Futuro della Terra: differenze tra le versioni

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{{Terra}}
 
Gli esseri umani svolgono ormai un ruolo chiave nella [[biosfera]], con la vasta [[Popolazione mondiale|popolazione umana]] che domina molti degli [[Ecosistema|ecosistemi]] della Terra.<ref name=Mooney>{{Cita pubblicazione | autore=Vitousek, Peter M.; Mooney, Harold A.; Lubchenco, Jane; Melillo, Jerry M. | titolo=Human Domination of Earth's Ecosystems | rivista=Science | data=25 luglio 1997 | volume=277 | numero=5325 | pagine=494–499 | doi=10.1126/science.277.5325.494 }}</ref> Questo ha avuto come risultato una diffusa [[estinzione]] in corso di altre [[specie]] durante l'attuale [[epoca geologica]], ora nota come [[estinzione di massa dell'Olocene]]. La perdita di specie su larga scala causata dall'influenza umana fin dagli [[anni 1950]] è stata chiamata [[Estinzione di massa|crisi biotica]], con un 10% stimato delle specie totali perduto fino al 2007.<ref name=myers00>{{cita conferenza | nome=Norman | cognome=Myers | anno=2000 | organizzazione=Peter H. Raven and Tania Williams | conferenza=The Meaning of Biodiversity Loss | pagine=63–70 | titolo=Nature and human society: the quest for a sustainable world : proceedings of the 1997 Forum on Biodiversity | isbn=03090655500-309-06555-0 | editore=National Academies }}</ref> Ai tassi correnti, circa il 30% delle specie sono a rischio di estinzione nei prossimi cento anni.<ref name=Novacek>{{Cita pubblicazione | autore=Novacek, M. J.; Cleland, E. E. | titolo=The current biodiversity extinction event: scenarios for mitigation and recovery | rivista=Proceedings of the National Academy of Science, U.S.A. | volume=98 | numero=10 | pagine=5466–70 | anno=2001 | mese=maggio| pmid=11344295 | pmc=33235 | doi=10.1073/pnas.091093698}}</ref> L'evento dell'estinzione dell'Olocene è il risultato della [[distruzione dell'habitat]], della diffusa distribuzione di [[Specie invasiva|specie invasive]], della caccia e del [[mutamento climatico]].<ref name=cowie07>{{Cita libro | nome=Jonathan | cognome=Cowie | anno=2007 | titolo=Climate change: biological and human aspects | pagine=162 | editore=Cambridge University Press | isbn=0-521-69619-4 }}</ref><ref name=nature04>{{Cita pubblicazione | autore=Thomas, C. D.; Cameron, A.; Green, R.E.; ''et al.'' | titolo=Extinction risk from climate change | rivista=Nature | volume=427 | numero=6970 | pagine=145–8 | anno=2004 | mese=gennaio| pmid=14712274 | doi=10.1038/nature02121 }}</ref> Attualmente, l'attività umana ha avuto un impatto significativo sulla superficie del pianeta. Più di un terzo della superficie del suolo è stata modificata dalle azioni umane, e gli esseri umani usano circa il 20% della [[produzione primaria]].<ref name=pnas104_31>{{Cita pubblicazione | autore=Haberl, H.; Erb, K.H.; Krausmann, F.; ''et al.'' | titolo=Quantifying and mapping the human appropriation of net primary production in earth's terrestrial ecosystems | rivista=Procedings of the National Academy of Science, USA | volume=104 | numero=31 | pagine=12942–7 | anno=2007 | mese=luglio| pmid=17616580 | pmc=1911196 | doi=10.1073/pnas.0704243104 }}</ref> La concentrazione di [[anidride carbonica]] inell'atmosfera è aumentata di quasi il 30% dall'inizio della [[Rivoluzione industriale]].<ref name=Mooney/>
 
È stato previsto che le conseguenze di una persistente crisi biotica dureranno almeno cinque milioni di anni.<ref name="reaka-kudla_wilson">{{Cita libro | autore=Reaka-Kudla, Marjorie L.; Wilson, Don E.; Wilson, Edward O. | pagine=132–133 | titolo=Biodiversity 2 | edizione=2nd | editore=Joseph Henry Press | anno=1997 | isbn=0-309-05584-9 }}</ref> Potrebbe avere come risultato un declino della [[biodiversità]] e l'omogenizzazione dei [[Biota (ecologia)|bioti]], accompagnati da una proliferazione di specie opportunistiche. Potrebbero anche emergere nuove specie: in particolare i [[taxa]] che prosperano in [[Ecosistema|ecosistemi]] dominati dagli esseri umani possono diversificarsi rapidamente in molte nuove specie. È probabile che i microbi beneficino dell'aumento di nicchie ambientali arricchite di nutrienti. Tuttavia, non è probabile che emergano nuove specie di grandi [[vertebrati]] esistenti e le [[Catena alimentare|catene alimentari]] saranno probabilmente più corte.<ref name=pnas98_1>{{Cita pubblicazione | autore=Myers, N.; Knoll, A. H. | data=8 maggio 2001 | titolo=The biotic crisis and the future of evolution | rivista=Proceedings of the National Academy of Science, USA | volume=98 | numero=1 | pagine=5389–92 | pmid=11344283 | doi=10.091092498 | pmc=33223 }}</ref><ref name=pnas01>{{Cita pubblicazione | nome=David S. | cognome=Woodruff | data=8 maggio 2001 | titolo=Declines of biomes and biotas and the future of evolution | rivista=Proceedings of the National Academy of Science, USA | volume=98 | numero=10 | pagine=5471–5476 | doi=10.1073/pnas.101093798 | pmid=11344296 | pmc=33236 }}</ref>
 
==Orbita e rotazione==
Le [[Perturbazione (astronomia)|perturbazioni gravitazionali]] degli altri pianeti nel sistema solare si combinano per modificare l'orbita della Terra e l'orientamento del suo asse di rotazione. Questi cambiamenti possono influenzare il clima planetario.<ref name=sci289_5486>{{Cita pubblicazione | nome=Nicholas J. | cognome=Shackleton | titolo=The 100,000-Year Ice-Age Cycle Identified and Found to Lag Temperature, Carbon Dioxide, and Orbital Eccentricity | rivista=Science | data=15 settembre 2000 | volume=289 | numero=5486 | pagine=1897–1902 | doi=10.1126/science.289.5486.1897 | pmid=10988063 }}</ref><ref name=cc79>{{Cita pubblicazione | autore=Cochelin, Anne-Sophie B.; Mysak, Lawrence A.; Wang, Zhaomin | titolo=Simulation of long-term future climate changes with the green McGill paleoclimate model: the next glacial inception |editore=Springer Netherlands | rivista=Climatic Change | volume=79 | numero=3–4 | mese=dicembre| anno=2006 | doi=10.1007/s10584-006-9099-1 | pagine=381 }}</ref><ref name=hanslmeier09>{{Cita libro | nome=Arnold | cognome=Hanslmeier | anno=2009 | titolo=Habitability and Cosmic Catastrophes | pagine=116 |operacollana=Advances in Astrobiology and Biogeophysics | editore=Springer | isbn=3-540-76944-7 }}</ref><ref name=roberts98>{{Cita libro | nome=Neil | cognome=Roberts | anno=1998 | titolo=The Holocene: an environmental history | pagine=60 | edizione=2nd | editore=Wiley-Blackwell | isbn=0-631-18638-7 }}</ref><!-- Questo paragrafo è una sintesi del materiale che segue. -->
 
===Glaciazione===
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===Supercontinente===
La formazione di un supercontinente può influenzare drammaticamente l'ambiente. La collisione delle placche avrà come risultato l'[[orogenesi]], alterando in tal modo gli schemi meteorologici. I livelli dei mari potrebbero calare a causa dell'accresciuta glaciazione.<ref name=calkin_young96>{{Cita libro | autore=Calkin, P. E.; Young, G. M. | capitolo=Global glaciation chronologies and causes of glaciation | titolo=Past glacial environments: sediments, forms, and techniques |operacollana=Glacial environments | volume=2 | curatore=Menzies, John | editore=Butterworth-Heinemann | anno=1996 | pagine=9–75 | isbn=0-7506-2352-7 }}</ref> La velocità di meteorizzazione superficiale può aumentare, avendo come risultato un aumento della velocità alla quale il materiale organico è sepolto. I supercontinenti possono causare un calo delle temperature globali e un aumento dell'ossigeno atmosferico. Questi mutamenti possono avere come risultato una più rapida [[Evoluzione|evoluzione biologica]] mentre emergono nuove [[Nicchia ecologica|nicchie]]. Questo, a sua volta, può influenzare il clima, abbassando ulteriormente le temperature.<ref name=thompson_perry97>{{Cita libro | autore=Thompson, Russell D.; Perry, Allen Howard | titolo=Applied Climatology: Principles and Practice | pagine=127–128 | editore=Routledge | anno=1997 | isbn=0-415-14100-1 }}</ref>
 
La formazione di un supercontinente isola il mantello. Il flusso del calore sarà concentrato, dando come risultato il vulcanismo e l'inondazione di larghe aree con basalto. Si formeranno fratture e il supercontinente si spaccherà ancora una volta.<ref name=palmer03>{{Cita libro | nome=Douglas | cognome=Palmer | anno=2003 | titolo=Prehistoric past revealed: the four billion year history of life on Earth | pagine=164 | editore=University of California Press | isbn=0-520-24105-3 }}</ref>