Adolph Cornelis van Bruggen: differenze tra le versioni

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Dolf e signora partirono per il [[Sudafrica]], fermandosi durante il viaggio nell'[[Sant'Elena (isola)|isola di Sant'Elena]], nel maggio del 1957. In Sudafrica Dolf accettò un impiego presso il Ministero dell'Agricoltura, delle Foreste e della Pesca a [[Pretoria]]. Qui egli venne incaricato din studiare gl'insetti ed i problemi che questi causavano nei magazzini. Dopo tre anni egli accettò la posizione di [[Biologia marina|biologo marino]] e Curatore dell'Oceanario, appena istituito a [[Port Elizabeth]]. Poiché si trattava della prima istituzione del genere in Africa, vi furono numerosi problemi per il suo avvio. Poco dopo però accettò l'offerta del Museo del Natal a [[Pietermaritzburg]], consistente nella posizione di curatore di malacologia. Sia lui che la consorte Wenda lavorarono nel Museo dal 1962 al 1966, essendo lei bibliotecaria e sua personale assistente. Essi si recavano spesso sul campo, cogliendo l'occasione ogni qual volta la [[Land Rover]] del Museo era a loro disposizione, per viaggi di raccolta di campioni fino nel [[Malawi]] e nello [[Zambia]]. Dolf prendeva accurate appunti nella sua agenda, che divennero sempre più elaborati nel corso degli anni. Il suo ''Africana Biologica'', diviso in otto parti, è costituito oggi da ben 1550 pagine.
 
Durante il suo soggiorno in Africa egli non lavorò solo sugli insetti e sulle sue favorite chiocciole, ma si occupò anche dei due altri gruppi ai quali era interessato: mammiferi ed uccelli. Egli ebbe molti contatti con capi e guardaparco dei ''SudafricanParchi Nationalnazionali Parks''sudafricani e fu attivamente coinvolto nella conservazione della natura. La sua permanenza nell'Africa selvatica stimolò inoltre il suo interesse negli [[zoo]]. Nel 1963, al 125 anniversario dell'[[Artis (Amsterdam)|Artis]], lo zoo di [[Amsterdam]], Dolf inviò per via aerea un certo numero di ''[[Procavia capensis]]'', come dono dei biologi olandesi che lavoravano in Sudafrica. <ref name="Breure 2009"/>
 
Su richiesta del Prof. Dr Van der Vecht, titolare della cattedra di Sistematica zoologica presso l'[[Università di Leida]], Dolf rientrò nei Paesi Bassi nel 1966.
 
=== iNeiNei Paesi Bassi ===
A Leida, Dolf venne incaricato della formazione degli studenti di Sistematica zoologica. Nel 1969 ricevette il dottorato di ricerca con la tesi ''Studi sui molluschi terrestri dello Zululand con note sulla distribuzione dei molluschi terrestri nell'Africa meridionale''. Relatore fu il Prof. Dr Leo Brongersma, direttore del Museo Reale di Storia Naturale.<ref name="Breure 2009"/>
 
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== Scritti ==
Gli ampi interessi di Dolf van Bruggen nella sistematica biologica e nei campi ad essa collegati si riflette nelle sue numerose pubblicazioni, che riguardano gli argomenti più svariati, dai molluscimolluschi di mare e di terra iai mammiferi, dagli anfibi ai rettili, dagli uccelli agl'agli insetti, così come la biologia zoologica, le collezioni museali, la conservazione della natura, le materie bibliografiche e i riferimenti storici, per non dire delle recensioni di numerosi libri ed i necrologi. L'elenco completo delle sue pubblicazioni fino a tutto il 2008 raggiunge la ragguardevole cifra di 655.<ref name="Breure 2009"/>
 
Il flusso delle pubblicazioni nel corso degli anni a partire dal 1948 continua ancora e non è mai stato interrotto. In media pubblicò 11 scritti all'anno, ma non vi fu mai alcun anno in cui abbia pubblicato meno di quattro lavori, e questo accadde una volta sola. Gli anni della sua maggior produzione in numero di pubblicazioni sono quelli che vanno dal 1960 al 1966, quando egli risiedeva in Sudafrica; il 1961 fu il più produttivo, con 23 pubblicazioni.<ref name="Breure 2009"/>
 
Le pubblicazioni di maggior interesse scientifico riguardano i campi della [[malacologia]], [[entomologia]] e [[botanica]]. Le sue pubblicazioni di botanica sono limitate al 1958, quando egli pubblicò due volumi di sistematica sulle [[Sapotaceae]] dal [[Borneo]], con la descrizione di un nuove [[genere (tassonomia)|genere]] e due nuove [[specie (tassonomia)|specie]]. <ref name="Breure 2009"/>