Addis Abeba: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
svuoto parzialmente sezione curiosità, riduco CN
Atarubot (discussione | contributi)
template citazione; fix formato data; elimino parametri vuoti; rinomina/fix nomi parametri; converto template cite xxx -> cita xxx
Riga 59:
 
== Clima ==
Addis Abeba ha un clima temperato e umido, caratterizzato da precipitazioni abbondanti, anche nei mesi più secchi ([[Classificazione dei climi di Köppen|Classificazione di Koppen, Cfb]]). La temperatura media annua è di 16.3&nbsp;°C e la piovosità media è di 1143 mm.<ref>{{Cita web|url = http://it.climate-data.org/location/532/|titolo = Clima: Addis Abeba - Grafico climatico, Grafico della temperatura, Tabella climatica - Climate-Data.org|accesso = 2015-04-21 aprile 2015|sito = it.climate-data.org}}</ref> Data la notevole escursione altimetrica, la città presenta in alcune zone un clima alpino (Classificazione di Koppen, E), che hanno tra di loro un escursione termica anche di 10&nbsp;°C. L'elevata altitudine mitiga le temperature, che rimangono pressoché costanti durante tutto l'anno, data la vicinanza all'[[Equatore]].
 
Il periodo secco va dalla metà di novembre a gennaio. Durante questa stagione la temperatura massima giornaliera solitamente non supera i 23&nbsp;°C, mentre la temperatura minima notturna non supera i 10&nbsp;°C. Da febbraio a maggio si verifica un aumento delle precipitazioni, che si attesta tra i 40 mm di febbraio e gli 80 mm di maggio; le temperature massime giornaliere non superano i 25&nbsp;°C, mentre le minime notturne si attestano tra i 10 e i 15&nbsp;°C, con una significativa diminuzione dell'escursione termica tra giorno e notte rispetto al periodo secco.
Riga 65:
La stagione delle piogge va da giugno a settembre. Sebbene il periodo coincida con l'estate, l'abbondanza di precipitazioni mitiga la temperatura massima giornaliera, che di rado supera i 23&nbsp;°C, mentre la minima notturna non subisce significative variazioni rispetto al periodo febbraio-maggio. Il periodo autunnale che va da Ottobre alla prima metà di novembre è un periodo di transizione dalla stagione piovosa a quella secca.
{{ClimaAnnuale
|nome= Mese<ref>{{Cita web|autore = |url = http://worldweather.wmo.int/en/city.html?cityId=162|titolo = Addis Ababa|sito=worldweather.wmo.int|editore=World Weather Information Service|accesso = 30 aprile 2015|editore = |data = |lingua=en}}</ref> <ref>{{Cita web|autore = |url = http://en.climate-data.org/location/532/|titolo = Climate: Addis Abeba |sito=climate-data.org|accesso = 30 aprile 2015|editore = |data = |lingua=en}}</ref>
 
|tempmax01 = 23
Riga 163:
=== Menelik II e la fondazione di Addis Abeba ===
[[File:AddisAbebaMenelik.jpg|thumb|Monumento in memoria della vittoria nella [[battaglia di Adua]] dedicato all'imperatore Menelik II|left]]
Addis Abeba venne fondata dall'imperatore [[Menelik II d'Etiopia|Menelik II]], come sua nuova capitale. Prima della fondazione di Addis Abeba, numerosi siti nelle vicinanze funsero da capitale temporanea del regno di [[Scioa]]. [[Ankober]], posta a 160 km a nord di Addis Abeba, funse da capitale del regno di Scioa nella seconda metà del XVIII secolo. Le rovine del palazzo reale sono ancora evidenti sul ciglio di una grande scarpata, famosa per il suo panorama. Anche altre aree, quali Wechecha, Yerrer and Entoto, furono capitali temporanee del regno. Menelik, in qualità di Negus di Scioa, aveva riconosciuto nel monte [[Entoto]] una base strategica utile per condurre operazioni militari nella parte meridionale del suo regno e, nel [[1879]], aveva visitato le rovine di una città medievale e di una chiesa rupestre incompiuta, testimonianze di attività precedenti alle campagne di [[Ahmad ibn Ibrihim al-Ghazi|Ahmad Gragn]]. L'interesse dell'imperatore crebbe quando sua moglie [[Taitù]] cominciò dei lavori di restauro di una chiesa sul monte Entoto e Menelik decretò la costruzione di un'altra chiesa nella zona. L'area tuttavia non incoraggiava la fondazione di una città a causa della scarsità di legna e acqua, per cui uno stanziamento effettivo cominciò nella vallata a sud della montagna solo nel [[1886]]. Inizialmente Taitù fece costruire una casa vicino alle sorgenti termali di Filwoha, conosciute dalla popolazione locale [[oromo]] come ''Finfinne'', dove i membri della corte reale trascorrevano le vacanze; il resto della nobiltà e il personale di servizio si stabilirono nelle vicinanze. Menelik ampliò la casa della moglie trasformandola nel [[Palazzo Imperiale]], ancora oggi sede del governo nella città.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.scribd.com/doc/138244100/3/Mayors-of-Addis-Ababa|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
 
Addis Abeba divenne la capitale dell'Etiopia quando Menelik II divenne [[imperatore d'Etiopia]] nel [[1889]]. A causa della costante penuria di legna da ardere, cui dovette fare fronte la popolazione di Addis Abeba in rapida espansione, [[Menelik II]] decise di trasferire la capitale in un'altra città di nuova fondazione: nel 1896 iniziò quindi la costruzione di [[Addis Alem]], a circa {{M|40|k|m}} a ovest di Addis Abeba. Nel 1903 vennero avviati i lavori per la realizzazione della prima strada pavimentata d'Etiopia tra Addis Abeba e la nuova capitale. Menelik introdusse inoltre l'[[eucalipto]], una pianta a crescita rapida. I numerosi alberi di eucalipto voluti da Menelik, lungo le principali strade della città, sono ancora oggi ben visibili.
Riga 173:
Il 5 maggio [[1936]] la città venne occupata dalle truppe italiane al termine della [[guerra d'Etiopia]] - guerra che portò alle [[sanzioni economiche all'Italia fascista]]<ref>[[Nicola Tranfaglia]], Il fascismo e le guerre mondiali, UTET, 2011, pag:309</ref> - e divenne la capitale dell'[[Africa Orientale Italiana]]. Addis Abeba entrò a fare parte del [[Governatorato di Addis Abeba]] il 1º giugno [[1936]], poi l'11 novembre [[1938]] con la creazione del [[Governo dello Scioà|Governo dello Scioa]] entrò a fare parte di quest'ultimo.
 
Fino allo scoppio della [[seconda guerra mondiale]] migliaia di [[italiani]] si trasferirono in Etiopia, e nel 1941 ben 40&nbsp;000 italiani [[immigrati]] vivevano ad Addis Abeba. In seguito alla sconfitta subita dalle truppe italiane da parte dell'[[esercito inglese]], con la collaborazione della resistenza etiope guidata dal gruppo arbegnoch o dei Black Lions<ref>{{Cita web|autore = |url = https://books.google.it/books?id=WU92d6sB8JAC&pg=PA82&lpg=PA82&dq=ethiopian+black+lions&source=bl&ots=gO6ONZRb7g&sig=NdNh5o8Dl_5YRcIYbO4eFYGt1qU&hl=it&sa=X&ei=a3FUVffGGsPMygOGgYGwDQ&ved=0CG0Q6AEwDA#v=onepage&q=ethiopian%20black%20lions&f=false|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>, il 5 maggio [[1941]], esattamente solo dopo 5 anni di occupazione, l'imperatore [[Hailè Selassiè|Hailé Selassié]] I rientrò ad Addis Abeba acclamato dal popolo.
 
Durante l'occupazione italiana furono predisposti alcuni importanti progetti, con la costruzione di nuovi quartieri. I criteri alla base del cambiamento urbanistico immaginato dal [[regime fascista]] possono essere dedotti dal [[piano regolatore di Addis Abeba del 1938]], attuato solo in parte (soprattutto per quel che riguarda la viabilità e la costruzione di alcuni edifici secondari). La sconfitta dell'Italia fascista, nel [[1941]], impedì tuttavia ogni ulteriore sviluppo del progetto, che fu però in alcune parti ripreso dall'imperatore [[Hailè Selassiè]] nel dopoguerra.
Riga 179:
=== Dall'indipendenza alla morte di Hailé Selassié I (1941-1975) ===
[[File:Haile Selassie in full dress.jpg|left|thumb|293x293px|L'imperatore Hailé Selassié I nel 1971]]
Tornato sul trono nel 1941, [[Haile Selassie|Hailé Selassié]] operò una serie di interventi urbanistici ad Addis Abeba. Nel 1942, per commemorare la liberazione dall'occupazione italiana, fece realizzare la [[Cattedrali in Etiopia|Cattedrale della Santissima Trinità]], di rito [[Chiesa ortodossa etiope|copto]], presso la quale fu sepolto. Dal punto di vista culturale, sotto il regno di Hailé Selassié vennero fondate la biblioteca pubblica (1944), [[Università di Addis Abeba|l'Università]] (1950), il Teatro Nazionale (1955) e il Museo Nazionale (1958).<ref>{{Cita libro|autore = Shiferaw Assefa|titolo = Ethiopia: Libraries, Archives and Museums|operacollana=Marcia J. Bates|editore=Encyclopedia of Library and Information Sciences, CRC Press|città=Boca Raton|anno=2010|isbn=9780849397127978-0-8493-9712-7}}</ref> Sempre durante il regno di Selassié, Addis Abeba venne dotata di nuove infrastrutture, come il servizio di trasporti pubblici (1945) e l'[[Aeroporto di Addis Abeba-Bole|Aeroporto di Bole]] (1961).
 
In ambito politico internazionale, l'imperatore incoraggiò la fondazione dell'[[Organizzazione dell'Unità Africana]] nel [[1963]], invitando il nuovo organismo a mantenere il suo quartier generale nella città. La OUA venne dissolta nel [[2002]] e sostituita dall'[[Unione Africana]], sempre con sede ad Addis Abeba. La [[Commissione economica per l'Africa|Commissione Economica delle Nazioni Unite per l'Africa]] (UNECA) ha anch'essa sede in città.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.uneca.org/|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref> Nel 1965 si tenne ad Addis Abeba il Concilio delle Chiese Ortodosse Orientali.
 
Recentemente molti nuovi edifici, oltre a un nuovo terminal aeroportuale, sono stati costruiti nella zona di Bole.
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
Addis Abeba è sede dell'Archivio Nazionale Etiope<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.nala.gov.et/|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>, del Museo Etnografico Etiope (ex Palazzo del Governatore Italiano)<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.aau.edu.et/ies/|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>, del Museo di Addis Abeba, del Museo di Storia Naturale Etiope, del Museo della Ferrovia e del Museo delle Poste.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.africa.com/ethiopia/museums/|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref> I resti originali dell'ominide [[Lucy (ominide)|Lucy]] sono conservati al Museo Nazionale di Addis Abeba.
 
[[File:Holy Trinity Cathedral, Addis Ababa (3434312871).jpg|thumb|251x251px|Cattedrale della Santa Trinità Kidist Selassie]]
Tra le maggiori strutture architettoniche della città vanno ricordate la [[Cattedrale di San Giorgio (Addis Abeba)|Cattedrale di San Giorgio]], fondata nel 1896 e sede di un museo, la [[Cattedrali in Etiopia|Cattedrale della Santissima Trinità]], il più grande edificio sacro in Etiopia di rito ortodosso, presso il quale sono sepolti [[Sylvia Pankhurst]], l'imperatore Hailé Selassié e la famiglia imperiale, oltre a coloro che combatterono contro gli Italiani durante la guerra. Ad Addis Abeba vi sono inoltre l'ex palazzo imperiale di Menelik, sede del governo della città, e il [[Palazzo Nazionale]], conosciuto anche come Palazzo del Giubileo, edificato dall'imperatore Selassié per i 25 anni di regno e attualmente sede del [[Presidenti dell'Etiopia|Presidente della Repubblica d'Etiopia]]. La Sala Africa, posta presso la Menelik II Avenue, è la sede centrale della Commissione Economica delle Nazioni Unite per l'Africa e di molti uffici dell'[[Organizzazione delle Nazioni Unite|ONU]]. Inizialmente vi si trovava anche l'[[Organizzazione dell'unità africana|Organizzazione dell'unità africana (OAU)]], divenuta in seguito [[Unione africana]], la cui attuale sede centrale è stata realizzata presso il sito dell'ex carcere di Akaki, scomparso, nella parte sud-occidentale della città.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www1.uneca.org/uncc/AfricaHall.aspx|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
[[File:St Giyorgis outer circuit.jpg|thumb|Cattedrale di San Giorgio|left]]
 
Riga 200:
In base al censimento del 2007, la popolazione di Addis Abeba è di 2 739 551 abitanti, con una densità di 1 160,83 ab./kmq. Tutti i gruppi etnici etiopi sono presenti ad Addis Abeba, ripartiti così: [[Amhara (popolo)|Amhara]] (47,04%), [[Oromo]] (19,51%), [[Guraghé (popolo)|Guraghé]] (16,34%), [[Tigrè (popolo)|Tigrè]] (6,18%), Silt'e (2,94%), Gamo (1,68%). La religione professata dalla maggioranza degli abitanti di Addis Abeba è il [[Chiesa ortodossa etiope|cristianesimo ortodosso etiope]] (74,7%), seguito dalla religione [[islam|musulmana]] (16,2%), dai cristiani [[Protestantesimo|protestanti]] (7,77%) e [[cattolicesimo|cattolici]] (0,48%).
 
Sempre secondo il censimento del 2007, il 98,64% delle unità abitative ha accesso all'acqua potabile, ma solo il 14,9% presenta adeguati servizi igienici. Nell'indagine condotta nel 2005 sulla qualità della vita in Addis Abeba lo 0,1% degli abitanti vive in una situazione di assoluta indigenza; il 93,6% degli uomini e il 79,95% delle donne ha ricevuto un'istruzione; la mortalità infantile è di 45 su 1000 nascite, e la metà dei decessi avviene entro il primo mese di vita; il dato è comunque minore rispetto alla media nazionale (77 su 1000).<ref>{{Cita web|autore = |url = http://pdf.usaid.gov/pdf_docs/PNADM636.pdf|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
[[File:Ethiopian Ministry of Finance.JPG|left|thumb|Ministero delle Finanze Etiopico]]
 
== Governo ==
Secondo la Costituzione emanata nel 1995, Addis Abeba è una delle due città autonome all'interno del [[Etiopia|Governo federale etiope]]. L'altra città con lo stesso status è [[Dire Dawa|Dire Daua]], nell'est del paese, ed entrambe le città sono all'interno dello Stato di Oromia. Inizialmente, secondo le disposizioni transitorie del 1991, Addis Abeba doveva essere uno dei 14 stati federali d'Etiopia; tale condizione è stata tuttavia modificata nella carta del 1995, che non conferisce ad Addis Abeba lo status di regione federale.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.treccani.it/enciclopedia/etiopia_(Atlante_Geopolitico)/|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref> <ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.treccani.it/enciclopedia/etiopia_res-bec8118b-87e7-11dc-8e9d-0016357eee51_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
 
Il governo cittadino è composto da un sindaco, che possiede il potere esecutivo, e dal consiglio della città, che rappresenta il potere legislativo. Essendo inoltre parte del Governo federale, la città è vincolata alle leggi federali. I membri del consiglio cittadino sono eletti direttamente dai residenti; a sua volta il consiglio elegge il sindaco tra i propri membri. La durata del mandato del sindaco e del consiglio è di cinque anni. Il Governo federale, qualora lo ritenga necessario, ha facoltà di sciogliere il consiglio, commissariando l'amministrazione della città fino a nuove elezioni. I cittadini di Addis Abeba hanno i propri rappresentanti nella camera bassa federale, ma non nella camera alta, costituita dai rappresentanti degli stati federali.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.scribd.com/doc/138244100/3/Mayors-of-Addis-Ababa|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
 
Attualmente il primo cittadino di Addis Abeba è Diriba Kuma, appartenente alla Oromo People Democratic Organisation (OPDO), eletto nel 2013.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.ertagov.com/news/index.php/component/k2/item/990-council-elects-diriba-kuma-addis-ababa-mayor|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref> <ref>{{Cita web|autore = |url = http://allafrica.com/stories/201307100058.html|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref> Suo predecessore è stato Kuma Demeksa, esponente dello stesso partito, dal 2008 al 2013, eletto dopo due anni di commissariamento del governo cittadino da parte di quello federale. Altri noti sindaci di Addis Abeba sono stati Arkabe Oqubay (2003–06), Zewde Teklu (1985–89), Alemu Abebe (1977–85) e Zewde Gebrehiwot (1960–69).<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.scribd.com/doc/138244100/3/Mayors-of-Addis-Ababa|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
 
== Suddivisioni amministrative ==
Riga 223:
|-
!1
!'''Addis Ketema'''<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.addisababacity.gov.et/index.php/en/sub-cities/addis-ketema|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
!7,41
!255 372
Riga 230:
|-
!2
!'''Akaky Kaliti'''<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.addisababacity.gov.et/index.php/en/sub-cities/akaky-kaliti|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
! 118,08
!181 270
Riga 237:
|-
!3
!'''Arada'''<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.addisababacity.gov.et/index.php/en/sub-cities/arada|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
!9,91
!211 501
Riga 244:
|-
!4
! '''[[Bole]]'''<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.addisababacity.gov.et/index.php/en/sub-cities/bole|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
!122,08
!308 995
Riga 251:
|-
!5
!'''Gullele'''<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.addisababacity.gov.et/index.php/en/sub-cities/gullele|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
!30,18
!267 624
Riga 258:
|-
!6
!'''Kirkos'''<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.addisababacity.gov.et/index.php/en/sub-cities/kerkos|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
!14,62
!221 234
Riga 265:
|-
!7
!'''Kolfe Keraniyo'''<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.addisababacity.gov.et/index.php/en/sub-cities/kolfe-keranio|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
!61,25
!428 895
Riga 272:
|-
!8
!'''Lideta'''<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.addisababacity.gov.et/index.php/en/sub-cities/lideta|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
!9,18
!201 713
Riga 279:
|-
!9
!'''Nifas Silk-Lafto'''<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.addisababacity.gov.et/index.php/en/sub-cities/nifas-silk-lafto|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
!68,30
!316 283
Riga 286:
|-
!10
!'''Yeka'''<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.addisababacity.gov.et/index.php/en/sub-cities/yeka|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
!85,46
!346 664
Riga 294:
 
== Istruzione ==
L'[[Università di Addis Abeba]] venne fondata nel 1950: dall'anno di fondazione al 1962 venne chiamata Collegio universitario di Addis Abeba, mentre dal 1962 al 1975 venne intitolata all'imperatore Hailé Selassié; nel 1975, dopo la deposizione dell'imperatore, ha assunto il nome attuale. L'Università è formata da sette campus, di cui sei ad Addis Abeba, ed è inoltre sede dell'Istituto di Studi Etiopici e del Museo Etnografico.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.aau.edu.et/|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref> In città sono presenti altre università pubbliche e private, come la Ethiopian Civil Service University <ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.ecsu.edu.et/|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>, la Admas University College <ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.au.edu.et/|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref> e la Unity University <ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.midroc-ceo.com/midrocetg/?q=uu|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>.
 
== I mass media ==
=== La stampa ===
Il primo giornale di Addis Abeba fu il settimanale ''Aemiro'', del greco Andreas Kavadias, fondato nel 1911 e totalmente in lingua amarica. Il giornale, oltre alla pubblicazione di decreti governativi e di articoli di natura politica, si legò in particolar modo alla lotta condotta dalla [[Chiesa ortodossa etiope|Chiesa abissina]] per l'autocefalia dal [[Chiesa ortodossa copta|patriarcato copto di Alessandria]], dal quale dipendeva.<ref>{{Cita web|autore = |url = https://books.google.it/books?id=mCqtpPyZPZ0C&pg=PA45&lpg=PA45&dq=andreas+kavadias+addis+abeba&source=bl&ots=qIX8NPBF3v&sig=2itPlKhkHm0gtmS8zUAhr9vYzqs&hl=it&sa=X&ei=wyRTVZOANoOeywOLooCgCA&ved=0CCMQ6AEwAA#v=onepage&q=andreas%20kavadias%20addis%20abeba&f=false|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref><ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.scribd.com/doc/138244100/3/Mayors-of-Addis-Ababa|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref> La prima casa editrice etiope, la ''Berhanena Selam'' ''(Luce e Pace)'', venne fondata nel 1921 su iniziativa di [[Hailé Selassié]], non ancora ''negus'' d'[[Etiopia]], e la sua sede fu il Guenete Leul Palace, attualmente sede principale dell'Università; nel 1924 iniziarono le pubblicazioni del giornale che portava lo stesso nome della casa editrice. Questo settimanale e l'''Aemiro'' continuarono a essere pubblicati fino all'invasione fascista.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.scribd.com/doc/138244100/3/Mayors-of-Addis-Ababa|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
[[File:Mekele Monument.jpg|thumb|Monumento in Memoria ai Martiri (ሓወልቲ ሰማእታት) che commemora la guerra contro il Derg che domina la città di Mekele]]
Dopo la liberazione (1941) iniziarono ad uscire il ''Bandirachin (La nostra bandiera)'', l'<nowiki/>''Addis Zemen (Nuova Era)'', e, dal 1943, l'''Ethiopian Herald'', in lingua inglese. Dal 1960 in poi uscirono il ''Mennen'' e il ''The Voice of Ethiopia''.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.scribd.com/doc/138244100/3/Mayors-of-Addis-Ababa|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref> Il [[Derg]], salito al potere nel 1974, confiscò quasi tutte le case editrici private e limitò fortemente la libertà di stampa, ristabilita solamente nel 1992. Gli anni Novanta sono caratterizzati da un notevole incremento dell'industria della stampa: circa 385 pubblicazioni circolavano nel paese, in gran parte stampate ad Addis Abeba.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.scribd.com/doc/138244100/3/Mayors-of-Addis-Ababa|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
 
=== La radio e la televisione ===
La prima stazione radiofonica venne fondata nel 1935 nel distretto di Akaki e fu mezzo di propaganda fascista durante l'occupazione italiana. Tra il 1948 e il 1958 la Ethiopian Telecommunications Board realizzò la copertura dell'intero paese, estesa anche ad Asmara, e accanto all'amarico, vennero prodotti programmi in lingua [[Lingua oromo|oromo]], [[Lingua tigrina|tigrino]], [[Lingua somala|somalo]] e in [[Lingua inglese|inglese]], [[lingua francese|francese]] e [[arabo]] per le comunità etiopi all'estero. La prima trasmissione televisiva in [[Etiopia]] andò in onda nel 1963.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.scribd.com/doc/138244100/3/Mayors-of-Addis-Ababa|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
 
<nowiki> </nowiki>Il sistema radiofonico e televisivo furono caratterizzati da una notevole fedeltà nei confronti del regime monarchico, e continuarono a essere mezzi di propaganda anche dopo il colpo di stato del Derg, attraverso la diffusione della dottrina [[marxista-leninista]] e, negli ultimi anni del regime, in concomitanza con la guerra contro l'[[Eritrea]], l'esaltazione del [[nazionalismo]] etiope. Con la fine del regime militare, nel 1991 la radio e la televisione pubblica si aprirono a un maggiore pluralismo; nel 1995 venne fondata la Ethiopian Radio and Television Agency, posta sotto il controllo del Parlamento, e nel 2007 sono nate le prime stazioni radiofoniche private.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.scribd.com/doc/138244100/3/Mayors-of-Addis-Ababa|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>[[File:Addis Abeba Taxis (Sam Effron).jpg|left|thumb|Taxi Addis Abeba]]
 
== Trasporti ==
Riga 312:
 
== L'attenzione per l'infanzia ==
Dall'inizio del Novecento viene prodotta in Etiopia una letteratura per l'infanzia. Il primo libro pubblicato ad Addis Abeba è del 1924, ''Yefikir Melikt Leitopia Lijoch (Messaggi d'amore ai bambini d'Etiopia)'', di Bekele Haile Mariam, ed era destinato all'uso scolastico.Gran parte delle opere per l'infanzia di questo periodo sono a sfondo religioso e allegorico.<ref>{{Cita web|autore = |url = http://www.scribd.com/doc/138244100/3/Mayors-of-Addis-Ababa|titolo = |accesso = |editore = |data = }}</ref>
 
== Paesaggio urbano ==
Riga 337:
== Città gemellate ==
* {{Gemellaggio|USA|San Francisco}}
* {{Gemellaggio|Israele|Beersheba|2004}}<ref>{{citeCita web|url=http://www.beer-sheva.muni.il/ArimTeomot.asp |titletitolo=קשריםקשרים בין-לאומיים של העיר באר-שבע |publishereditore=Beer-sheva.muni.il |language lingua= ebraico|accessdateaccesso= 5 Maymaggio 2012}}</ref>
* {{Gemellaggio|Germania|Lipsia|2004}}
* {{Gemellaggio|Cina|Pechino}}