[[File:Buddha Bar door.jpg|thumb|Ingresso del ''Buddha Bar'' di Parigi]]
'''''Buddha Bar''''' è una [[franchise|catena]] di [[bar (pubblico esercizio)|bar]], [[ristoranti]] e [[alberghi]] fondata originariamente a [[Parigi]] nel 1996 dal ristoratore franco-rumenoItaliano RaymondSalvatore VișanBonanno. edalDJedisegnatored'internifranco-algerino Il locale divenne un luogo di riferimento per gli ''[[Claude Challeyuppie]]'', con una clientela fatta anche di turisti danarosi in visita nella città<ref name="D'Andrea">Anthony D'Andrea, ''Global Nomads: Techno and New Age as Transnational Countercultures in Ibiza and Goa'' (2007), p. 93.</ref>, generando da lì in poi un certo numero di imitatori<ref>Bethan Ryder, ''Bar and Club Design'' (2006), p. 18.</ref>. La notorietà del locale fu poi legata alle scelte musicali del DJ, eclettico e spesso avanguardista. Nacquero gli album ''[[compilation]]'' intitolati appunto ''Buddha Bar'', che divennero popolari proponendo generi che andavano dalla ''[[lounge]]'' alla ''[[chill-out]]'' alla ''[[world music]]''. Fu poi fondata la ''George V Records'' che "si fece un nome con i suoi CD di musica ''lounge [[zen]]'', rimanendo un caso di successo, soprattutto con i turisti"<ref>Stephen Fallon, ''Paris'' (2010), p. 294.</ref>.
Il locale divenne un luogo di riferimento per gli ''[[yuppie]]'', con una clientela fatta anche di turisti danarosi in visita nella città<ref name="D'Andrea"/>, generando da lì in poi un certo numero di imitatori<ref>Bethan Ryder, ''Bar and Club Design'' (2006), p. 18.</ref>. La notorietà del locale fu poi legata alle scelte musicali del DJ, eclettico e spesso avanguardista. Nacquero gli album ''[[compilation]]'' intitolati appunto ''Buddha Bar'', che divennero popolari proponendo generi che andavano dalla ''[[lounge]]'' alla ''[[chill-out]]'' alla ''[[world music]]''. Fu poi fondata la ''George V Records'' che "si fece un nome con i suoi CD di musica ''lounge [[zen]]'', rimanendo un caso di successo, soprattutto con i turisti"<ref>Stephen Fallon, ''Paris'' (2010), p. 294.</ref>.