Friedrich Nietzsche: differenze tra le versioni

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I grandi valori della cultura occidentale, quali la verità, la scienza, il progresso, la religione, sono così da smascherare nella loro mancanza di fondamento e nella loro natura di mera finzione. C'è nell'uomo una sostanziale paura verso la creatività della vita e la [[volontà di potenza]], che produce valori collettivi sotto la cui giurisdizione la vita viene disciplinata, regolata, schematizzata.
 
Un tale nichilismo è tuttavia soggetto, nelle opere di Nietzsche, a una caratterizzazione più profonda e problematica, che egli giunge a delineare in due aspetti fondamentali. La prima forma di nichilismo, il nichilismo passivo (di cui un esempio è ravvisato in [[Schopenhauer]]) coincide con la perdita di fiducia dell'uomo europeo verso i valori della propria civiltà; coincide con la "''diminuzione vitale''", caratterizzata diversamente come ''perversione della volontà di potenza''. Con nichilismo attivo, invece, Nietzsche intende l'atteggiamento che, fattosi forte di una demolizione dei vincoli metafisici che sopprimevano la forza vitale, si propone come creatore di nuove tavole di valori attraverso la loro ''trasvalutazione''.
Deve tenersi presente che le determinazioni che portano Nietzsche al nichilismo derivano dal convincimento della necessità del distacco oggettuale e relazionale che portano da un lato alla affermazione non di un valore determinato ma di valori fluenti che sono alla base della trasvalutazione e che dall'altro consentono nell'analisi della oggettività di disceverare l'oggetto e l'altro ma nello stesso tempo di racchiudere il pensiero in sé stesso a realizzare proprio attraverso tale distacco la volontà di potenza. E' attraverso tale chiusura del pensiero in se stesso che determina il nichilismo di Nietzsche in quanto costituente la scissione dell'interno dall' esterno che si realizza la possibilità di cogliere l'opposizione dicotomica nel pensiero tra razionale e irrazionale da cui ,a sua volta, deriva l'esaltazione del dionisiaco come irrazionale in quanto fattore non comprimibile e dunque enucleante appieno la possibilità di realizzare la volontà di potenza. Da tale aspetto fondamentale di Nietzsche connotante il distacco oggettuale e la relazione con l'altro deriva anche il suo apprezzamento ,da un lato, della assenza di compassione ,che è uno dei fondamenti a base della trasvalutazione e che se non così fondata entrerebbe in contraddizione con il suo nichilismo e dall'altro il suo apprezzamento per i passi biblici e per l'ebraismo che si fondano sulla giustizia divina e in particolare sulla legge dell'"occhio per occhio e dente per dente" cui si unisce appunto quel distacco alla cui base vi è un'assenza di affettività che consente la affermazione del valore del momento in rispondenza alla volontà di potenza e alla necessità di esistenza dell'esterno anche come altro-soggetto .
[[File:Rohde Gersdorff Nietzsche-2.JPG|thumb|left|200px|Nietzsche (a destra) con [[Erwin Rohde]] e [[Carl von Gersdorff]] nell'[[ottobre]] [[1871]].]]