Guerra civile spagnola: differenze tra le versioni
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Sulla carta dunque si trovarono contrapposte forze più o meno della stessa proporzione, tuttavia i nazionalisti potevano contare sulla decisiva totalità dell'[[Armata d'Africa (Spagna)|Armata d'Africa]], il fulcro dell'esercito spagnolo, integrata dalle ''[[Regulares|Fuerzas Regulares Indígenas]]'' marocchine comandate da ufficiali spagnoli, gli ''africanistas'', tra i quali emerse rapidamente il generale [[Francisco Franco]]. L'armata stanziata in Africa ebbe bisogno di alcune settimane per trasferirsi sul territorio spagnolo, tempo in cui le forze repubblicane poterono coordinarsi e rinforzarsi; in tal modo l{{'}}''alzamiento'' si trasformò in una logorante guerra civile che sconvolse il paese per quasi tre anni, fino al marzo 1939, quando Francisco Franco - che nel frattempo assunse la guida politica e militare di tutte le forze nazionaliste - entrò nella capitale Madrid, sancendo la fine della guerra civile e dando inizio a una repressione politica che si protrarrà per molti anni<ref>{{cita|Ranzato 1995|pp. 10-14}}.</ref>.
La fine del conflitto sancì contemporaneamente
A livello internazionale la guerra civile spagnola riuscì a catalizzare le simpatie della sinistra e della destra in [[Europa]] e nelle [[America|Americhe]], nonostante la storia della Spagna fosse rimasta costantemente slegata da quella del continente nei secoli precedenti, per poi tornare una nazione periferica e isolata per tutta la durata del [[Spagna franchista|regime franchista]]. Dal [[1936]] al [[1939]] però la Spagna divenne il simbolo di una lotta globale dove da una parte vi era la sinistra e la giustizia sociale, e dall'altro lo schieramento della reazione, ispirato dalla Chiesa cattolica, dalle forze monarchiche e di destra, che si opponevano alle riforme sociali<ref>{{cita|Hobsbawm|p. 189}}.</ref>.
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