La locomotiva: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
FrescoBot (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Riga 23:
{{Vedi anche|Pietro Rigosi}}
La canzone, di notevole durata (più di 8 minuti), è direttamente ispirata a un fatto realmente accaduto, raccontato con alcuni adattamenti poetici, che ebbe come protagonista il [[macchinista ferroviario|macchinista]] (fuochista) [[anarchia|anarchico]] [[Pietro Rigosi]]. Poco prima delle ore 17 del 20 luglio [[1893]] Rigosi, che all'epoca aveva 28 anni ed era sposato e padre di due bambine di tre anni e dieci mesi, si impadronì di una [[locomotiva]] sganciata da un treno merci nei pressi della [[stazione di Poggio Renatico]], dove lavorava, e la diresselanciò in linea alla velocità di 50&nbsp;km/h, che per quei tempi era notevole, verso la [[Stazione di Bologna Centrale|stazione di Bologna]]. Il personale tecnico delle ferrovie deviò la corsa della locomotiva su un binario morto, dove la locomotiva si schiantò contro alcune carrozze in sosta. L'impatto fu estremamente violento e l'uomo venne sbalzato fuori; gli venne amputata una gamba e rimase sfigurato in viso, ma sopravvisse.<ref name=Lega>{{cita|Lega|cap. 27, ''La locomotiva''}}.</ref><ref name=CdS>{{cita news|titolo=Il viaggio in macchina da Poggio Renatico a Bologna: il fuochista impazzito e moribondo|pubblicazione=Corriere della Sera|data=21 luglio 1893}}</ref> Dopo due mesi venne dimesso dall'ospedale ed esonerato dal servizio in ferrovia per motivi di salute (e non licenziato in tronco).
 
I motivi che spinsero l'uomo a questo folle gesto non sono mai stati del tutto chiariti, ma le sue idee profondamente anarchiche ed il fatto che dopo il ricovero in ospedale Rigosi avrebbe dichiarato «Che importa morire? Meglio morire che essere legato!» convinsero l'opinione pubblica che si trattasse di un gesto di protesta contro le dure condizioni di vita e di lavoro di quegli anni e contro l'ingiustizia sociale, che si manifestava in ogni situazione, ad esempio nel mondo del trasporto ferroviario (che Rigosi aveva quotidianamente modo di osservare nel suo lavoro), in cui le carrozze di prima classe erano comode e confortevoli, mentre quelle delle classi inferiori erano fatiscenti e scomode. Gran parte dei giornali dell'epoca liquidò la vicenda definendola un puro atto di pazzia.
 
Guccini venne a conoscenza di questa vicenda leggendo il libro ''Trent'anni d’officina'' di Mario Bianconi e la approfondì parlando con il suo vicino di casa, l'ex-calzolaio Paolo Mignani (al quale è dedicata la canzone ''[[Via Paolo Fabbri 43#Il pensionato|Il pensionato]]'').<ref>{{cita libro|autore= Francesco Guccini|titolo=Non so che viso avesse. Quasi un’autobiografia|città=Milano|editore=Mondadori|anno=2010|pp=110-113}}</ref> L'artista modenese ha più volte dichiarato di aver scritto il lungo testo della canzone in circa venti minuti.<ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/2007/11/sezioni/spettacoli_e_cultura/francesco-guccini-incontro/francesco-guccini-incontro/francesco-guccini-incontro.html|titolo="L'amica di Incontro era innamorata, scrissi La locomotiva in venti minuti"|sito=larepubblica.it|accesso=7 febbraio 2016}}</ref> Guccini colse il significato anarchico del gesto e, immaginando l'uomo come un eroe proletario, riadattò la vicenda per crearne un pezzo importante e significativo per questa determinata corrente di pensiero, della quale Guccini è da sempre un fervente sostenitore, e fece diventare il personaggio di Rigosi simbolo della lotta di classe.<ref>{{Cita web|nome = Marco|cognome = Liberti|url = http://www.marcoliberti.it/article-la-locomotiva-guccini-canta-il-folle-gesto-di-un-anarchico-104157995.html|titolo = "La locomotiva": Guccini canta il folle gesto di un anarchico - La musica che gira intorno...|accesso=29 giugno 2015}}</ref> Nonostante Guccini stesso abbia spiegato che ''La locomotiva'' è ispirata a questa vicenda, il testo del brano non fa riferimento esplicito alla figura di Rigosi, in quanto chi canta afferma di non conoscere il nome, l'aspetto fisico, la voce e l'età del protagonista e di immaginarlo come un giovane di bell'aspetto, come popolarmente sono considerati tutti gli eroi (in realtà, solamente l'aspetto fisico e la voce del ferroviere non sono mai stati scoperti).
 
Nel 2000 lo scultore genovese [[Alfonso Gialdini]] ha realizzato una scultura per celebrare ''La locomotiva''. L'opera, realizzata in legno di rovere e marmo, si trova a [[Genova]].<ref>{{cita web|url=http://www.francescoguccini.net//curiosita/249-una-scultura-dedicata-a-la-locomotiva-di-guccini|titolo=Una scultura dedicata a La Locomotiva di Guccini|sito=francescoguccini.net|accesso=7 febbraio 2016|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20170214162102/http://www.francescoguccini.net/curiosita/249-una-scultura-dedicata-a-la-locomotiva-di-guccini|urlmorto=sì}}</ref>