Sandro Pertini: differenze tra le versioni

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Il suo esilio francese terminò nella primavera del 1929, quando il 22 marzo partì da Nizza e, dopo essere passato per Parigi, dove si incontrò con i massimi dirigenti della Concentrazione antifascista, e per [[Ginevra]], dove si recò presso l'abitazione dell'esponente repubblicano [[Giuseppe Chiostergi]] e frequentò anche l'anarchico [[Camillo Berneri]], munito di passaporto falso recante la sua fotografia e intestato al nome del cittadino svizzero Luigi Roncaglia, fattogli avere da [[Randolfo Pacciardi]], varcò la frontiera dalla stazione di [[Chiasso]] nel pomeriggio del 26 marzo 1929, e rientrò in Italia.
 
Lo storico della massoneria [[Aldo Alessandro Mola]] afferma che durante l'esilio in Francia Pertini ebbe rapporti cone lsi affiliò all'obbedienza [[Massoneria|massonica]] del [[Grande Oriente d'Italia]] in esilio,<ref>[[Aldo Mola]], Storia della massoneria italiana dalle origini ai nostri giorni, Bompiani, Milano, 1992, pp. 782-783.</ref> ma la notizia di una sua eventuale affiliazione non trova riscontro nella documentazione archivistica concernente la permanenza di Pertini in Francia, né nella pubblicistica coeva, né, infine, nella letteratura storica sull'esilio francese del futuro presidente della Repubblica.
 
=== Rientro in Italia, cattura, carcere e confino ===