Erich Scheurmann: differenze tra le versioni

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Amico di [[Hermann Hesse]], viaggiò in [[Polinesia]] per fuggire dagli orrori della [[prima guerra mondiale]]. È principalmente conosciuto per aver dato alle stampe il piccolo saggio antropologico ''[[Papalagi]]'' (''Der Papalagi'') nel [[1920]]. Nell'opera si avvalse del contributo di Tviaii di Tavea, un capovillaggio delle isole [[Samoa tedesche]], allora colonia tedesca; quest'ultimo illustrava infatti il punto di vista degli indigeni nei confronti degli uomini occidentali. Si tratta di un'importante testimonianza di culture diverse, in cui gli ''uomini bianchi'' (i ''papalagi'', appunto) ritenevano i samoianisamoani inferiori dato che come europei possedevano molti più beni materiali. In realtà, a detta di Tviaii, le cose non stavano affatto così: i samoianisamoani possedevano tante cose fatte dal "grande spirito" ma non avevano alcun bisogno di crearne altre a differenza degli uomini bianchi, posseduti dalla mania di creare tutto. Colpito dalle parole del capovillaggio, Scheurmann riportò il punto di vista di Tviaii, facendo pubblicare il libro negli [[USA]] dove si era trasferito ancora durante la Grande Guerra. Contro la pubblicazione fu mossa due volte l'accusa di [[Plagio (diritto d'autore)|plagio]].
 
Dopo aver svolto l'attività di predicatore presso la Croce Rossa tedesca negli Stati Uniti, si trasferì per breve tempo sul [[Monte Verità]] presso [[Ascona]] per poi ritornare in Germania e dedicarsi alla pittura ed al [[teatro dei burattini]].