Partito Democratico (Stati Uniti d'America): differenze tra le versioni

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L'elezione del Repubblicano [[Abraham Lincoln]] nel 1860 portò a una cruenta [[Guerra civile americana|guerra civile]] tra i Democratici secessionisti schiavisti sudisti che formarono gli [[Stati Confederati d'America]] e i Repubblicani, che erano a favore dell'[[Unione (guerra di secessione americana)|Unione]]. Ciò causò diversi dissidi interni al partito, con fazioni in favore dell'Unione e fazioni schiaviste intransigenti (già alle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1860|elezioni presidenziali del 1860]] vinte da Lincoln i Democratici proposero due candidati, uno del nord e uno del sud). Il Democratico [[Andrew Johnson]], favorevole all'Unione, fu scelto come [[Vicepresidente degli Stati Uniti d'America|vicepresidente]] da Lincoln per le [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1864|elezioni presidenziali del 1864]], con i due che si presentarono insieme come il [[Partito dell'Unione Nazionale]] così da favorire il consenso dei Democratici che non avrebbero votato per un duo Repubblicano, mentre i Democratici presentarono il generale filo-sudista [[George B. McClellan]]. Il [[Proclama di emancipazione]] abolì la schiavitù, ma [[Assassinio di Abraham Lincoln|Lincoln fu assassinato]] nel 1865 e Johnson prese il suo posto. Ciò causò tensioni con i Repubblicani, soprattutto alla fazione più radicale in fatto di diritti civili per gli ex schiavi afroamericani. Durante l'[[era della ricostruzione]] i Democratici cercarono di bloccare l'emancipazione civile e politica degli afroamericani, soprattutto nel Sud, riuscendoci nel 1877 come [[compromesso del 1877|parte di un accordo bilaterale]] per eleggere il Repubblicano [[Rutherford B. Hayes]] alla carica di presidente a seguito delle controverse [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1876|elezioni presidenziali del 1876]]. I Democratici presero di nuovo il controllo degli Stati del Sud, tenendo una politica segregazionista.
 
Nonostante la questione schiavista, il Partito Democratico proponeva certe politiche [[Egualitarismo|egualitarie]], era a favore della [[Democrazia jacksoniana|democrazia]] e si proclamava partito della gente comune. Si spostò più a sinistra nelle questioni economiche dopo la vittoria dell'ala populista di [[William Jennings Bryan]] nel 1896 e con il [[New Deal]] («nuovo corso»), conservando tuttavia nelle proprie filefila fino agli anni 1980 molti Democratici conservatori e [[Populismo|populisti]] degli Stati meridionali ancora favorevoli alla [[Segregazione razziale negli Stati Uniti d'America|segregazione razziale]]. Il supporto dei sudisti favorevoli a politiche economiche di sinistra fu importante nell'attuazione del New Deal di [[Franklin Delano Roosevelt]]. La filosofia attivista a favore della [[classe lavoratrice]] di Roosevelt ha infatti rappresentato gran parte del programma del partito sin dal 1932. A partire dal 1948, con la [[desegregazione]] delle [[United States Armed Forces|Forze armate statunitensi]] attuata dal presidente [[Harry S. Truman]], i Democratici si sono spostati a sinistra anche sulle questioni sociali. L'azione a favore dei diritti civili della [[presidenza di Lyndon B. Johnson|presidenza di Lyndon Johnson]] negli anni 1960 ruppe la fedeltà di partito dei Democratici del sud, ancora segregazionisti, che iniziarono ad abbandonare il partito per votare Repubblicano a livello nazionale a partire dalle [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1968|elezioni presidenziali del 1968]], continuando a votare Democratico per le elezioni locali fino agli anni 1980.
 
Dagli anni 1970 l'[[ambientalismo]] è diventato una importante corrente nel partito. A partire dagli anni 1990 i Democratici hanno approvato il programma di [[Bill Clinton]] della centrista [[terza via]], cui anche il presidente [[Barack Obama]] ha aderito come [[New Democrat Coalition|Nuovo Democratico]].