Convento di Santa Maria ad Nives di Palazzolo: differenze tra le versioni

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I frati minori osservanti rientrarono nel loro convento dopo la [[Restaurazione]], ma dopo la [[presa di Roma]] del 20 settembre [[1870]] e l'annessione al [[Regno d'Italia]] rischiarono di andare nuovamente soggetti a chiusura in forza della legge italiana eversiva delle proprietà ecclesiastiche: ma la risposta dei frati al decreto di confisca del 29 giugno [[1873]] fu un appello al [[Regno del Portogallo]] perché prendesse in protezione il convento,<ref name=nota21/> cosa che puntualmente accadde: il 7 giugno [[1880]] venne ratificato un accordo per cui l'Italia cedeva al Portogallo il convento e le sue attinenze, le grotte ed il mausoleo rupestre, in cambio del [[Basilica di Santa Maria in Ara Coeli|convento di Santa Maria in Ara Coeli]],<ref>{{Cita|Crielesi|p. 43}}.</ref> che ospitava la seconda biblioteca più grande di Roma, fondata dal vescovo Fonseca de Évora.
 
Il convento allora venne adibito a residenza dell'ambasciatore portoghese ([[1896]])<ref name="nota23">{{Cita|Crielesi|p. 44}}.</ref> ed a luogo di villeggiatura per gli allievi dell'istituto di Sant'Antonio dei Portoghesi<ref>{{cita web|url=http://www.ipsar.org/index.php|titolo=Istituto PortgohesePortoghese di Sant'Antonio|accesso=12 luglio 2009}}</ref> ([[1903]]).<ref name="nota23"/> Con l'instaurazione della repubblica in Portogallo (5 ottobre [[1910]]) e l'eversione delle proprietà ecclesiastiche i frati vennero definitivamente scacciati dal convento, che venne spogliato delle principali opere d'arte prima di essere affittato nel [[1912]] all'avvocato [[Palermo|palermitano]] Giuseppe Marchesano.<ref name="nota23">{{Cita|Crielesi|p. 44}}.</ref> Solo il 14 ottobre [[1915]] venne ratificata la vendita del convento con le sue attinenze e dipendenze per 63.000 [[Lira italiana|lire italiane]] al professor Arnaldi, che ricavò nell'edificio una "casa di cura e profilassi".<ref name=nota23/> L'Arnaldi a sua volta rivendette il tutto per 260.000 lire il 6 aprile [[1920]] al Venerable English College,<ref name=nota30/> che destinò i locali a soggiorno estivo degli allievi del collegio.<ref name="nota24">{{Cita|Crielesi|pp. 49-51}}.</ref>
 
I lavori di restauro al complesso incominciarono nel [[1929]], con lo scopo di riportare la chiesa al suo aspetto originario cistercense smantellando le sovrastrutture settecentesche: diverse opere d'arte sopravvissute alle peripezie del tempo furono trasportate a [[Roma]] tra il [[1936]] ed il [[1937]], presso la [[chiesa di Sant'Antonio in Campo Marzio]] (segnatamente, una Madonna col Bambino in trono di [[Antoniazzo Romano]] ed i ritratti settecenteschi dei cardinali Pedro e Josè Maria de Fonseca de Evora).<ref name=nota24/> I restauri furono completati dopo la [[seconda guerra mondiale]].<ref name=nota24/>