Sinfonia n. 3 (Beethoven): differenze tra le versioni

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In questo ultimo movimento della sinfonia i due poli fondamentali dell'armonia classica, la [[Tonica (musica)|tonica]] e la [[Dominante (musica)|dominante]], sono inseriti in soluzioni formali di grande varietà. Uno dopo l'altro si trovano la [[forma-sonata]], il [[rondò]], il [[contrappunto]], il [[Variazione (musica)|tema con variazioni]] e i ritmi di danza provenienti dalla forma originale del tema.<ref>{{cita|Fabbri 1965}}.</ref>
 
[[Ludwig van Beethoven|Beethoven]], nell'inserire delle variazioni in questo movimento della sinfonia, ha dovuto conciliare la struttura a contrapposizioni successive tipica delle "variazioni" con una natura più "processuale" della "forma-sonata" dei movimenti sinfonici. La soluzione che Beethoven ha adottato, almeno secondo alcuni commentatori, è stata quella delle "variazioni alternate"; ossia alternando le variazioni su due elementi strutturali: la Melodia del Tema e il Basso del Tema. Questi due elementi separati ed elaborati in modo variamente alternativo hanno permesso all'autore di sviluppare un certo arco evolutivo (e quindi drammatico) pur mantenendo l'unitarietà necessaria al movimento di una sinfonia. La tabella seguente mostra come i due elementi (melodia del tema e basso del tema) sono stati distribuiti nel quarto movimento della sinfonia:<ref name=Seta148>{{cita|Seta 2004|p. 148}}.</ref>
 
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