Domenico Sacchinelli: differenze tra le versioni
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Nacque a [[Pizzoni]], in [[Calabria]], da Francesco e Serafina Conciatore<ref name=GiovanniPititto>Govanni Pititto, Archivio Storico della Calabria - Nuova Serie - Anno I. Numero 1, Nota n.36. Luigi Pellegrini Editore. Cosenza -2013 [https://books.google.it/books?id=YaNmAwAAQBAJ&pg=PT388&lpg=PT388&dq=domenico+sacchinelli+abate&source=bl&ots=MRgUHuj75F&sig=5LdqkHt2bHsgfqH6j4aRSXi7fN4&hl=it&sa=X&ved=0CDsQ6AEwBmoVChMIg8zspMPKyAIVAukUCh0MlwlJ#v=onepage&q=domenico%20sacchinelli%20abate&f=false]</ref>, che decisero di riservargli una buona educazione, indirizzandolo alla vita monacale. Tuttavia, all'età di 18 anni, non condividendo il rigore dei religiosi del luogo, decise di lasciare il paese natale, per trovare un'occupazione, come scrivano a [[Catanzaro]], presso la [[Cassa sacra]], istituto fondato dal [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Re Ferdinando IV]], per la ricostruzione del "dopo terremoto" del [[1783]] <ref name=MariaLombardo> Maria Lombardo, L'abate Sacchinelli, con il cardinale Ruffo per la Santa Fede - 14/7/2015. Ne "Il retadattore.it (pubblicazione on line) [http://www.ilredattore.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=3313:l-abate-sacchinelli-con-il-cardinale-ruffo-per-la-santa-fede&Itemid=953 Fonte]</ref>. In questa sua nuova collocazione, grazie anche alla sua rigida formazione, diede prova di capacità e serietà nel lavoro, che gli valse la benevolenza e la stima del suo superiore, l'uditore e ispettore governativo Carlo Pedicini, che lo volle con se, nella nuova sede di [[Vibo Valentia|Monteleone]]. Qui poté continuare i suoi studi ecclesiastici e nel [[1794]] ottenne l'investitura sacerdotale <ref name=TinoPontillo> Tino Puntillo, Bagnara 1799-1815 - Patrioti e briganti durante l'occupazione francese. Anno I, numero 1.Pag. 25. Torino - 2011 (Doc. Pdf) [http://www.bagnaracalabra.biz/download/qb.pdf]</ref>, divenendo [[sacerdote]] nella [[diocesi]] di [[Mileto (Italia)|Mileto]] <ref name=MariaLombardo />.
[[File:L'armata della Santa Fede.jpg|thumb|300px|left|L'armata della Santa Fede]]
L'opera svolta nella diocesi e le doti intellettuali segnalate dai suoi superiori, lo portarono all'attenzione del [[cardinale]] [[Fabrizio Ruffo]], che si trovava nella sua Calabria, impegnato nel reclutamento delle milizie, che avrebbero formato l<nowiki>'
Questo episodio
Successivamente continuò la sua collaborazione con il cardinale e si divise tra [[Roma]], [[Napoli]], [[Palermo]] e [[Parigi]] seguendone, come segretario, le alterne vicende. Anche se la data non è nota in quegli anni ricevette la consacrazione ad abate. Viene ricordato, comunemente, nella storiografia che lo riguarda, come abate, ma non appartenendo, verosimilmente, ad alcun ordine monastico, è probabile che debba collocarsi, nella gerarchia ecclesiastica. come [[abate#Abate titolare e abate secolare|abate secolare]].
Nell'agosto del [[1823]], ebbe il privilegio di partecipare al [[conclave]], che elesse [[Leone XII]], seguendo anche in questo caso il cardinale, che lo volle con
Sul finire dello stesso anno
Dopo quest'ultima parentesi napoletana fece ritorno finalmente a Pizzoni, dove, durante tutto il suo peregrinare, aveva fatto solo brevi e sporadiche apparizioni. Acquistò dalla Cassa sacra
== Segretario dell'Armata della Santa Fede ==
La partecipazione all'impresa sanfedista, come segretario dell'armata e agli ordini del cardinale Ruffo, diede modo all'Abate Sacchinelli
La stesura delle sue ''Memorie storiche sulla vita del cardinale Fabrizio Ruffo''
[[File:Fabrizio Ruffo1.gif|thumb|160px|right|Il cardinale Ruffo]][[File:Risposte dell'Abate Domenico Sachinelli alle osservazioni sulle memorie storiche della vita del cardinale Fabrizio Ruffo (Frontespizio).jpg|thumb|165px|left|
Dopo la [[Pace di Firenze]] firmata, il 28 marzo [[1801]], da [[Napoleone Bonaparte]] e il re di Napoli Ferdinando IV di Borbone, l'equilibrio sociale e politico, nell'[[Italia meridionale]] era tutt'altro che ristabilito e l'[[Giacobinismo|ideologia giacobina]] continuava a turbare i pensieri del sovrano.
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