Folclore: differenze tra le versioni

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== La nascita del termine ==
L'origine del termine ''folclore'' è attribuita allo scrittore e antiquario inglese [[William Thoms]] ([[1803]]-[[1900]])<ref name=treccani>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/folclore/|titolo=Folclore}}</ref> che, sotto lo [[pseudonimo]] di Ambrose Merton, pubblicò nel [[1846]] una lettera sulla [[rivista letteraria]] [[Londra|londinese]] ''[[Athenaeum (rivista inglese)|Athenaeum]]'',<ref>{{Cita libro|nome=Mauricio|cognome=Cardozo Ocampo|titolo=Mis bodas de oro con el folklore paraguayo: (memorias de un Pychäi)|url=https://www.google.com.py/books/edition/Mis_bodas_de_oro_con_el_folklore_paragua/OUe0AAAAIAAJ?hl=es-419|accesso=2024-06-25|data=1980|editore=M. Cardozo Ocampo|lingua=es}}</ref> allo scopo di dimostrare la necessità di un vocabolo che potesse ricomprendere tutti gli studi sulle [[tradizione|tradizioni]] popolari [[Inghilterra|inglesi]].
 
Il termine fu poi accettato dalla [[comunità scientifica]] internazionale dal [[1878]], per indicare quelle forme contemporanee di aggregazione sociale incentrate sulla rievocazione di antiche pratiche popolari, ovvero tutte quelle espressioni culturali comunemente denominate "tradizioni popolari", dai [[canto popolare|canti]] alle sagre alle [[superstizione|superstizioni]] alla [[cucina (attività)|cucina]] (e che già due secoli prima [[Giambattista Vico]] chiamava "rottami di antichità").