Géza Kertész: differenze tra le versioni

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Visse in Ungheria fino al 1925, quando si trasferì in [[Italia]]; qui rimase a lungo a [[Catania]], dove risiedeva nella villa Spadaro-Ventura<ref name="solarino">{{cita news|autore=Filippo Solarino|url=http://www.barbadillo.it/5753-geza-kertesz/|titolo=Ritratti. “Lo Schindler del Catania”: Geza Kertesz l’allenatore dal cuore buono|data=5 maggio 2013|accesso=23 gennaio 2015}}</ref>; nella città siciliana era molto popolare<ref name=longo/>.
 
Gli eventi della [[seconda guerra mondiale]] portarono all'interruzione del campionato italiano; Kertész decise quindi di tornare in patria. [[Nazionalismo|Nazionalista]]<ref name=solarino/>, era [[tenente colonnello]] dell'esercito<ref name=longo/> e costituìnel 1944, insieme all'ex compagno di squadra [[István Tóth|Tóth]] (anche lui con un passato da allenatore in Italia), dopo aver preso contatti con i servizi segreti statunitensi<ref>{{Cita web|url=https://www.giano.news/2024/01/17/la-storia-che-dimentica-geza-kertesz/|titolo=LA STORIA CHE DIMENTICA: GÉZA KERTÉSZ|autore=Edoardo De Amicis|sito=GIANO NEWS|data=2024-01-17|lingua=it-IT|accesso=2024-04-03}}</ref>, costituì un'organizzazione resistenziale che salvò decine di ebrei e partigiani ungheresi dai campi di sterminio [[Nazionalsocialismo|nazisti]]<ref name=solarino/><ref name=adonia/>. Si travestì anche da soldato della [[Wehrmacht]] per aiutare delle persone a scappare dal ghetto di Budapest<ref name=solarino/>, e aveva rapporti con i [[Office of Strategic Services|servizi segreti americani]]<ref>{{cita news|autore=Massimiliano Salvo|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2012/12/09/se-ne-sono-andati.html|titolo=Se ne sono andati|pubblicazione=la Repubblica|accesso=3 febbraio 2015|data=9 dicembre 2012}}</ref>.
 
Kertész fu però arrestato nel dicembre 1944, dopo che un delatore aveva riferito alla [[Gestapo]] che questi nascondeva un ebreo in casa, e morì fucilato insieme allo stesso Tóth qualche giorno prima della liberazione della [[Budapest|capitale ungherese]]<ref>{{cita web|url=http://www.tempofradi.hu/toth-potya-istvan-2|titolo=Toth Potya Istvan|accesso=6 febbraio 2011|lingua=hu}}</ref>, precisamente il 6 febbraio 1945<ref>{{cita web|url=http://www.versiliatoday.it/2015/09/24/lo-schindler-ungherese-che-alleno-il-viareggio/|titolo=LO “SCHINDLER” UNGHERESE CHE ALLENÒ IL VIAREGGIO|autore=Simone Pierotti|data=24 settembre 2015|accesso=24 settembre 2015}}</ref>; con loro morirono altri cinque commilitoni, nell'atrio del [[Castello di Buda|Palazzo Reale di Buda]]<ref name=longo/>. Al suo funerale parteciparono migliaia di persone e anche dei catanesi: riconosciutogli il titolo di «martire della patria»<ref name=longo/>, è seppellito nel cimitero degli eroi di Budapest<ref name=solarino/><ref name=adonia/> sin dall'aprile 1946<ref name=":1">{{cita web|url=http://www.fourfourtwo.hu/hirek/magyarorszag/toth-potya-brull-kertesz-a-holokauszt-futballaldozatai|titolo=Tóth-Potya, Brüll, Kertész - A holokauszt futballáldozatai|accesso=4 febbraio 2015|data=16 aprile 2013|lingua=hu|dataarchivio=4 febbraio 2015|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150204225159/http://www.fourfourtwo.hu/hirek/magyarorszag/toth-potya-brull-kertesz-a-holokauszt-futballaldozatai|urlmorto=sì}}</ref>.