Palazzo Ducale (Venezia): differenze tra le versioni

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* La Sala dei Filosofi, lunga e stretta, sorta di corridoio sul quale si affacciano altri locali, deve il nome a dodici dipinti con antichi filosofi realizzati da [[Paolo Veronese]] e altri artisti nella seconda metà del Cinquecento per la sala della Biblioteca Marciana, che vennero trasferiti qui, per iniziativa del doge [[Marco Foscarini]] (1762-1763) e vi rimasero fino al 1929, sostituiti dalle figure allegoriche ora disposte sulle pareti. Si noti, sulla parete sinistra, una porticina che, sita alla base di una scala conducente al piano superiore, consentiva al doge di raggiungere le stanze dove operavano il Senato e il Collegio senza uscire dal proprio appartamento.<ref name="palazzoducale.visitmuve.it" />
* La Sala Grimani, la Sala Erizzo e la Sala Priuli, destinate alla vita privata del Doge e con accesso a un giardino pensile. Si tratta di locali prospicienti il cortile centrale, allineati lungo la Sala dei Filosofi che funge quindi da [[portego]].
** La Sala Grimani prende il nome dallo stemma dei Grimani, raffigurato al centro del soffitto. Questa potente famiglia diede tre dogi alla Repubblica: [[Antonio Grimani|Antonio]] (1521-1523), [[Marino Grimani (doge)|Marino]] (1595-1605) e [[Pietro Grimani|Pietro]] (1741-1752). Alle pareti sono stati riuniti importanti dipinti raffiguranti il [[Leone di san Marco]], uno di [[Jacobello del Fiore]] (1415), uno di [[Donato Bragadin|Donato Veneziano]] (1495) e il celeberrimo leone di [[Vittore Carpaccio]] (1516) con le zampe anteriori sulla terra e quelle posteriori sulle onde a simboleggiare il dominio della Repubblica sulla terra e sui mari. Sotto al soffitto, si trova un fregio allegorico sui temi di ''San Marco col Leone'', ''Geografia'', ''Agricoltura'', ''Legge'', ''Architettura'', ''Venezia in figura muliebre'', ''Astronomia'', ''Ricompensa'', ''Vergine'', attribuito a [[Andrea Vicentino]]. Il soffitto intagliato risale al dogato di [[Marco Barbarigo]] e di [[Agostino Barbarigo (doge)|Agostino Barbarigo]], cioè al periodo compreso tra il 1485 e il 1501: lo stemma di questa famiglia è sito sul camino [[Lombardo (famiglia)|lombardesco]].<ref name="palazzoducale.visitmuve.it" />
** La Sala Erizzo presenta lo stemma di [[Francesco Erizzo]] sul poderoso camino, risalente alla fine del [[XV secolo]].<ref name="B136" /> Lo stemma, affiancato da Venere e Vulcano, venne applicato sul camino solo in un secondo momento. Il soffitto presenta intagli dorati su sfondo azzurro. Un fregio allegorico, contraddistinto dalla presenza di putti e simboli di guerra, evidenzia l'abilità militare del doge.<ref name="palazzoducale.visitmuve.it" />
** La Sala Priuli presenta invece sul caminetto con figure allegoriche lo stemma di [[Lorenzo Priuli (doge)|Lorenzo Priuli]]; si distingue pure per la decorazione a cariatidi in stucco che contraddistingue la volta: è nota anche come Sala degli Stucchi.<ref name="B136" /> Questa opera decorativa risale al dogato di Marino Grimani. Pietro Grimani commissionò invece gli stucchi parietali e fece realizzare le cornici per i dipinti qui un tempo esposti, illustranti episodi della vita di Cristo e un ritratto di [[Enrico III di Francia]], attribuito a [[Jacopo Tintoretto]]. In seguito agli incendi del 1574 e del 1577 fu necessario provvedere alla nuova decorazione. Nel [[XVII secolo]], quando l'appartamento fu ampliato, la Sala degli Stucchi fu collegata alla Canonica di San Marco. Tale collegamento fu demolito nel [[XIX secolo]].<ref name="palazzoducale.visitmuve.it" />