Giovanni Goria: differenze tra le versioni

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=== I Ministeri e la politica economica ===
Nel dicembre 1982 divenne per la prima volta [[Ministri del tesoro della Repubblica Italiana|Ministro del Tesoro]], nel [[Governo Fanfani V|quinto Governo Fanfani]]. <ref>Testo della nota.</ref> La sua nomina era una delle più rilevanti novità di quel governo: egli era infatti il più giovane a ricoprire tale incarico nell’Italia repubblicana. {{cn|La sua età e la sua immagine di "politico vicino alla gente e al comune buon senso" rispetto alla tradizionale figura del politico italiano, contribuirono ad accrescerne la popolarità, facendone il prototipo di “uomo nuovo” per la DC.}} <ref>
Al Ministero del Tesoro Goria si circondò di giovani collaboratori, tra cui gli economisti [[Mario Sarcinelli]] come Direttore Generale e [[Bruno Tabacci]] alla Segreteria Tecnica.
 
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=== La Presidenza al Consiglio dei Ministri ===
In seguito alle elezioni politiche anticipate del [[1987]], indette a seguito della caduta del [[Governo Craxi II]] a causa della rottura dell'accordo tra [[Bettino Craxi]] e [[Ciriaco De Mita]] detto il "[[patto della staffetta]]", venne nominato Presidente del Consiglio [[Amintore Fanfani]], ma il suo [[Governo Fanfani VI|governo]] durò solo dall’aprile al luglio del 1987. Si ricorse dunque a un governo di transizione e Giovanni Goria ricevette, dal [[Presidente della Repubblica Italiana|Presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga]], l’incarico di formare il governo, su indicazione del [[Segretari della Democrazia Cristiana|Segretario del suo partito]], Ciriaco De Mita. Giovanni Goria divenne così [[Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana|Presidente del Consiglio dei Ministri]], il 29 luglio 1987. Il [[Governo Goria]] fu il primo governo della [[X legislatura della Repubblica Italiana|decima legislatura]] e il politico astigiano assunse ad interim anche il [[Ministero per gli Interventi straordinari nel Mezzogiorno]]. Fino alla nomina di [[Matteo Renzi]] nel 2014, Goria fu, a 44 anni, il più giovane presidente del Consiglio italiano.<nowiki><ref></nowiki>{{Cita web|url=http://www.ilpost.it/2013/04/24/presidenti-consiglio-piu-giovani/|titolo=I 20 più giovani presidenti del Consiglio|sito=Il Post|data=24 aprile 2013}}</ref>
 
Il governo da lui presieduto, composto dalla maggioranza del [[Pentapartito]] (il quale governò l'Italia per tutti gli [[anni 1980]] ed i primi [[Anni 1990|1990]]) ebbe natura breve in quanto l'obiettivo prefissato era quello di presentare una legge di bilancio per il [[1988]]. Mentre era alla Presidenza del Consiglio, Goria inviò la [[Marina Militare (Italia)|Marina Militare]] nel [[Golfo Persico]] per difendere le navi mercantili dalla [[pirateria]]. Goria fu costretto a rassegnare le dimissioni a febbraio 1988 in seguito alle difficoltà nell'approvazione della [[legge finanziaria]], ma [[Francesco Cossiga|Cossiga]] gli conferì di nuovo l'incarico; nel marzo 1988 il Governo dovette dimettersi per le tensioni interne concernenti il [[Referendum abrogativi in Italia del 1987|referendum sull'energia nucleare]]. Il 13 aprile 1988 si insediò il [[Governo De Mita]], sempre costituito dalla maggioranza del [[Pentapartito]].