Lingua napoletana: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullata la modifica di 2.40.219.2 (discussione), riportata alla versione precedente di Smashfanful
Etichetta: Rollback
Elimino, Wikipedia non è fonte di se stessa e nemmeno la fiera di campanilismi spiccioli.
Etichetta: Annullato
Riga 29:
 
== Storia ==
La lingua napoletana trae le proprie origini da un insieme più o meno omogeneo di antichi [[Dialetti italiani meridionali|dialetti italo-meridionali]], noti in epoca [[Alto medioevo|alto-medievale]] con il nome collettivo di ''volgare pugliese'';<ref>{{cita web|url=https://books.google.it/books?id=FV-93XOMmeAC&pg=PA44#v=onepage&q&f=false|titolo=Storia civile del Regno di Napoli, di Pietro Giannone}}</ref> tale denominazione storica derivava dal [[ducato di Puglia e Calabria]] (comprendente in realtà vaste porzioni dell'Italia meridionale) che, in [[Conquista normanna dell'Italia meridionale|epoca normanna]], gravitava su [[Salerno]], non a caso definita "la capitale della Puglia"<ref>{{Treccani|salerno_(Federiciana)|Salerno}}</ref> in quanto sede principesca nell'ambito del [[regno di Sicilia]].
 
Tuttavia, a partire dal [[XIII secolo]], la parte peninsulare dell'[[Italia meridionale]] ebbe quale centro propulsore la città di [[Napoli]], capitale dell'[[regno di Napoli|omonimo regno]] per oltre mezzo millennio (fino al [[XIX secolo]]), sicché, sotto il profilo linguistico, all'interno dell'area di diffusione del ''volgare pugliese'' divenne via via più preponderante l'influsso della variante partenopea, che in origine doveva sostanzialmente coincidere con una forma antica del [[dialetto napoletano]] propriamente detto; quest'ultimo, alla stregua degli altri dialetti meridionali appartenenti al medesimo [[Continuum dialettale|''continuum'' dialettale]], avrebbe poi continuato ad evolversi per proprio conto nel corso dei secoli senza alcuna standardizzazione di base (analogamente a quanto avvenuto al dialetto fiorentino in rapporto alla lingua italiana, che pure trae origine da una sua forma antica).<ref>Già nel XVIII il napoletano letterario appariva talmente diverso dal napoletano comunemente parlato che nel 1779 [[Ferdinando Galiani]], nella sua ricerca ''Del dialetto napoletano'', scriveva che il ''[[Pentamerone]]'' di [[Giambattista Basile]] (edito nel 1634) era ''"scritto in un dialetto tanto adulterato e pieno d'errori, che spesso potrebbe {{sic|rinegarsi}} da noi"''.<br />{{Cita libro|pp=31-32|titolo=Storia irriverente di eroi, santi e tiranni di Napoli|autore=Giovanni Liccardo|editore=Newton Compton Editori|anno=2017|isbn=9788822715333}}</ref>