Albairate: differenze tra le versioni

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L'Oratorio dei Santi Faustino e Giovita, posto a breve distanza dall'ex [[SS 114]], è uno dei più antichi e significativi monumenti religiosi del magentino e dell'abbiatense, noto particolarmente per aver conservato immutata nei secoli la sua originaria struttura. La piccola cappella campestre venne eretta in [[carolingi|epoca carolingia]] (VIII - X secolo), nei pressi dell'allora insediamento di ''Verdesiacum'' oggi scomparso e che si concentrava essenzialmente nel territorio della cascina Faustina che oggi ospita la chiesa<ref>Come dimostrano i ritrovamenti delle necropoli qui rinvenute da [[Carlo Dossi]], allora proprietario del complesso, nel [[1903]]</ref>.
 
La chiesa, ancora nell'XI secolo, era adibita al culto di quelle famiglie locali di origine longobarda che avevano conservato il loro rito religioso proprio e risultava di proprietà di Gotofredo di Aicardo da Barate. Successivamente lo stesso prorpietarioproprietario, nel [[1054]], la passò in proprietà al monastero di San Vittore al Corpo di [[Milano]], ente feudatario del luogo. Nel [[1170]] la parrocchia del vicino comune di [[Cisliano]], nella persona del parroco, intraprese una contesa col monastero di San Vittore per il possesso della chiesa e di altri beni posti in Albairate, ma l'ente monastico riuscì ad avere la meglio.
 
L'edificio presenta esternamente una pianta quadrata con murature di epoca carolingia, mentre l'abside è riconducibile al medioevo.