Museo archeologico nazionale di Altino: differenze tra le versioni

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|Coord titolo =
|Direttore = Mariolina Gamba
|Visitatori = 6.376 <small>(2.682 paganti)</small><ref>{{cita pubblicazione|titolo=Visitatori e Introiti di Musei Monumenti e Aree Archeologiche Statali - ANNO 2014|editore=MIBAC|formato=pdf|url=http://www.statistica.beniculturali.it/rilevazioni/musei/Anno%202014/MUSEI_TAVOLA7_2014.pdf|data=2 novembre 2015-11-02}}</ref>
|Anno visitatori = 2014
|Sito = [http://sbmp.provincia.venezia.it/mir/musei/altino/home.htm Sito ufficiale]
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[[File:Museo_Archeologico_Nazionale_di_Altino_(Altino,_Quarto_d'Altino).jpg|miniatura|destra|La vecchia sede del Museo, oggi utilizzata come magazzino dei reperti archeologici]]
[[File:Museo Altino.JPG|miniatura|destra|Colonne e capitelli esposti all'esterno della vecchia sede del Museo]]
Alla fine degli anni 1950 iniziò la costruzione della sede del museo, su progetto dell'architetto [[Ferdinando Forlati]]<ref name=GV>{{cita news|autore=Silvia Conte|titolo=Altino: ecco "Mana", l'archeomuseo 2.0|numero=19|anno=2010|pubblicazione=Gente Veneta|url=http://www.genteveneta.it/public/articolo.php?id=5949|data=2010-05-14 maggio 2010}}</ref>, per raccogliere i reperti rinvenuti alla fine del XIX secolo durante le lavorazioni agricole e nei primi scavi del 1936-1937. Inizialmente gli oggetti furono conservati presso Villa Reali a [[Dosson]] (Treviso) e, disordinatamente, presso le diverse aziende agricole altinate<ref>{{cita libro|curatore=Vincenzo Tiné|curatore2=Loretta Zega|titolo=Archeomusei - Musei archeologici in Italia 2001-2011|editore=All'insegna del giglio|città=Borgo San Lorenzo|pp=119-120|url=https://books.google.it/books?id=5gK5CwAAQBAJ&pg=PA119&lpg=PA119&dq=Ferdinando+Forlati+altino&source=bl&ots=V74WH3s1aR&sig=hpirUvjSQXLljvYiFYCx_BMtZ9E&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi0zLmBh6zMAhVIshQKHVfVAoQQ6AEIRTAK#v=onepage&q=Ferdinando%20Forlati%20altino&f=false|ISBN=978-88-7814-582-5}}</ref>.
 
Il piccolo museo, realizzato dalla Soprintendenza e dal conte Jacopo Marcello, fu inaugurato il 29 maggio 1960 e si componeva di due ambienti, una dei quali era utilizzato come spazio espositivo suddiviso in due sale, l'altro come magazzino dei reperti archeologici rinvenuti; nel porticato esterno sono esposte alcune lapidi. Fino ad allora, il numero e soprattutto l'importanza degli scavi nella zona in questione, sotto la gestione della Soprintendenza Archeologica, erano risultate estremamente basse. A partire dal 1966, tuttavia, furono effettuati nella zona di Via Annia numerosi scavi, che riportarono alla luce oltre 2000 reperti delle tombe e dei luoghi di sepoltura. All'epoca della sua inaugurazione il Museo aveva meno di un migliaio di oggetti, mentre oggi ci sono più di 40.000 reperti, provenienti dalle aree archeologiche circostanti<ref>vgl. auch [[Altino (città romana)|Abschnitt Forschung]] im Artikel Altinum, dort auch weiterführende Literatur zum Fundgebiet der Sammlung</ref> di Altino, in mezzo alle quali si trova il museo.<ref>{{cita libro|autore=Andrea Ninfo, Alessandro Fontana, Paolo Mozzi, Francesco Ferrarese|titolo=The Map of Altinum, Ancestor of Venice|operacollana=Science|Band=325|edizione=5940|anno=2009|mese=luglio|giorno=31|pp=577|DOI=10.1126/science.1174206|url=[http://www.sciencemag.org/cgi/content/short/325/5940/577 Volltext]}}</ref>
 
Per alcune parti della raccolta, come ad esempio iscrizioni,<ref>Alfredo Buonopane, Giovannella Cresci Marrone, Margherita Tirelli: ''Edizione delle iscrizioni latine del Museo archeologico nazionale di Altino.''</ref> steli o vetri veneziani<ref>Margherita Tirelli (Hrsg.</ref><ref>Rosa Barovier Mentasti, Margherita Tirelli: ''Altino. ''</ref>, sono stati realizzati singoli studi archeologici e vengono organizzate mostre specializzate.
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L'esposizione del museo racconta la vita nella [[laguna di Venezia]], da [[Chioggia]] a sud fino a [[Concordia Sagittaria]] a nord, rappresentando la storia dei [[Veneto|Veneti]], dall'[[Civiltà romana|età romana]] fino alla età pre-[[Repubblica di Venezia|veneziana]].
 
Il primo direttore del museo fu l'archeologo Michele Tombolani (1943-1989), sostituito nel 1987 dall'archeologa Margherita Tirelli. Dal 2015 il nuovo direttore del museo è la storica dell'arte Mariolina Gamba<ref>{{cita news|titolo=A Venezia cinque nuovi direttori dei musei|pubblicazione=[[La Nuova Venezia]]|url=http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2015/10/28/news/a-venezia-cinque-nuovi-direttori-dei-musei-1.12345895|data=2015-10-28 ottobre 2015}}</ref>.
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A causa del crescente numero di reperti, si decise di ampliare il museo e nel 1984 lo Stato italiano acquisì due nuovi edifici (facenti parte di una fattoria ottocentesca utilizzata per la produzione di riso) in località "La Fornace", a poca distanza dalla prima sede. Tuttavia, a causa della mancanza di fondi, i lavori di restauro furono interrotti dopo poco tempo. Nel dicembre 2009, grazie all'intervento della Regione Veneto e ai fondi stanziati dall'Unione Europea per complessivi 6 milioni di euro, i lavori di restauro e ripristino ripresero<ref name=GV/>.
 
Il 12 dicembre 2014 vi fu l'inaugurazione della nuova struttura del museo, che però rimase aperto solo un giorno<ref>{{cita news|autore=Melody Fusaro|titolo=Altino dopo 30 anni inaugura per poche ore il "museo che non c’è"|pubblicazione=Il Gazzettino|url=http://www.ilgazzettino.it/nordest/venezia/altino_museo_non_c_rsquo_egrave-747800.html|data=12 dicembre 2014-12-12}}</ref>.
 
Il 4 luglio 2015 è stata definitivamente aperta al pubblico la nuova sede del museo archeologico<ref>{{cita news|autore=M.C.|titolo=Altino: il museo apre nella nuova sede|pubblicazione=Gente Veneta|url=http://www.genteveneta.it/public/articolo_gvnews.php?id=3146|data=2 luglio 2015-07-02}}</ref>, che oggi dispone di circa {{formatnum:1800}} [[metro quadrato|m²]] espositivi (rispetto ai 180 m² della vecchia sede, oggi riutilizzata come magazzino) sui tre piani della ex-risiera, una [[barchessa]] e una nuova struttura moderna (disegnata dall'architetto Stefano Filippi<ref>{{cita news|autore=Enrico Tantucci|titolo=Trent'anni di lavori: il Museo apre, ma solo per un giorno|pubblicazione=[[la Nuova Venezia]]|url=http://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2014/12/02/news/trent-anni-di-lavori-il-museo-apre-ma-solo-per-un-giorno-1.10419856|data=2 dicembre 2014-12-02}}</ref>) dotata di una torre di osservazione sulla campagna circostante e la laguna di Venezia.
 
Gli spazi per il restauro, la catalogazione e la creazione di riproduzioni e fotografie sono stati realizzati, unitamente ad un book-shop e ad una caffetteria, ma non sono ancora stati attivati.