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{{Nota disambigua}}
{{F|Malta|giugno 2013|Numeronumero di fonti insufficienti per l'estensione e l'importanza della voce.}}
{{Divisione amministrativa
|Nome = La Valletta
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|link = 131
}}
'''La Valletta''' o '''Valletta'''<ref>{{cita|Enciclopedia Italiana}}.</ref><ref>{{cita|Sapere.it}}.</ref> (in [[lingua maltese|maltese]] ''Il-Belt Valletta'', in [[lingua inglese|inglese]] ''Valletta'') è una città di {{formatnum:5827}} abitanti<ref>{{Cita web|url=https://www.gov.mt/en/Government/DOI/Government%20Gazette/PA%20GN/Documents/2019/Government%20Gazette%20-%203rd%20September.pdf|titolo=Gazzetta tal-Gvern ta’ Malta|accesso=6 novembre 2020|formato=PDF|lingua=MT|editore=[[Governo di Malta]]|p=22|data=3 settembre 2019}}</ref> dello statoStato insulare di [[Malta]], nonché sua [[capitale (città)|capitale]]<ref name="Treccani">{{Cita|Treccani.it}}.</ref>. La città nei suoi confini amministrativi conta poco più di {{formatnum:5000}} abitanti, ma l'area metropolitana, corrispondente all'intera isola di Malta, ne conta {{formatnum:480134}}.<ref name="Eurostat">{{cita web|titolo=Population on 1 January by age groups and sex – functional urban areas|url=http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=urb_lpop1&lang=en|sito=[[Eurostat]]|accesso=5 marzo 2022|data=2020}}</ref><ref name="Eurostat-metro">{{cita web|titolo=Population on 1 January by broad age group, sex and metropolitan regions 2020|url=http://appsso.eurostat.ec.europa.eu/nui/show.do?dataset=met_pjanaggr3&lang=en|sito=[[Eurostat]]|accesso=5 marzo 2022|data=2020}}</ref>.
 
Fu fondata nel [[1566]] dai [[Cavalieri Ospitalieri]], che le diedero il nome del loro [[gran maestro]] [[Jean de la Valette]]<ref name="Treccani" />: precisamente essa venne chiamata, in [[lingua latina|latino]], ''Humilissima Civitas Valettae'' ("L'umilissima città di Valletta") e si fregia tutt'oggi del titolo di ''Città Umilissima''. In maltese è colloquialmente detta ''Il-Belt'' e ''La città''.
 
La Valletta è stata designata [[Capitalecapitale europea della cultura]] per il [[2018]] assieme a [[Leeuwarden]].<ref>{{Cita news|lingua=it|url=http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2018/01/03/capitali-cultura-ue-2018-al-via-valletta-e-leeuwarden_ae99d49f-7f01-4957-b0d2-d3fc43dfb397.html|titolo=Capitali cultura Ue 2018, al via Valletta e Leeuwarden - Europa delle Regioni|pubblicazione=ANSA.it|data=3 gennaio 2018|accesso=20 aprile 2018}}</ref>
 
== Geografia ==
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=== Clima ===
La Valletta è caratterizzata dal tipico [[clima mediterraneo]] afoso con estati calde e secche, e con inverni miti e piovosi. Si manifestano mancanze di precipitazioni durante i mesi estivi. Le temperature invernali risultano moderate per via della prossimità col mare, per cui gli inverni sono abbastanza miti. La stazione ufficiale di registrazione climatica è all'[[Aeroporto Internazionale di Luqa|Aeroporto Internazionale di Luca]] che dista pochi chilometri dalla capitale. Le alte temperature medie vanno da circa 15&nbsp;°C in gennaio a circa 31&nbsp;°C in agosto; mentre le basse temperature medie vanno da circa 9&nbsp;°C in gennaio a circa 22&nbsp;°C in agosto. La [[classificazione dei climi di Köppen]] definisce questo clima mediterraneo del sottotipo ''Csa''.
 
== Storia ==
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{{Vedi anche|Stato monastico dei Cavalieri di Malta}}
 
La costruzione della città sulla penisola dello Sciberras è stata proposta dei [[Cavalieri Ospitalieri]] già nel [[1524]]. Allora, l'unico edificio della penisola era una piccola torre di avvistamento dedicata a [[Erasmo di Formia]] (nel luogo in cui oggi sorge [[Forte Sant'Elmo]])<ref>[http://melitensiawth.com/incoming/Index/Scientia%20(Malta)/Scientia.%2015(1949)2(Apr.-Jun.)/01.pdf|title= The First Printed Description of Malta. Lyons 1536], Treccani</ref>.
 
Nel grande [[assedio di Malta (1565)|assedio di Malta]] il [[forte Sant'Elmo]] cadde ai [[Saraceni]], ma alla fine i cavalieri dell'Ordine ebbero la meglio grazie ai rinforzi siciliani. In seguito la città fu ricostruita, fondata dal [[Gran maestri dell'ordine di Malta|Gran Maestro dei Cavalieri Ospitalieri]] [[Jean de la Valette]], che, il 28 marzo del [[1566]], ne pose la prima pietra, in quella che poi sarebbe diventata la ''Chiesa di Nostra Signora delle Vittorie''.<ref name="ferris"/> Il Gran Maestro chiese aiuto a re e principi d'Europa ricevendo molti aiuti grazie alla grande fama ottenuta dall'Ordine durante l'assedio. [[Papa Pio IV]] inviò l'architetto militare che ideò la città, il [[Cortona|cortonese]] [[Francesco Laparelli]], mentre [[Filippo II di Spagna]] inviò sostanziali aiuti monetari. Quando Laparelli lasciò Malta il lavoro venne continuato dal suo assistente, [[Girolamo Cassaro]], che progettò, tra l'altro, la [[Concattedrale di San Giovanni (La Valletta)|Concattedrale di San Giovanni]] e parte delle fortificazioni<ref>[http://www.treccani.it/enciclopedia/valletta/|title= Valletta], Treccani</ref>.
 
[[File:Valletta (Malta).jpg|thumb|left|upright=1.2|La Valletta in un'incisione]]
Lo spazio urbano della città è costituito da una maglia di strade ortogonali tra loro che divide l’area in “quartieri”. Questi, nella maggior parte dei casi, sono costituiti da isolati regolari generalmente di forma rettangolare o quadrata composti da più edifici di diversa natura ed elevazione e, nella loro parte interna, spesso troviamo delle ampie corti destinate a far penetrare la luce e far circolare l’aria tra gli ambienti. In altri casi, questi blocchi urbani sono interamente occupati da un'unica struttura riconducibile all'Ordine o a un’istituzione religiosa. In poche parole, ognuno di questi quartieri, interamente o parzialmente, predilige e si connota per funzioni residenziali, commerciali, amministrative o religiose.
 
La Valette morì nel [[1568]] e il suo posto venne preso da [[Pietro del Monte (gran maestro)|Pietro del Monte]] che continuò la sua attività. Nel [[1570]] la costruzione della città era completata ed essa venne battezzata col nome del suo fondatore. Divenne capitale il 18 marzo [[1571]] quando Pietro del Monte trasferì la sua sede da [[Forte Sant'Angelo]] a [[Vittoriosa]] al [[Palazzo del Gran Maestro]]. Sette [[auberge (Cavalieri Ospitalieri)|''auberge'']] furono costruiti per l'Ordine entro la fine del [[1580]]<ref>[https://books.google.com.mt/books?id=nwuUOVkaMB0C&pg=PA33#v=onepage&q&f=false|title= Historical Dictionary of Malta]</ref><ref>[http://melitensiawth.com/incoming/Index/Scientia%20(Malta)/Scientia.%2012(1946)2(Apr.-Jun.)/02.pdf|title= The Ospital of the Order of St John in Malta]</ref> e un ottavo (l'''[[Auberge de Bavière]]'') fu più tardi aggiunto nel [[XVIII secolo]]<ref>[http://melitensiawth.com/incoming/Index/Proceedings%20of%20History%20Week/PHW%201986/02s.pdf|title= Carlo Gimach (1651-1730) Architect and Poet]</ref>.
 
Sotto il comando di [[Antoine de Paule]] vennero costruite molteplici fortificazioni a protezione della città, il cosiddetto ''[[Sistema di Floriana]] (Floriana's Lines)'' disegnato dall'architetto [[Macerata|maceratese]] [[Pietro Paolo Floriani]]<ref>[https://www.timesofmalta.com/articles/view/20140504/life-features/Floriana-s-Pavilion-from-the-Knights-to-the-British.517786|title= Floriana’s Pavilion from the Knights to the British]</ref>. Sotto il comando di [[António Manoel de Vilhena]] si inizia a formare un insediamento tra le mura della città e il Sistema di Floriana che si evolve da sobborgo de La Valletta a [[Floriana]], una città a sé stante<ref>[https://books.google.com.mt/books?id=zliK30npLlsC&pg=PA44&dq=false#v=onepage&q=false&f=false|title= Global and Local Football: Politics and Europeanization on the Fringes of the EU]</ref>. Nel [[1634]] una fabbrica di polvere da sparo esplose accidentalmente uccidendo 22 persone e danneggiando vari edifici della città tra cui la vicina Chiesa dei Gesuiti<ref>[http://www.militaryarchitecture.com/index.php/Journals/arx-occasional-papers-hospitaller-gunpowder-magazines.html|title= Arx Occasional Papers - Hospitaller Gunpowder Magazines]</ref>.
 
Nel [[1749]] la Cospirazione degli Schiavi musulmani pianificò di uccidere il Gran Maestro [[Manuel Pinto de Fonseca]] e prendere possesso della città, ma il complotto fu scoperto e soppresso dall'Ordine ancora prima che iniziasse<ref>[https://books.google.com.mt/books?id=5qp_3aL76isC&pg=PA144#v=onepage&q&f=false|title= The Cambridge World History of Slavery]</ref>. Negli anni successivi Pinto abbellì la città con [[architettura barocca|architetture barocche]] e molti importanti palazzi, come l’''[[Auberge de Castille]]'', furono ristrutturati o completamente ricostruiti nel nuovo stile<ref>[http://melitensiawth.com/incoming/Index/Malta%20Letteraria/ML.n.s.,%2011(1936)/11.pdf|title= Malta letteraria]</ref>.
 
Nel [[1775]], durante il comando di [[Francisco Ximenes de Texada]] vi fu una nuova rivolta ([[Rivolta dei sacerdoti]]) in cui i ribelli occuparono il forte Sant'Elmo e il [[Forte San Giacomo (Malta)|Forte San Giacomo]] prima di essere sconfitti<ref>[https://web.archive.org/web/20140421164525/http://mhs.eu.pn/mh3/20022.html%7Ctitle%3D Reassessing the September 1775 Rebellion: a Case of Lay Participation or a 'Rising of the Priests'?]</ref>.
 
===Occupazione francese e dominio del Regno Unito===
 
Nel [[1798]] l'Ordine lasciò l'isola ed ebbe inizio l'[[occupazione francese di Malta]]. Dopo la ribellione maltese, le truppe francesi continuarono ad occupare La Valletta e l'area circostante del porto, fino alla resa al [[Regno Unito]] nel settembre del [[1800]]. Nei primi anni del secolo il [[Commissario civile di Malta|commissario civile]] [[Henry Pigot]] avvia la demolizione delle fortificazioni della città<ref>[https://www.timesofmalta.com/articles/view/20121118/life-features/Let-s-hide-the-majestic-bastions.445894|title= Let’s hide the majestic bastions]</ref>. Le demolizioni furono nuovamente proposte negli anni '70 e '80 del [[XIX secolo]], ma non furono mai effettuate e le fortificazioni rimasero quasi interamente intatte<ref>[http://www.aboutmalta.com/history/vallettafort.shtml|title= The Valletta Fortifications]</ref>.
 
Nel [[1883]] fu ufficialmente aperta la [[Trasporto ferroviario a Malta|ferrovia]] che collegava La Valletta a [[Mdina]]<ref>Cole, Beverly (2011). Trains. Potsdam, Germany: H.F.Ullmann. p. 64</ref> che venne poi chiusa nel [[1931]] quando l'[[Autobus di Malta|autobus]] divenne un popolare mezzo di trasporto.
 
[[File:BombDamageMalta.jpg|thumb|upright=1.2|Bombardamenti danneggiano La Valletta e il [[Teatro Reale (La Valletta)|Teatro Reale]] (sulla destra)]]
Nel [[1939]] la flotta del Regno Unito, il [[Mediterranean Fleet]], abbandonò la città e La Valletta divenne un teatro di battaglia nei successivi due anni che culminarono nell'[[assedio di Malta (1940-1942)|assedio di Malta]]<ref>[https://books.google.it/books?id=DV6qCwAAQBAJ&pg=PT10&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false|title= Fortress Islands Malta: Defence & Re-Supply During the Siege]</ref> in cui le incursioni aeree tedesche e italiane durante la [[Secondaseconda guerra mondiale]] danneggiarono fortemente la città e l'area del porto. Il [[Teatro Reale (La Valletta)|Teatro Reale]], posto all'entrata della città, costruito nel [[XIX secolo]] dall'architetto [[Edward Middleton Barry]], fu una delle opere perdute durante i bombardamenti<ref>[http://www.cityofvalletta.org/content.aspx?id=46634|title= History of Valletta]</ref>.
 
===Contemporaneità===
 
Nel [[1980]] la città ospitò le ventiquattresime [[Olimpiadi degli scacchi]]<ref>[http://www.olimpbase.org/1980/1980in.html|title= 24th Chess Olympiad: La Valletta 1980]</ref> e nello stesso anno l'intera città viene dichiarata [[Patrimonio dell'umanità]] dall'[[UNESCO]], insieme ai [[Templi megalitici di Malta]] e l'[[Ipogeo di Ħal-Saflieni]]<ref>[http://whc.unesco.org/en/list/131|title= City of Valletta]</ref>. L'11 novembre [[2015]] la città ospitò il ''Valletta Summit on Migration'' in cui i leader europei e africani hanno discusso la [[crisi europea dei migranti]]<ref>[http://www.statewatch.org/news/2015/jul/eu-council-november-015-migration-valletta-conference-orientation-debate-10387-15.pdf|title= Valletta Conference]</ref> e pochi giorni dopo (il 27 novembre) ha il ''Commonwealth Heads of Government Meeting 2015''<ref>[https://www.telegraph.co.uk/news/uknews/queen-elizabeth-II/12018566/Queen-to-greet-line-up-of-despots-at-meeting-of-Commonwealth-leaders-in-Malta.html|title= Queen to greet line-up of despots at meeting of Commonwealth leaders in Malta]</ref>.
 
Attualmente la Valletta è il centro amministrativo, commerciale e culturale di Malta.
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L'architettura de La Valletta vanta opere che spaziano dalla metà del XVI secolo al [[Barocco]] al [[Architettura modernista|Modernismo]]. La città è il principale centro culturale dell'isola e ha una collezione unica di chiese, palazzi e musei, rappresentando una delle principali attrazioni turistiche della città.
Quando [[Benjamin Disraeli]], futuro primo ministro britannico visitò la città nel [[1830]], la descrive come "una città di palazzi costruiti da gentiluomini per gentiluomini" e ancora "La Valletta equivale nelle sue nobili architetture, se non eccelle, a qualsiasi capitale d'Europa"; e in altre lettere la paragona a [[Venezia]] e [[Cadice]] e "piena di palazzi degni di [[Andrea Palladio|Palladio]]<ref>[http://ww5.maltaexpo.com/|title= LP21 - Valletta `Città Umilissima` Lapel Pin]</ref>.
 
Tra gli edifici di rilevanza storica contiene: la [[Concattedrale di San Giovanni (La Valletta)|concattedrale di San Giovanni]], precedentemente chiesa conventuale dei Cavalieri. Ma vi si trovano anche il [[#Palazzo del Grande Maestro|Palazzo del Grande Maestro]], che ha ospitato gli uffici del [[Parlamento di Malta|parlamento maltese]]; la [[Chiesa della Nostra Signora del Carmelo (La Valletta)|Chiesa della Nostra Signora del Carmelo]] con la sua imponente cupola; le fortificazioni per la difesa della città tra cui il [[Forte Sant'Elmo]]; il Museo nazionale di archeologia della Valletta e il [[Museo nazionale di belle arti della Valletta|Museo nazionale di Belle Arti]]. Tutte queste opere hanno valso alla città il titolo di [[patrimonio dell'umanità]] assegnato dall'[[UNESCO]]. Fra i giardini spicca il ''[[Lower Barrakka Gardens]]'' che offre una vista sul [[Porto Grande (Malta)|Porto Grande]] e al cui interno si trova il monumento ad [[Alexander Ball]], un tempietto neoclassico opera dell'architetto maltese Giorgio Pullicino.
Tutte queste opere hanno valso alla città il titolo di [[patrimonio dell'umanità]] assegnato dall'[[UNESCO]]. Fra i giardini spicca il ''[[Lower Barrakka Gardens]]'' che offre una vista sul [[Porto Grande (Malta)|Porto Grande]] e al cui interno si trova il monumento ad [[Alexander Ball]], un tempietto neoclassico opera dell'architetto maltese Giorgio Pullicino.
 
=== Concattedrale di San Giovanni ===
{{vedi anche|Concattedrale di San Giovanni (La Valletta)}}
La [[concattedrale]] di San Giovanni, situata nell'omonima via, venne costruita per volere dei cavalieri appena dopo il loro insediamento; essa fu realizzata da [[Girolamo Cassaro]] in pochi anni, ([[1573]]-[[1577]]), grazie ai fondi resi disponibili, e una volta ultimata fu eletta a concattedrale assieme alla [[Cattedrale di San Paolo (Malta)|Cattedrale di San Paolo]] a [[Mdina|Medina]].
 
È stata adibita per oltre 200 anni a chiesa conventuale dell'Ordine dei Cavalieri di S. Giovanni. I cavalieri erano nobili provenienti dalle più importanti casate europee e proteggevano la fede cattolica e l'Europa dagli attacchi dei turchi Ottomani, furono loro a donare opere di grande valore artistico che impreziosirono la cattedrale facendone l'espressione artistica più alta e maestosa dell'alto [[barocco]].
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=== Chiesa di Nostra Signora del Carmelo ===
{{vedi anche|Chiesa della Nostra Signora del Carmelo (La Valletta)}}
Costruita da [[Girolamo Cassar]] nel 1570, fu dapprima dedicata alla [[Annunciazione|Madonna annunziata]], poi alla [[Beata Vergine Maria del Monte Carmelo|Madonna del Monte Carmelo]] nel [[1859]], per volontà della Confraternita di Nostra Signora del Monte Carmelo di La Valletta. La chiesa fu ricostruita nel [[1900]] dai frati carmelitani e nuovamente ricostruita nel [[1958]] dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Notabile fin da subito per l'imponente [[cupola]] alta 64 metri, nel [[1974]] divenne chiesa parrocchiale della città.
 
=== Chiesa di Santa Maria di Gesù ===
{{vedi anche|Chiesa di Santa Maria di Gesù (La Valletta)}}
La [[Chiesa di Santa Maria di Gesù (La Valletta)|chiesa di Santa Maria di Gesù]] e il convento dell'[[Ordine dei Frati Minori|Ordine dei Frati Minori Osservanti]] (''Ta 'Ġeżu'' in maltese) fu eretta da Girolamo Cassar nel [[1571]]. La chiesa custodisce: la statua in alabastro raffigurante la ''Madonna con bambino'' del [[1504]], opera di [[Antonello Gagini]], scolpita durante la permanenza dello scultore a [[Messina]];<ref>{{Cita|Gioacchino di Marzo|pp. 189}}.</ref> il ''Crocifisso'' ligneo del [[XVII secolo]] opera di [[Innocenzo da Petralia]]; il dipinto raffigurante la ''Visita della Madonna a Sant'Elisabetta'', datato [[1600]], opera dell'artista siciliano [[Antonio Catalano (pittore)|Antonio Catalano]]; la tomba del beato [[Ignazio Falzon]] nella ''Cappella dell'Immacolata Concezione''. Dal [[1646]] è sede della Confraternita del Crocifisso.
 
=== Palazzo del Grande Maestro ===
{{vedi anche|Palazzo del Gran Maestro}}
Prospiciente [[Republic Square]], è un palazzo voluto dal Gran Maestro [[Pietro del Monte (gran maestro)|Pietro del Monte]] ede iniziato nel [[1571]] adper opera di [[Girolamo Cassaro]]. Di notevole interesse è la Sala del Trono (affrescata da [[Matteo Pérez|Matteo da Lecce]]) e la ''sala degli arazzi''. L'edificio ha ospitato il [[Parlamento di Malta]] dal 1923 al 2015.
 
=== Sacra Infermeria ===
La [[Sacra Infermeria]], edificata nel [[1574]], era l'ospedale dei Cavalieri di Malta. Fu uno dei principali ospedali d'Europa fino al diciottesimo secolo e rimase in uso fino al [[1920]]<ref>[https://culture.gov.mt/en/culturalheritage/filebank/inventory/01137.pdf|title= Sacra Infermeria]</ref>. Poteva ospitare dai 500 ai 2.&nbsp;500 pazienti<ref>[https://www.academia.edu/4009231/Palaces_and_Lodgings_of_the_Knights_of_St_John_at_Malta|title= Palaces and Lodgings of the Knights of St John at Malta]</ref>. La tipologia di quest'edificio ispirò, nel [[XVIII secolo]], l'architetto [[Giuseppe Merenda]], cavaliere gerosolimitano, per il progetto del Palazzo dell'[[Palazzo dell'Antico Ospedale|Ospedale della Casa di Dio]] di [[Forlì]] ([[1720]])<ref>{{Cita web |url=http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/h3/h3.exe/arivista/sD:!TEMP!HwTemp!3se0ad411a85.tmp/d2/FFormDocumento?indi.x=ricerca;sel.x=PUBB%3dSI%20AND%20@%3dgiuseppe%20Merenda |titolo=Elisabetta Landi, ''I beni? Tutti in salute'' |accesso=17 giugno 2012 |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150506115646/http://online.ibc.regione.emilia-romagna.it/h3/h3.exe/arivista/sD:!TEMP!HwTemp!3se0ad411a85.tmp/d2/FFormDocumento?indi.x=ricerca;sel.x=PUBB%3dSI%20AND%20@%3dgiuseppe%20Merenda |urlmorto=sì }}</ref>. Oggi la Sacra Infermeria è un importante centro di conferenze internazionali, spettacoli teatrali, esibizioni, concerti musicali<ref>{{Cita web|url=https://mcc.com.mt/about-us/#history|titolo=History|accesso=6 novembre 2020|lingua=EN}}</ref>.
 
=== Forte Sant'Elmo ===
{{vedi anche|Forte Sant'Elmo}}
Situato sulla punta settentrionale della penisola su cui sorge la città, è un forte che divide [[Porto Grande (Malta)|Porto Grande]] da [[Marsamuscetto|Porto di Marsamuscetto]]. Comanda le entrate di entrambi i porti insieme a [[Forte Tigné]] e [[Forte Ricasoli]]. La prima edificazione risale alla seconda metà del [[Cinquecento]], venne poi rimaneggiato ede ora ospita un museo e la locale scuola di polizia. Ricoprì un ruolo fondamentale nel [[Assedio di Malta (1565)|Grande Assedio di Malta]] del [[1565]].
 
=== Museo nazionale di archeologia della Valletta ===
{{vedi anche|Museo nazionale di archeologia della Valletta}}
È un museo di reperti preistorici ed archeologici delle isole maltesi. Situato all'interno dell{{'}}''[[Albergo di Provenza|Auberge de Provence]]'', un edificio barocco lungo la ''[[Republic Street]]'', fu costruito per i [[Cavalieri Ospitalieri]] nel [[1571]] e progettato dall'architetto maltese [[Girolamo Cassaro]].
 
=== Teatri ===