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L’unica organizzazione paramilitare contro il comunismo è stata là gladio.
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Con '''Noto servizio''', detto anche '''Anello''' o '''[[Servizio informazioni difesa|SID]] parallelo''', si indica un'[[organizzazione segreta]] italiana composta da industriali e da soggetti del mondo politico ed economico, fondato verso la fine della [[seconda guerra mondiale]] e sopravvissuto, con varie trasformazioni, fino agli inizi degli [[Anni 1990|anni novanta]].<ref>{{Cita|Caprara, 2011|p. 414}}.</ref><ref name=":2">{{Cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/11/09/noto-servizio-giulio-andreotti-caso-moro-aldo-giannuli-riscrive-mala-italia/169565/|titolo=“Il Noto servizio, Giulio Andreotti e il caso Moro”: Aldo Giannuli riscrive la 'mala Italia'|autore=Matteo Lunardini|sito=[[Il Fatto Quotidiano]]|editore=|data=9 novembre 2011}}</ref>
 
Si trattò di una sorta di [[servizio segreto]] parallelo, che fungeva da elemento di congiunzione tra gerarchie politiche e civili e gerarchie militari unite nella lotta al [[comunismo]].<ref>{{Cita libro|autore=Stefania Limiti|titolo=L'anello della Repubblica|annooriginale=2009|editore=[[Chiarelettere]]}}</ref><ref name=":5">{{Cita libro|autore=[[Aldo Giannuli]]|titolo=Il Noto Servizio, Giulio Andreotti e il caso Moro|annooriginale=2011|editore=[[Marco Tropea Editore]]}}</ref><ref name=":4">{{Cita libro|autore=Aldo Giannuli|titolo=Il noto servizio. Le spie di Giulio Andreotti|anno=2013|editore=[[Castelvecchi]]}}</ref>
 
== Storia ==
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La scoperta dell'esistenza di questa struttura segreta venne alla luce nel [[1996]], grazie al lavoro dello storico e saggista [[Aldo Giannuli]] che, per conto del giudice milanese [[Guido Salvini (giudice)|Guido Salvini]] e della Procura di Brescia, nell'ambito delle sue indagini sul [[terrorismo nero]] e sulle [[Strage di piazza Fontana|stragi di Piazza Fontana]] e [[Strage di piazza della Loggia|Piazza della Loggia]], scoprì una serie di documenti in un archivio dell'[[Ufficio Affari Riservati]] del [[Ministero dell'interno|Ministero dell'Interno]] abbandonato sulla [[via Appia Nuova]], a [[Roma]]. Nel novembre del [[2000]], poi, la procura inviò tutti gli atti alla [[Commissione stragi|Commissione parlamentare sulle stragi]] e divennero di dominio pubblico.<ref name=":0">{{Cita web|url=http://www.archivio900.it/it/articoli/art.aspx?id=5393|titolo=Dissero: Cercate in via Gradoli Risposero: Moro non ci serve vivo|autore=Paolo Cucchiarelli|sito=[[Diario (periodico)|Diario]]|data=23 maggio 2003}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/11/15/scoperto-il-sid-parallelo-la-rete-occulta.html|titolo=Scoperto il Sid parallelo la rete occulta delle stragi - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-03-19}}</ref>
 
Dai documenti scoperti dalla Procura di Brescia, venne svelato che la struttura sarebbe stata fondata nel [[1943]] anno in cui, il generale [[Mario Roatta]], ex capo del [[Servizio informazioni militare]] (SIM) fuggito a [[Brindisi]] dopo l'[[Armistizio di Cassibile]] insieme al re [[Vittorio Emanuele III di Savoia|Vittorio Emanuele III]],<ref name=":1" /> riuscì a coinvolgere alcuni suoi vecchi sottoposti a seguirlo nella formazione del primo nucleo di questa nuova organizzazione nata con finalità [[Anticomunismo|anti-comuniste]], che in seguito nel [[1945]] lo aiutò ad evadere dall'ospedale militare in cui era detenuto e a fuggire in [[Spagna]].<ref name=":1">{{Cita|Di Giovacchino, 2005|p. 93}}.</ref> Dopo la [[Fine della seconda guerra mondiale in Europa|Liberazione]], la struttura passò direttamente nelle mani degli [[Alleati della seconda guerra mondiale|Alleati]] e a dirigerla fu incaricato l'ufficiale di origine [[Polonia|polacca]] Solomon Hotimsky, nome in codice "Otimsky", dell’armata del generale [[Władysław Anders]]<ref name=":4">{{Cita libro|autore=Aldo Giannuli|titolo=Il noto servizio. Le spie di Giulio Andreotti|anno=2013|editore=[[Castelvecchi]]}}</ref>.
 
Come risulta dalla documentazione, sembra che nel [[1972]] la struttura potesse contare su una rete di 164 uomini<ref>{{Cita|Di Giovacchino, 2005|p. 92}}.</ref> e a dirigerla operativamente è probabilmente Adalberto Titta, ex aviatore della [[Repubblica di Salò]] e di professione [[geometra]], morto per [[infarto]] nel [[1981]]<ref>{{Cita web|url=https://www.ilgiornale.it/news/cronache/adalberto-titta-l-agente-senza-volto-2034775.html|titolo=Adalberto Titta, la spia senza volto|sito=ilGiornale.it|data=2022-05-17|lingua=it|accesso=2023-03-21}}</ref>. L’entità ebbe due gruppi, uno più numeroso composto da una cinquantina di elementi nel [[nord Italia]] e uno più piccolo nella zona di [[Roma]]. I due gruppi avrebbero avuto una certa autonomia l’uno dall’altro, pur essendo entrambi coordinati da Adalberto Titta<ref name=":2" />. L'organizzazione disponeva di un [[Aeroplano|aereo]] e di un [[elicottero]] in un campo d'aviazione oltre il confine [[Svizzera|svizzero]] e di numerose armi e munizioni occultate presso una caserma dei [[Arma dei Carabinieri|carabinieri]] in [[via Moscova]] a [[Milano]]<ref name=":5">{{Cita libro|autore=[[Aldo Giannuli]]|titolo=Il Noto Servizio, Giulio Andreotti e il caso Moro|annooriginale=2011|editore=[[Marco Tropea Editore]]}}</ref><ref name=":4" />. Sempre secondo le carte scoperte da Giannuli, fecero parte della struttura il celebre investigatore privato [[Tom Ponzi]], l'estremista di destra [[Gianni Nardi]], il deputato [[Massimo De Carolis]] e il giornalista e senatore del MSI [[Giorgio Pisanò]]<ref name=":3">{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2000/11/16/sid-parallelo-contro-il-pci-anche-mafia.html|titolo=Sid parallelo, contro il Pci anche mafia e contrabbando - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-03-19}}</ref>. Dall'inchiesta emerse che la stessa veniva utilizzata essenzialmente per operazioni di condizionamento politico anticomunista ed azioni che miravano ad avversare elementi e partiti della [[Sinistra (politica)|sinistra]]: dossieraggio, campagne di disinformazione ed interventi diretti in molti scandali economici e criminali della Repubblica quali rapimenti ed eliminazione degli avversari attraverso la simulazione di incidenti stradali, come nel caso di [[Eugenio Dugoni]], sindaco socialista di [[Mantova]], e [[Bruno Di Pol]], segretario della [[Camera del Lavoro]] di Milano<ref name=":3" /><ref>{{Cita web|url=https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2018/12/18/il-signore-dellanello-e-quelle-trame-oscureMilano08.html|titolo=Il signore dell'Anello e quelle trame oscure - la Repubblica.it|sito=Archivio - la Repubblica.it|lingua=it|accesso=2023-03-20}}</ref>.
 
Potendo contare su una base operativa molto ristretta, il servizio era solito rivolgersi agli ambienti dell'eversione di destra e della malavita organizzata per reclutare manovalanza per le varie operazioni e facente comunque sempre capo ai vertici del [[Servizio informazioni difesa|SID]]<ref>{{Cita libro|autore = Giacomo Pacini|titolo = Il cuore occulto del potere: storia dell'Ufficio affari riservati del Viminale, 1919-1984|anno = 2010|editore = Nutrimenti|p = pp.156}}</ref> ed, informalmente, alle dipendenze della presidenza del Consiglio.<ref name=":1" />