Donne nell'antica Grecia: differenze tra le versioni
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[[File:Woman spinning BM VaseD13.jpg|thumb|Una donna greca impegnata a filare. Particolare di un [[Oinochoe]] attico a sfondo bianco (pittore Brygos), circa 490 aC. Conservato al [[British Museum]].]]
La condizione e lo status sociale della '''[[donna]] nell'[[antica Grecia]]''' è
La donna si doveva dedicare all'allenamento e a mantenere in forma il proprio corpo,cosicchè potesse partorire dei figli sani. Quindi era fortemente sconsigliato dedicarsi ai figli, lavoro del padre.<ref>{{Cita libro|nome=Benedetto|cognome=Bravo|titolo=Capitolo I – Olbiē polis nell’età arcaica: una polis, due città|url=http://dx.doi.org/10.4000/books.efa.14050|accesso=2024-03-29|data=2021|editore=École française d’Athènes|pp=7–46|ISBN=978-2-86958-462-4}}</ref>
Nei [[poemi omerici]] il mondo greco viene generalmente descritto come una società improntata ad un forte [[patriarcato (antropologia)|patriarcato]]; mentre durante lo sviluppo delle poleis nel corso dell'VIII secolo, vennero istituiti i due grandi gruppi sociali appartenenti alla realtà cittadina, sulla base di criteri preminenti d'esclusione: ossia gli uomini nati liberi da una parte, gli stranieri ([[meteci]]) e gli schiavi dall'altra... ma tra gli esclusi vi erano anche le donne. Una delle definizioni date a questo modo di vedere è quello di un "club estremamente maschilista"<ref>[[Pierre Vidal-Naquet]], « Esclave et gynécocratie dans la tradition, le mythe, l'utopie », dans ''Le Chasseur noir'', éditions de la Découverte, 2005 ({{1re}} édition 1981), pag.269</ref>.
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