Italo Calvino: differenze tra le versioni

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Sono questi i semi culturali e storici di quella formazione che il giovane Calvino più tardi tradurrà in una scrittura capace di spaziare dalla [[saggistica]] [[politica]] a quella [[letteratura|letteraria]] e [[teatro|teatrale]]; dal racconto impegnato, a quello [[ironia|ironico]] e [[umorismo|umoristico]]; dalla pungente critica sociale, alla sceneggiatura di testi teatrali, finanche alla composizione di [[poesia|poesie]].
 
Ma proprio quando l'età gli darebbe occasione di gustare appieno quella grande ricchezza [[cosmopolitismo|cosmopolita]] e culturale che si addensa nel circondario di Sanremo in quegli anni, la [[seconda guerra mondiale|guerra mondiale]] sconvolge la vita di provincia, e destina Calvino a una serie di vicissitudini, dai toni anche drammatici, capaci però di saldarsi con l'apertura di vedute maturata nell'infanzia, forgiando così l'impegno politico che Calvino esprimerà in forma di partecipazione e di scrittura.
L'estate in cui Calvino afferma di uscire dall'infanzia definitivamente, per diventare un giovane spensierato, è quella del 1938, preludio allo scoppio della guerra. "L'estate in cui cominciavo a prender gusto alla giovinezza, alla società, alle ragazze, ai libri, era il [[1938]]: finì con Chamberlain e Hitler e Mussolini a Monaco. La "belle époque" della Riviera era finita".<ref>Mario Barenghi e Bruno Falcetto in "Cronologia", op. cit. pp. 11-18.</ref>