Mito di Mozart: differenze tra le versioni

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In realtà l'aristocrazia non ebbe nulla da temere dalle [[Loggia massonica|logge]], che anzi contavano tra le loro file un'alta quota di nobili (45%). Lo stesso può dirsi degli ecclesiastici: ben sette preti appartenevano infatti alla stessa loggia di Mozart.<ref>{{cita|Stafford|VII, pp. 199-200}}.</ref> La preferenza per l'opera tedesca, [[Opera buffa|buffa]] e popolare, per il [[Singspiel]], non è costante nelle lettere di Mozart, che altre volte esprimono invece una predilezione per l'[[opera italiana]] e [[Opera seria|seria]]. È vero che egli nutrì un certo rancore per l'aristocrazia, e tuttavia nell'epistolario esso appare solo in due brevi e deludenti periodi della sua vita.<ref>{{cita|Stafford|VII, pp. 202-203}}.</ref>
 
L'atto più sovversivo generalmente identificato dai biografi è l'adattamento delle ''[[Le nozze di Figaro|Nozze di Figaro]]'', opera tratta dall'[[Le nozze di Figaro (Beaumarchais)|omonima pièce]] di [[Beaumarchais]] e ritenuta, al pari di quest'ultima, anticipatrice della [[Rivoluzione francese]].<ref>{{cita|Weber|p. 34}}.</ref><ref>{{cita|Melograni|p. 192}}.</ref><ref>{{cita|Stafford|VII, p. 189}}.</ref> La tesi è stata accolta, non senza contraddizioni,<ref>{{cita|Weber|p. 36}}.</ref> da alcune biografie novecentesche<ref>{{cita|Braunbehrens|p. 228}}.</ref> ma, nonostante il ritorno di popolarità che ha vissuto in occasione del bicentenario mozartiano (1991), è oggetto di critica fin dagli [[Anni 1960|anni '60]].<ref>{{cita|Weber|p. 37}}.</ref> L'interesse di Mozart per la politica fu probabilmente marginale,<ref>{{cita|Melograni|p. 176}}.</ref> o forse egli si adeguò al clima dominante per esigenze di carriera;<ref>{{cita|Weber|p. 41}}.</ref> alcuni comunque scorgono nel ''Figaro'' un messaggio sociopolitico di rivendicazione d'autonomia professionale nell'arte.<ref>{{cita|Weber|p. 43}}.</ref>
 
La commedia di Beaumarchais, messa in scena da Schikaneder, fu inaspettatamente sospesa dalla [[censura]] alla vigilia della rappresentazione, mentre meno di un mese dopo fu autorizzata la pubblicazione del copione tradotto in tedesco. Il librettista Da Ponte, nelle sue ''Memorie'', sostenne di aver convinto di persona Giuseppe II a permettere la rappresentazione dell'opera,<ref>{{cita|Lütteken|pp. 204-207}}.</ref> che era epurata della parte politica. Tuttavia l'unica richiesta esplicita nota dell'imperatore alla censura riguardo alla commedia parla ambiguamente di contenuti «offensivi» (''anstössig''): il termine sembra doversi intendere in senso non politico o morale, bensì puramente estetico, anche perché scritti ben più radicali ottennero pubblicazione dopo il 1781.<ref>{{cita|Lütteken|pp. 212-213}}.</ref>
 
L'interesse di Mozart per la politica fu probabilmente marginale,<ref>{{cita|Melograni|p. 176}}.</ref> o forse egli si adeguò al clima dominante per esigenze di carriera;<ref>{{cita|Weber|p. 41}}.</ref> alcuni comunque scorgono nel ''Figaro'' un messaggio sociopolitico di rivendicazione d'autonomia professionale nell'arte.<ref>{{cita|Weber|p. 43}}.</ref>
 
=== Successo e finanze ===