Fossilizzazione: differenze tra le versioni

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La '''fossilizzazione''' è l'insieme dei processi [[biochimica|biochimici]] e [[ambiente (biologia)|ambientali]] che modificano i resti degli esseri viventi, impedendone il disfacimento, e li trasformano nel prodotto chiamato [[fossile]]. La fossilizzazione propriamente detta corrisponde alla quarta fase della [[tafonomia]]. Più genericamente, il termine si applica all'intera storia di tali resti fino al loro ritrovamento.
[[File:Ammonite section.JPG|thumb|Sezione di conchiglia di [[ammonite]] fossilizzata mostrante diversi tipi di processi di fossilizzazione avvenuti sullo stesso resto fossile:
• quasi tutto il materiale componente il guscio, nella spirale esterna, è stato sostituito da [[pirite]], oggi alterata in [[limonite]], riconoscibile nelle linee color ruggine che delineano il profilo del fossile;
• le cinque camere più esterne sono state riempite da [[sedimento]] fine, frammisto a frammenti di piccolo gusci di altri organismi, penetrato dall'apertura naturale della conchiglia, lo stesso riempimento è avvenuto negli ultimi giri interni della [[spirale]], ove il sedimento si è infiltrato presumibilmente tramite piccole fratture nel guscio più debole;
• nella zona mediana della spirale, i setti del guscio hanno funzionato come paratie stagne impedendo l'ingresso di materiale detritico; queste cavità rimaste libere hanno permesso la crescita di [[cristallo|cristalli]] di [[calcite]] da parte di acque di strato ricche in carbonato, a partire dalle loro pareti; il resto del guscio è stato completamente mineralizzato da calcite.]]
 
== Requisiti ==
Il requisito fondamentale per la conservazione allo stato fossile delle spoglie è che vengano sottratte più rapidamente possibile a tutta una serie di agenti biologici, chimici, fisici e meccanici che tendono a distruggerle o decomporle.
 
La presenza di ossigeno è necessaria per permettere lo sviluppo di batteri aerobici; in assenza di ossigeno si svilupperebbero solo quelli anaerobici e si avrebbe così una [[Fermentazione|fermentazione anaerobica]], che porterebbe non alla distruzione della materia organica ma a una profonda trasformazione, con conservazione del solo carbonio ([[Carbone|carbonificazione]]). Per una conservazione tridimensionale dei tessuti organici è necessario che ci sia una limitata decomposizione e anche una mineralizzazione precoce.
 
In genere, le spoglie vengono preservate da un rapido seppellimento, che le sottrae all'[[ossidazione]] e [[putrefazione]] [[Aerobiosi|aerobica]]; ciò avviene meglio nel fango o in [[acqua]] ([[mare]], [[lago|laghi]], [[palude|paludi]] ecc.), dove la [[sedimentazione]] è più veloce della [[decomposizione (biologia)|decomposizione]]. Le spoglie possono essere sottratte all'aria anche in altri modi, ad esempio per inglobamento nella resina, poi trasformatasi in [[Ambra (resina)|ambra]] fossile; o per il rivestimento con le ceneri derivanti dalle [[eruzioni vulcaniche]]. Se fosse possibile bloccare l'azione dei batteri e impedire ogni reazione chimica, la conservazione della materia organica sarebbe totale.
 
Le componenti dure, sia quelle mineralizzate, come [[dente|denti]], [[osso|ossa]] e [[guscio (struttura)|gusci]], sia quelle non mineralizzate, come [[chitina]] e [[lignina]], hanno maggiori [[probabilità]] di superare l'intervallo di tempo critico tra la [[morte]] e l'inclusione nel sedimento rispetto alle componenti molli quali muscoli e grassi. Per tale ragione, la fossilizzazione preserva questi ultimi solo raramente.
 
== Fossilizzazione della materia organica ==
Dopo essere stati seppelliti sotto una coltre di sedimento, i resti degli organismi che hanno superato necrolisi e biostratinomia sono ormai particelle sedimentarie, e come tali diverranno soggetti a tutti i processi di diagenesi che trasformeranno man mano i sedimenti che li inglobano in rocce sedimentarie.