Parenti selvatici delle colture: differenze tra le versioni

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[[File:Wild_emmer_wheat.jpg|right|thumb|200x200px|Il [[farro]] (''Triticum dicoccoides''), è un parente selvatico del [[frumento]] coltivato (''Triticum'' spp) di cui si hanno tracce che risalgono all'Egitto dei Faraoni.]]
I '''parenti selvatici delle colture''' (in inglese: WRMC=''wild relatives of main crops'' o CWR=''crop wild relative'') sono piante selvatiche strettamnetestrettamente imparentate con le colture domesticate, la loro origine geografica può essere messa in relazione con le regioni note come [[Centri di Vavilov]] (dal nome del botanico russo [[Nikolaj Ivanovič Vavilov|Nikolaj I. Vavilov]]). Si può trattare, a seconda dei casi, di un progenitore selvatico della specie ora coltivata, così come di un [[taxon]] molto vicino.
 
== Introduzione ==
[[File:Inside_a_wild-type_banana.jpg|right|thumb|Il parente selvatico della [[banana]] presenta semi grandi e resistenti, molto differenti da quelli della banana ora sfruttata commercialmente.]]
 
I parenti selvatici delle colture costituiscono una risorsa sempre più preziosa per il miglioramento della produzione agricola e il mantenimento di agro-ecosistemi sostenibili.<ref>Biodiversity International, (2006).</ref><ref>FAO, (1998).</ref><ref>FAO, (2008).</ref> Con l'aumento degli effetti del cambio climatico e una maggior instabilità dell'ecosistema, i ''parenti selvatici'' dventeranno probbailmente risorse cruciali per assicurare la [[sicurezza alimentare]] del millennio.<ref name="autogenerated1">Maxted, N., Ford-Lloyd, B.V. and Kell, S.P., (2008).</ref> Il botanico russo [[Nikolaj Ivanovič Vavilov|Nikolaj I. Vavilov]] è stato il primo che, all'inizio del XX secolo, ha compreso l'importanza dei parenti selvatici delle colture.<ref>Vavilov, N.I., (1926).</ref> Il materiale genetico dei parenti selvatici è stato usato e manipolato in modo spontaneamente scientifico da numerosissime generazioni di contadini, il cui lavoro è ora negletto per il fatto di non essere stato registrato e di avere ottenuto risultati in tempi molto più lunghi di quelli permessi dalla moderna metodologia di manipolazione del germoplasma Il loro lavoro è stato efficacemente paragonato a quello di chi ha costruito il giradischi, comparato con chi ne regola il volume grazie alla manopola. Anche la [[FAO]], dopo aver superato molte resistenze, ha riconosciuto l'esistenza dei [[diritti dei contadini]]<ref>{{cita web|titolo=Farmers' Rights|url=http://www.fao.org/focus/e/96/06/07-e.htm|lingua=EN|accesso=13 febbraio 2016}}</ref> e li ha definiti nell'ambito del [[trattato internazionale sulle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura]]<ref>{{cita web|titolo=International Treaty on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture|url=http://www.planttreaty.org/|lingua=EN|accesso=13 febbariofebbraio 2016}}</ref>. I contadini hanno operato per migliorare il [[mais]] selvatico (''Zea mexicana'') durante millenni coltivandolo il proprio raccolto in prossimità dei parenti selvatici per promuovere l'incrocio naturale del patrimonio genetico e migliorare le rese. I genetisti vegetali correntemente utilizzano le linee di parenti selvatici per migliorare le prestazioni di molte specie quali il [[Oryza sativa|riso]] (''Oryza sativa''), il [[pomodoro]] (''Solanum lycopersicum'') e le [[leguminose]] da seme.<ref>Hajjar, R. and Hodgkin, T., (2007).</ref>
 
Proprio la consapevolezza dell'importanza del germoplasma contenuto dei parenti selvatici e del rischio di estinzione di molti ecosistemi che attualmente li sostengono, ha portato alla costruzione della [[Svalbard Global Seed Vault]] nelle [[Svalbard]]. I parenti selvatici hanno fornito molti geni utili alle colture moderne e le varietà moderne della maggior parte delle coltivazioni contiene geni che provengono dai loro parenti selvatici. L'imnportanzaimportanza diquestidi questi è riconsoctariconosciuta per tutti i tipi di colture vegetali di interesse economico, dai cereali, alle oleaginose, alle fibre, le spezie e le piante medicinali. I parenti selvatici possono essere definiti come "...un [[taxon]] di una pianta selvatica che ha un'utilizzazineutilizzazione indiretta derivata dalla sua prossimità genetica con quella di una coltura...”<ref>Maxted, N., Ford-Lloyd, B.V., Jury, S.L., Kell, S.P. and Scholten, M.A. (2006).</ref>
 
== La conservazione dei parenti selvatici delle colture ==
I parenti selvatici sono componenti essenziali degli [[ecosistemi]] naturali e agricoli e quindi indispensabili per mantenere un sano equilibrio ambientale.<ref name="autogenerated1"/> La loro conservazione l'uso esponsabileresponsabile sono molto importanti per il miglioramento della produzione agricola, l'aumento della sicurezza alimentare e per il mantenimento di un ambiente sostenibile.<ref>Hawkes, J.G., Maxted, N. and Ford-Lloyd, B.V., (2000).</ref><ref>Heywood, V.H. and Dulloo, M.E., (2006).</ref>
 
Le popolazioni natiralinaturali dei parenti selvatici sono sempre più a rischio, perché è minacciata la permanenza del habitat che le ospita, dato che il degrado dell'ambiente naturale e la conversione verso usi non agricoli esercita una pressonepressione elevata sull'ambiente naturale. La deforestazione porta alla perdita di importanti popolazioni di ''parenti selvatici'' degli alberi da frutta, delle noci e dei raccolti industriali ([[albero della gomma]], per esempio).  Le popolazioni di parenti selvatici dei [[cereali]], che sono originali di zone aride e semi-aride, sono drammaticamente ridotte dal sovrapascolo e la conseguente [[desertificazione]]. La crescente industrializzazione dell'agricoltura ha ridotto notevolmente le aree utilizzate alla coltivazione o moltiplicazione spontanea dei ''parenti selvatici'', mentre è ormai consolidato il fatto che la conservazione del patrimonio genetico trasmesso dai ''parenti selvatici'' è vitale per il futuro.<ref>Tanksley, S.D. and McCouch, S.R., (1997).</ref>
 
== Esempi di parenti selvatici di colture moderne ==