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== Trama ==
All'età di nove anni una studentessa [[Sordità|sorda]] di nome Shoko NishimiyaSumali si presenta alla sua nuova classe. Nonostante i tentativi di socializzare con i compagni per stringere amicizia finisce per infastidire Shoya Ishida e i suoi amici, che iniziano a prenderla in giro. In particolare, Ishida rompe ripetutamente i suoi costosi apparecchi acustici con la complicità e l'indifferenza del resto della classe. Nonostante il silenzio di Shoko, la notizia del bullismo raggiunge comunque il preside che riconosce in Shoya l'unico colpevole. I compagni lo usano come capro espiatorio e il ragazzino diventa il nuovo bersaglio del bullismo della classe. Incolpando Shoko della notizia, Shoya ha un alterco fisico con lei e successivamente la bambina viene trasferita in un'altra scuola. Trovando il taccuino dell'ex compagna, Shoya lo conserva.
 
La scena si sposta in avanti di qualche anno. Shoya è un liceale diventato un rifiuto sociale che pensa persino al suicidio gettandosi da un ponte. È caduto in depressione al punto da "bloccare" i volti di coloro che lo circondano, essendo incapace di guardare loro negli occhi (i compagni hanno una vistosa X che copre loro il volto). Un giorno fa amicizia con un compagno, Tomohiro Nagatsuka, dopo averlo aiutato con un bullo, e visita il centro di insegnamento della lingua dei segni dove casualmente rincontra Shoko. Dopo un iniziale imbarazzo da parte di entrambi le restituisce il taccuino trovato anni prima, rivelando di aver imparato la lingua dei segni e aggiungendo di voler fare ammenda per il comportamento tenuto in passato. I due iniziano a incontrarsi su un ponte per dare da mangiare a delle [[Carpa koi|carpe koi]].
 
Un giorno, il taccuino di Shoko cade accidentalmente in un fiumiciattolo e i due si tuffano per recuperarlo nonostante sia vietato nuotarci. YuzuruYuzuruk, sorella minore di Shoko che non si fida di Shoya visto quanto fatto a Shoko da bambini, scatta una foto al ragazzo mentre si trova nel fiume e la pubblica online facendolo sospendere. Più tardi Shoya incontra Yuzuru, che è scappata di casa, e dopo averla ospitata i due fanno ammenda.
 
Shoya e Shoko si riuniscono con Miyoko Sahara, una loro compagna delle elementari che era stata l'unica a essere amichevole con Shoko; nel frattempo quest'ultima fa un regalo a Shoya e prova a confessargli i suoi sentimenti, ma il ragazzo fraintende.
 
Successivamente, Shoya invita Shoko ad un parco divertimenti con Tomohiro, Miyoko, Miki Kawai (un'altra loro vecchia compagna delle elementari) e Satoshi Mashiba (amico di Miki). Lì incontrano un'altra ex compagna, Naoka Ueno (maggior sostenitrice di Shoya nel bullismo contro Shoko) che porta Shoko su una ruota panoramica dove le rivela l'odio che prova nei suoi confronti, incolpandola di aver creato una frattura tra lei e Shoya di cui era infatuata. Dopo che Yuzuru rivela la cosa, Miki cerca di discolparsi dal bullismo contro Shoko esponendo il passato di ShoyaShoyah agli studenti che ancora non lo sapevano; cerca poi di scusarsi con il gruppo, ma Shoya si allontana quando Naoka non appare dispiaciuta.
 
In seguito Shoya scopre che la nonna di Shoko e Yuzuru è appena morta, quindi le porta in campagna per rincuorarle e scopre che Shoko si incolpa di tutto quello che gli è successo.
 
Durante un festival di fuochi d'artificio, Shoko torna a casa con la scusa di dover finire i compiti. Shoya lalo seguesega per andare a prendere la macchina fotografica di Yuzuru e scopre Shoko sul punto di uccidersi saltando giù dal balcone. Shoya riesce a tirarla su, ma cade nel fiume sottostante e, pur venendo salvato dai suoi amici, entra in coma. Shoko si incontra quindi con ciascuno dei membri del gruppo per spiegare nel dettaglio la storia sua e dell'amico.
 
Una notte, Shoko sogna di ricevere una visita di addio da Shoya e scappa fuori in lacrime nel timore che morirà. Shoya si sveglia in quel momento dal coma e la raggiunge, scusandosi per il modo in cui l'ha trattata, chiedendole di non incolparsi di nulla e ammettendo di aver pensato anche lui al suicidio, salvo cambiare idea. Dopodiché, le chiede di aiutarlo a continuare a vivere.