Ludovico Geymonat: differenze tra le versioni

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Presentare come un dato di fatto la classica espressione di razzismo anti-italiano dei progressisti, sempre pronti ad accusare gli altri di provincialismo e poi proni alle direttive di Mosca allora, di Bruxelles oggi e di chissà dove domani, forti del loro complesso di superiorità da strapazzo non è accettabile in un'enciclopedia che si presenta come neutrale.
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Nacque a Torino da Giovanni Battista, un [[geometra]] liberale e [[antifascismo|antifascista]] di [[chiesa evangelica valdese|origini valdesi]], e da Teresa Scarfiotti, una donna cattolica molto devota. Frequentò la scuola privata del ''Divin Cuore'' e poi l{{'}}''Istituto Sociale'', un liceo classico torinese gestito dai [[compagnia di Gesù|gesuiti]], dal quale fu espulso l'ultimo anno di corso a causa di un tema su [[Giovanna d'Arco]] non in linea con l'[[chiesa cattolica|ortodossia cattolica]] e così conseguì la maturità nel [[Liceo classico Cavour]] nel [[1926]].
 
Si laureò all'[[Università degli Studi di Torino]] in [[filosofia]] nel [[1930]] con la tesi ''Il problema della conoscenza nel positivismo'', discussa con il professor [[Annibale Pastore]], e in [[matematica]] nel [[1932]], discutendo con [[Guido Fubini]] la tesi ''Sul teorema di Picard per le funzioni trascendenti intere''. La sua sceltaScelse di unire, nella sua ricerca, filosofia e scienza, tenute separate in Italia dall'imperante cultura idealistica del tempo, quella [[Giovanni Gentile|gentiliana]] che, con la sua riforma della scuola, aveva privilegiato la cultura umanistica, e quella [[Benedetto Croce|crociana]], con la sua concezione svalutativa della scienza, creatrice, ad avviso del filosofo abruzzese, di [[pseudoconcetto|pseudoconcetti]],. {{senza fonte|mostraUn rifiuto che egli estese anche alla politica del regime allora dominante:}} [[Assistente]] di Analisi algebrica nell'Università di Torino ma avversario del [[fascismo]], rifiutò l'aperturaiscrizione europeaal delle[[partito prospettiveNazionale Fascista|partito fascista]] - cioè di ricercaprendere intravistala alloracosiddetta da''tessera Geymonatdel epane'' - vedendosi così preclusa la suapossibilità estraneitàdi aluna provincialismocarriera culturaleaccademica italiano.<ref>{{Citao web|url=http://www.centrogramscidi insegnamento statale.it/edizioni/pdf/Gey.pdf|titolo=Il pensieroSi unitarioavvicinò altresì al filosofo piemontese [[Piero Martinetti]], non tanto per comunanza di Ludovicoprospettive Geymonat|editore=Edizionifilosofiche Nuovaquanto Culturaper 2004|p=112|citazione=Inaverlo Geymonatriconosciuto ilun circoloesempio di impegno civile e morale, essendo stato il virtuosoMartinetti tra pensieroi edpochissimi azioneprofessori costituisceuniversitari cosìa rifiutare il più[[giuramento saldodi puntofedeltà criticoal fascismo|giuramento di partenzafedeltà peral contestare,Fascismo]]. abNel imis[[1934]] fundamentis,andò tuttain [[Austria]] per approfondire la retoricafilosofia tradizioneneo-positivista italica,del tutto[[Circolo ildi suoVienna]] conformismo,diretto tutteda le[[Moritz sueSchlick]], miserelo astuziestesso (individualianno edin istituzionali),cui tuttopubblicava il''La suonuova provincialismofilosofia |accesso=7della settembrenatura 2020|urlarchivio=httpsin Germania''://web.archive.org/web/20130310005601/http://www.centrogramsci.it/edizioni/pdf/Gey.pdf|dataarchivio=10 marzoa 2013quell'esperienza |urlmorto=sì}}</ref>seguì lo scritto del 1935 ''Nuovi indirizzi della filosofia austriaca''.
}}
{{senza fonte|Un rifiuto che egli estese anche alla politica del regime allora dominante:}} [[Assistente]] di Analisi algebrica nell'Università di Torino ma avversario del [[fascismo]], rifiutò l'iscrizione al [[partito Nazionale Fascista|partito fascista]] - cioè di prendere la cosiddetta ''tessera del pane'' - vedendosi così preclusa la possibilità di una carriera accademica o di insegnamento statale. Si avvicinò altresì al filosofo piemontese [[Piero Martinetti]], non tanto per comunanza di prospettive filosofiche quanto per averlo riconosciuto un esempio di impegno civile e morale, essendo stato il Martinetti tra i pochissimi professori universitari a rifiutare il [[giuramento di fedeltà al fascismo|giuramento di fedeltà al Fascismo]]. Nel [[1934]] andò in [[Austria]] per approfondire la filosofia neo-positivista del [[Circolo di Vienna]] diretto da [[Moritz Schlick]], lo stesso anno in cui pubblicava ''La nuova filosofia della natura in Germania'': a quell'esperienza seguì lo scritto del 1935 ''Nuovi indirizzi della filosofia austriaca''.
 
Nel [[1938]] sposò Virginia Lavagna, dalla quale ebbe cinque figli (tra cui [[Mario Geymonat]], filologo e studioso di [[Publio Virgilio Marone|Virgilio]], e Giuseppe Geymonat, matematico<ref>[https://gw.geneanet.org/annaita?lang=en&n=geymonat&oc=0&p=giuseppe Cfr]</ref>), e dal [[1940]], iscritto clandestinamente al [[Partito Comunista Italiano|Partito comunista]], si guadagnò da vivere insegnando matematica nella scuola privata «Giacomo Leopardi» di Torino, dove [[Cesare Pavese]] insegnava italiano.