcontinente indiano|India]] durante il [[XIX secolo]]. Una delle famose battaglie fu la [[Terza battaglia di Panipat|battaglia di Panipat del 1761]], in cui l'esercito afghano sconfisse definitivamente l'[[Impero Maratha]].<ref>{{Cita web|url=http://www.britannica.com/EBchecked/topic/7798/Afghanistan/21392/Last-Afghan-empire|titolo=Last Afghan empire|autore=[[Louis Dupree]], Nancy Hatch Dupree|sito=The Online [[Encyclopædia Britannica]]|accesso=22 luglio 2010}}</ref> Gli afgani combatterono poi con l'[[Impero Sikh]], finché alla fine il maresciallo Sikh [[Hari Singh Nalwa]] morì e le conquiste sikh si fermarono. Nel 1842, gli inglesi tentarono senza successo di conquistare l'Afghanistan, provocando la [[ritirata da Kabul del 1842]].
 
Allo scoppio della [[seconda guerra anglo-afghana]] (1878-80), [[Ali Ahmad Jalali]] cita fonti che affermavano che l'esercito regolare era forte di circa 50.000 uomini ed era composto da 62 reggimenti di fanteria e 16 di cavalleria, con 324 cannoni per lo più organizzati in batterie di artiglieria a cavallo e da montagna.<ref>[[Ali Ahmad Jalali]], [[Parameters]], 2002.</ref> Sedra cita Jalali, il quale scrive che "[...] sebbene l'emiro [[Sher Ali Khan|Shir Ali Khan]] (1863-78) sia ampiamente accreditato per aver fondato il moderno esercito afghano, fu solo sotto Abdur Rahman che divenne un'istituzione valida ed effettiva."<ref>Mark Sedra, Security Sector Reform in Afghanistan: An Instrument of the State-Building Project, in Andersen, Moller, and Stepputat, 'Fragile States and Insecure People: Violence, Security, and Statehood in the Twenty-first Century,' Palgrave Macmillan, 2007, 153, citing Jalali, Parameters, 2002, 76.</ref> Nel 1880 l'emiro [[Abdur Rahman Khan]] fondò un esercito afghano con equipaggiamento moderno con l'aiuto degli inglesi. Il [[Library of Congress Country Study]] per l'Afghanistan afferma:<ref name="LOCAfgh" />
{{Citazione|Quando [Abdur Rahman Khan] salì al trono, l'esercito era praticamente inesistente. Con l'assistenza di un prestito finanziario dai liberali inglesi, oltre al loro aiuto sotto forma di armi, munizioni e altri rifornimenti militari, iniziò un lavoro di 20 anni per creare una forza regolare rispettabile istituendo misure che formassero il lungo termine base del sistema militare. Queste includevano l'aumento dell'equalizzazione degli obblighi militari, istituendo un sistema noto come ''hasht nafari'' (in base al quale un uomo su otto tra i 20 e i 40 anni faceva il suo mandato nel servizio militare); la costruzione di un arsenale a Kabul per ridurre la dipendenza da fonti straniere per armi leggere e altri ordigni; l'introduzione di corsi di formazione supervisionati; l'organizzazione delle truppe in divisioni, brigate e reggimenti, inclusi battaglioni di artiglieria; lo sviluppo di piani di pagamento; e l'introduzione di un sistema disciplinare elementare (e duro).}}
[[File:1950s_Afghanistan_-_Afghan_Army_soldiers_on_parade.jpg|sinistra|miniatura|Soldati afghani ([[Anni 1950|anni cinquanta]])]]
Ulteriori miglioramenti all'esercito vennero apportati dal re [[Amānullāh Khān]] all'inizio del [[XX secolo]], poco prima della [[terza guerra anglo-afghana]]. Il re Amanullah combatté contro gli inglesi nel 1919, portando l'Afghanistan a diventare completamente indipendente dopo la firma del [[trattatoTrattato di Rawalpindi]]. Dai rapporti sulla carriera di Naib Sular Abdur Rahim risulta che esisteva negli [[anni '20]] una divisione di cavalleria, con lui assegnato alla divisione nella [[provincia di Herat]] nel 1913 ede a [[Mazar-i Sharif]] dopo il 1927.<ref>Frank Clements, Conflict in Afghanistan: A Historical Encyclopedia, 2-3.</ref> L'esercito afghano venne ampliato durante il regno del re [[Zahir Shah]], a partire dal 1933.
 
Nel 1953, il tenente generale [[Mohammed Daud Khan|Mohammed Daud]], cugino del re che in precedenza aveva servito come ministro della Difesa, venne trasferito dal comando del [[Corpo d'armata centrale]] a Kabul per diventare [[primo ministro dell'Afghanistan]].<ref>Peter Tomsen, The Wars of Afghanistan, Public Affairs, 2011, 90.</ref> Tra il 1950 ed il 1961 sembra ci siano stati periodici scontri di frontiera con il Pakistan.<ref>{{Cita web |url=http://yalejournal.org/wp-content/uploads/2012/04/Article-Gartenstein_Ross-and-Vassefi.pdf |titolo=Copia archiviata |accesso=2 febbraio 2016 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170203000435/http://yalejournal.org/wp-content/uploads/2012/04/Article-Gartenstein_Ross-and-Vassefi.pdf |urlmorto=sì }}</ref>
 
Dal 1949 al 1961, ebbero luogo lungo la frontiera le [[schermaglie tra Afghanistan e Pakistan]], culminate nei combattimenti nell'[[Bajour|Agenzia di Bajour]] nel settembre 1960. Ciò portò a una rottura delle relazioni diplomatiche tra i due paesi nel settembre 1961.<ref>Angelo Rasanayagam, ''Afghanistan: A Modern History'', 2005, 36.</ref>
 
Dagli [[anni '60]] all'inizio degli [[anni '90]], l'esercito afghano ricevette addestramento e equipaggiamento principalmente dall'[[Unione Sovietica]]. Nel febbraio-marzo 1957, il primo gruppo di specialisti militari sovietici (circa 10, compresi gli interpreti) fu inviato a Kabul per addestrare ufficiali afgani e sottufficiali.<ref>Slinkin M. F. 1957. ''The first Afghan "landing"'' / ''Soldier of Fortune''. 2004. Numero 2 (113). Pp. 13-14, via {{cita web|url=http://www.xliby.ru/istorija/sekretnye_voiny_sovetskogo_soyuzan/p10.php|titolo=АФГАНИСТАН. 1919-1978 гг. - Краткая историко-географическая справка}}, consultato nell'agosto 2013.</ref> A quel tempo, sembrava esserci stata una significativa influenza turca nelle forze armate afghane, che diminuì rapidamente dopo l'arrivo dei consiglieri sovietici. All'inizio degli [[anni '70]], l'assistenza militare sovietica venne aumentata. Il numero di specialisti militari sovietici aumentò da 1.500 nel 1973 a 5.000 nell'aprile 1978.<ref>Брудерер Г. Афганская война. Frankfurt am Main. 1995. С. 43.</ref> Lo specialista anziano sovietico a quel tempo (dal 29.11.1972 all'11.12.1975) era il maggiore generale I.S. Bondarets (И.С. Бондарец), e dal 1975 al 1978, il consigliere militare sovietico anziano fu il maggiore generale L.N. Gorelov.
 
Prima della [[Rivoluzione di Saur]] del 1978, secondo l'analista militare George Jacobs, l'esercito comprendeva "circa tre divisioni corazzate (570 carri armati medi più T-55 su ordinazione), otto divisioni di fanteria (con una media da 4.500 ad 8.000 uomini ciascuna), due brigate di fanteria da montagna, una brigata di artiglieria, un reggimento di guardie (per la protezione del palazzo), tre reggimenti di artiglieria, due reggimenti di commando e un ''kandak'' (battaglione) di paracadutisti, che era in gran parte terrestre. Tutte le formazioni erano sotto il controllo di tre quartier generali a livello di corpo d'armata. Tutte le divisioni di fanteria tranne tre stavano affrontando il [[Pakistan]] lungo una linea da [[Bagram]] a sud fino a Kandahar ".<ref>[[Library of Congress Country Studies]], Afghanistan: A Country Study, [[American University]], 1986, Chapter 5: National Security, p.288-289.</ref>
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=== L'Afghanistan socialista ===
{{Vedi anche|Repubblica Democratica dell'Afghanistan}}
[[File:SCUD_2.JPG|sinistra|thumb|Nel 1989, l'[[Unione Sovietica]] trasferì i [[Missile balistico tattico|missili balistici tattici]], gli [[Scud]], come si vede nel filmato del 2004.]]
Il 27 aprile 1978 il [[Partito Democratico Popolare dell'Afghanistan]], guidato da [[Nur Mohammad Taraki]], [[Babrak Karmal]] ede Amin rovesciò il regime di Mohammad Daud, che venne ucciso il giorno successivo, insieme alla maggior parte della sua famiglia.<ref>Garthoff, Raymond L. ''Détente and Confrontation.'' Washington D.C.: The Brookings Institution, 1994. p. 986.</ref> La rivolta divenne nota come [[Rivoluzione di Saur]]. Il 1º maggio Taraki divenne [[presidente]], [[primo ministro]] e [[segretario generale]] del PDPA. Il paese venne poi ribattezzato [[Repubblica Democratica dell'Afghanistan]] (RDA) e il regime PDPA durò, in una forma o nell'altra, fino all'aprile 1992.
{{Box citazione
| contenuto = '''L'esercito afghano nel 1978'''<ref>{{cita libro |titolo=War in Afghanistan|cognome=Urban |nome=Mark |wkautore=Mark Urban|anno=1988 |editore=Macmillan Press |città=Houndmills, Basingstoke, Hampshire |isbn=978-0-333-43263-1 |pp=12–14}}</ref>
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Gradualmente le tre divisioni corazzate dell'esercito e ora sedici divisioni di fanteria diminuirono di dimensioni tra battaglione e reggimento, con nessuna formazione più forte di circa 5.000 uomini.<ref>''Jane's Military Review 1982–1983'', David C. Isby, ''Ten Million Bayonets'', Orion Publishing Group Ltd, 1988, Christopher F. Foss, ''Jane's Main Battle Tanks 1986–1987'', Jane's Publishing Company Ltd, 1986: 'The order of battle of the. army includes 11 infantry divs and 3 armoured divs, which like the rest of the army are under strength due to the internal problems within the country' (p.158)</ref> Non è chiaro se le tre formazioni corazzate fossero brigate o divisioni: diverse fonti autorevoli danno entrambe le denominazioni. Una delle prime serie di defezioni si verificò nella [[9ª Divisione (Afghanistan)|9ª Divisione]], che, scrisse Urban, perse delle brigate in risposta all'intervento sovietico. Essa perse la sua 5ª Brigata ad Asmar nell'agosto 1979 e la 30ª Brigata da montagna nel 1980.<ref>Urban 1988, p.55, citato in ''[[Asia Week]]'', 30 maggio 1980.</ref> Dopo l'arrivo dei consiglieri sovietici nel 1977, essi ispirarono una serie di adattamenti e riorganizzazioni.<ref>Olga Oliker, ''Building Afghanistan's Security Forces in Wartime: The Soviet Experience'', RAND monografia MG1078A, 2011, p.38-39</ref> Nell'aprile 1982, la [[7ª Divisione (Afghanistan)|7ª Divisione]] venne spostata dalla capitale. La divisione, che era comandata dal maggiore generale Khalqi Zia-Ud-Din, aveva le sue esaurite risorse di combattimento sparse lungo l'autostrada Kabul-Kandahar.<ref>''[[Jane's Defence Weekly]]'', Vol. 4, 1985, p.1148.</ref> Nel 1984-1985, tutte le divisioni di fanteria vennero ristrutturate secondo un progetto comune. Nel 1985 le unità dell'esercito vennero sollevate dai compiti di sicurezza, rendendole più disponibili per le operazioni di combattimento.
 
Durante la [[guerra sovietico-afghana]] degli [[anni '80]], l'esercito combatté contro i gruppi ribelli [[mujahideen]]. I disertori divennero un grave problema. Le vittime dell'esercito afgano ammontarono a 50-60.000 soldati e altri 50.000 soldati abbandonarono l'esercito. Il tasso di defezione dell'esercito afghano fu di circa 10.000 soldati all'anno tra il 1980 e il 1989; i disertori in media lasciavano l'esercito afghano dopo i primi cinque mesi.<ref name="Amtstutz, 1986, pag. 180">Amtstutz, 1986, pag. 180</ref>
 
Anche le milizie locali erano importanti per gli sforzi di sicurezza del regime di Najibullah. Dal 1988 si formarono diverse nuove divisioni dalle formazioni di ex forze/milizie regionali: la [[53ª Divisione fanteria (Afghanistan)|53ª]], la [[55ª Divisione fanteria (Afghanistan)|55ª]], l'80ª, la 93ª, la 94ª, la 95ª e la 96ª Divisione di fanteria, più, forse, una divisione a [[Lashkar Gah]].<ref>Antonio Giustozzi, ''War, Politics, and Society in Afghanistan'', 2000, 220. Vedi anche Davis, 1994.</ref>
 
Come compensazione per il ritiro delle truppe sovietiche nel 1989, l'[[URSS]] accettò di fornire al regime armi sofisticate, tra cui grandi quantità di missili terra-terra [[Scud]].<ref>{{Cita web|url=http://www.janes.com/security/international_security/news/misc/sws_scud010426.shtml|titolo=SS-1 'Scud' (R-11/8K11, R-11FM (SS-N-1B) and R-17/8K14)|editore=[[Jane's Information Group]]|data=26 aprile 2001|accesso=12 febbraio 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20071215141138/http://www.janes.com/security/international_security/news/misc/sws_scud010426.shtml|urlmorto=no}}</ref> I primi 500 furono trasferiti durante i primi mesi del 1989 e ben presto si rivelarono di importanza strategica fondamentale. Durante l'attacco dei mujaheddin contro [[Jalalabad (Afghanistan)|Jalalabad]], tra marzo e giugno 1989, tre batterie di fuoco presidiate da equipaggi afgani consigliati dai sovietici lanciarono circa 438 missili.<ref name="Zaloga39">Zaloga, p. 39</ref> Presto gli Scud vennero utilizzati in tutte le aree fortemente contese dell'Afghanistan. Dopo il gennaio 1992, i consiglieri sovietici vennero ritirati, riducendo la capacità dell'esercito afghano di usare i loro missili balistici. Il 24 aprile 1992, le forze mujaheddin di [[Aḥmad Shāh Masʿūd]] conquistarono il principale deposito di Scud ad Afshur. Quando il governo comunista crollò, i pochi Scud rimasti e le loro TEL furono divisi tra le fazioni rivali che lottavano per il potere. Tuttavia, la mancanza di personale qualificato impedì un uso prolungato di tali armi e, tra l'aprile 1992 e il 1996, solo 44 Scud vennero sparati in Afghanistan.<ref name="Zaloga39" />
 
=== Dal 1992 al 2004 ===
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[[File:Non_Commissioned_Officers_of_the_Afghan_National_Army.jpg|thumb|I soldati ANA appena addestrati recitano la cerimonia di giuramento del primo termine ''bridmals'' (sottufficiali) presso il Centro d'addestramento militare di Ghazi nella [[provincia di Kabul]].]]
[[File:ANA_at_awards_ceremony_in_Sherbruck,_Helmand_province_2010-03-08_1.JPG|thumb|Il col. Shirin Shah Kowbandi tiene un discorso ai soldati durante una cerimonia di premiazione in [[Helmand|provincia di Helmand]]]]
[[File:ANA_medical_general_support_unit_at_Parwan.jpg|thumb|Il mag. A. Wahid Naiz (al centro sulla destra), un farmacista dell'ANA Medical General Support Unit ede il suo assistente (all'estrema destra) rilasciano a un soldato ANA i farmaci prescritti durante la sua visita alla clinica nella [[Parvan|provincia di Parvan]].]]
[[File:ANA_soldier_with_RPG-7_in_2013.jpg|thumb|Un soldato ANA assegnato alla Mobile Strike Force Kandak spara con un RPG-7 durante un'esercitazione a fuoco vivo sotto la supervisione dei Marines con il Mobile Strike Force Advisor Team a Camp Shorabak, nella provincia di [[Helmand]].]]
 
Le nazioni partecipanti all'[[operazione Enduring Freedom]] hanno assunto diverse responsabilità nella creazione dell'ANA. Tutti gli sforzi sono stati unificati nel comando multinazionale di Kabul chiamato [[Combined Security Transition Command – Afghanistan]] (CSTC-A). Da parte afghana, tutto l'addestramento e la formazione militare (compresi i centri di addestramento e le scuole militari) dell'esercito è gestita dal nuovo [[Afghan National Army Training Command]] (ANATC) che risponde direttamente al comandante in capo dell'esercito. Le forze della coalizione aiutano con consigli e supporto militare attraverso la [[Task Force Phoenix]], ufficializzata nell'aprile 2003 e con base nel centro di addestramento di Kabul.