Farra d'Isonzo: differenze tra le versioni

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Il nome ''Farra'' è di origine [[Longobardi|longobarda]]; infatti deriva da ''Fara'', che in lingua longobarda indica una fortezza concessa a singole famiglie con rispettive discendenze. I [[Civiltà romana|Romani]] avevano a suo tempo una "''statio''" presso la quale costruirono un massiccio ponte sull'[[Isonzo]], il "Pons Sontii", nella frazione della ''Mainizza'' per comunicare con le terre dell'est. Da questo ponte strategico passarono, per invadere l'impero, i [[Goti]], gli [[Ostrogoti]], i Longobardi, gli [[Avari]], gli [[Unni]], gli [[Magiari|Ungari]] ed i [[Turchi]].
 
Nel corso del medioevo l'abitato si è imperniato sostanzialmente sul locale castello che nel [[967]] era stato donato dall'Imperatore [[Ottone I di Sassonia]] al patriarca [[Rodoaldo (patriarca di Aquileia)|Rodoaldo di Aquileia]] che, assieme ai suoi successori, mantenne il possesso della fortificazione alla chiesa locale sino all'inizio del Duecento quando esso venne conquistato e distrutto dai conti di [[Gorizia]]. In epoche successive la città venne quindi infeudata alla famiglia Strassoldo che tra XV e XVI dovettero difenderla dall'invasione di ungari e turghiturchi e risentì duramente anche delle guerre tra la [[Repubblica di Venezia]] e l'[[Austria]] che avevano interesse ad estendersi su quest'area strategica. Dopo la parentesi napoleonica, il paese tornò sotto il dominio austriaco e venne annesso però all'[[Italia]] solo al termine della [[Prima guerra mondiale]].
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==