Offensiva del Baltico: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|operazione Vistola-Oder}}
La vittoria militare nel Baltico permise a Stalin di restaurare con i suoi metodi violenti il potere sovietico; già a settembre durante l'occupazione dell'Estonia una parte della popolazione, temendo vendette e deportazioni, aveva cercato di abbandonare via mare il territorio insieme all'esercito tedesco, mentre una parte delle truppe Waffen-SS estoni rimasero per organizzare [[Resistenza baltica|la resistenza clandestina]] e le formazioni dei [[Fratelli della Foresta]] che si sarebbero riattivate al termine della guerra. L'[[NKVD]] entrò subito in azione a Tallinn, individuando e arrestando i capi delle forze nazionaliste, grazie anche al ritrovamento degli archivi dei servizi tedeschi, le coste vennero presidiate dalla Flotta del Baltico per intralciare le evacuazioni, mentre l'apparato sovietico riorganizzò le strutture di potere, grazie anche al concorso dei simpatizzanti comunisti e dei reparti estoni arruolati nell'Armata Rossa<ref>{{Cita|Bellamy 2010| pp. 713-715|Bellamy2010}}</ref>.
[[File:Bundesarchiv Bild 183-1985-0531-500, Kurland, Evakuierung aus Windau.jpg|thumb|Evacuazione di civili e militari tedeshcitedeschi dalla [[sacca di Curlandia]].]]
In Lettonia, più industrializzata e con un cospicuo numero di operati simpatizzanti per il potere sovietico, la resistenza all'Armata Rossa fu inizialmente meno diffusa, tuttavia anche in questo paese l'NKVD e le truppe sovietiche rastrellarono a fondo le foreste in cerca di partigiani nazionalisti e vennero effettuate veste repressioni e rappresaglie. Infine in Lituania, la NKVD si dedicò, dopo il ristabilimento del potere sovietico, alla ricerca dei renitenti alla leva subito introdotta dall'Armata Rossa; a novembre erano clandestini già 33.000 lituani, mentre si intensificavano le operazioni di rastrellamento e repressione delle forze di sicurezza sovietiche<ref>{{Cita|Bellamy 2010| pp. 715-716|Bellamy2010}}</ref>. Peraltro non mancavano simpatizzanti e partigiani comunisti nelle tre repubbliche baltiche che avevano cominciato ad operare contro le truppe tedesche fin dal 1941; soprattutto in Lituania ed in Lettonia i partigiani filosovietici diedero un importante contributo alla vittoria dell'Armata Rossa, con sabotaggi, operazioni di guerriglia, demolizioni di infrastrutture e distruzione di linee ferroviarie ed equipaggiamento nemico<ref name="ReferenceP">{{Cita|URSS 1978|vol. IV, p. 1578|URSS1978}}</ref>.
[[File:Bundesarchiv Bild 183-J16133, Lettland, Appell der SS-Legion.jpg|thumb|left|upright=1.3|Reparto di [[Waffen-SS]] lettoni; le formazioni SS arruolate dai tedeschi nei [[Paesi Baltici]] si batterono aspramente e vennero in parte evacuate dalla [[sacca di Curlandia]].]]