Rivoluzione belga: differenze tra le versioni

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La realtà era che il governo olandese sovrintendeva fortemente a tutte le istituzioni economiche, politiche e sociali in tutto il regno.
 
Secondo [[Jacques Logie]] e [[Jean Stengers]], i belgi consideravano gli [[Lorena (dinastia)|Asburgo-Lorena]] i loro sovrani legittimi<ref>Jacques Logie, op. cit., p. 11 e {{cita libro|nome=Jean|cognome=Stengers|titolo=Histoire du sentiment national en Belgique des origines à 1918|operacollana=Les Racines de la Belgique|volume=1|anno=2000|editore=Racine|città=Bruxelles|lingua=fr|isbn= }}</ref>. [[Hervé Hasquin]] afferma che solo le aristocrazie del Belgio e di Liegi si mostravano generalmente favorevoli al ritorno ai precedenti [[Paesi Bassi austriaci]] o a ristabilire il principato di Liegi<ref>{{cita libro|nome=Hervé|cognome=Hasquin|titolo=La Belgique française 1792-1815|anno=1993|editore=Editions Crédit Communal|lingua=fr|isbn= }}</ref>.
 
Secondo Jacques Logie, i belgi avrebbero voluto la fine del [[Primo Impero francese|regime napoleonico]] che in Belgio aveva significato [[guerra]], [[coscrizione militare]], delle pesanti [[imposte]] e dei problemi religiosi<ref>Jacques Logie, op.cit., p.11.</ref>.
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Secondo Hasquin, semmai ci siano stati dei partigiani dell'indipendenza nazionale, questi sono rimasti estremamente silenzioni, poco numerosi ed isolati<ref>Hervé Hasquin, La Belgique française 1792-1815, op. cit., p. 385.</ref>.
 
A detta di Stengers, nell'antico [[principato di Liegi]] la speranza generale era di essere annessi al Belgio<ref>Jean Stengers, op.cit., p. 185.</ref>. José Olcina, al contrario, afferma che i territori di Liegi si sentivano più affini al resto della Francia che ad altri territori che oggi formano il [[Belgio]]<ref>{{cita libro|nome=José|cognome=Olcina|L’opinion publique de la retraite de Russie à Waterloo, in "La Belgique française 1792-1815"|anno=1993|editore=Editions Crédit Communal|p=393 e 395|isbn= }}</ref>.
 
=== La Legge fondamentale ===
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Sua madre [[Guglielmina di Prussia (1751-1820)|Guglielmina]] era sorella del re di Prussia [[Federico Guglielmo II di Prussia|Federico Guglielmo II]] ed aveva avuto fino alla morte una grande influenza su di lui. Inoltre, Guglielmo I era stato educato in gran parte da un militare prussiano, il barone De Stamford, ed aveva fatto le sue prime esperienze politiche come principe di [[Fulda]] ([[1802]]-[[1806]]) e come proprietario terriero nella [[Prussia Orientale]]. Guglielmo I voleva quindi essere un [[Dispotismo illuminato|re illuminato]]<ref>Jacques Logie, ''op.cit.'', p. 22.</ref>.
 
La [[Legge fondamentale dei Paesi Bassi|Legge fondamentale]] da lui proposta nel [[1815]] alle province del sud viene bocciata da un collegio di milleseicentotre notabili belgi, ma il re applica al risultato dello scrutinio l'"aritmetica olandese": suppone che gli [[Astensione|astensionisti]] sostenessero il progetto ed esclude dal conteggio coloro che avevano votato contro per motivi religiosi<ref>{{cita libro|nome=Lode|cognome=Wils|titolo=Histoire des nations belges, titolo originale: Garant uitgevers|anno=2005|editore=Labor|città=Bruxelles|p=136|isbn= }}</ref><ref name="Jacques Logie, op.cit., p.13">Jacques Logie, op.cit., p.13.</ref>.
La Legge fondamentale viene, quindi, imposta ai territori del sud.
 
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La [[rivoluzione di Luglio]] che scoppia in Francia il 27 luglio [[1830]] contro [[Carlo X di Francia|Carlo X]] porta in tre giorni al potere di una [[monarchia costituzionale]] il "re borghese" [[Luigi Filippo di Francia|Luigi Filippo]]. Il nuovo re diviene il "re dei Francesi per volontà della nazione". Questa rivoluzione liberale scalda gli animi in Belgio<ref>Jacques Logie, op.cit., p.26-27.</ref>. Tra il [[1829]] ed il [[1831]] in [[Europa]] scoppiano altre rivoluzioni di carattere piuttosto [[Nazionalismo|nazionalista]], ispirate dalle idee del [[Romanticismo]] che rivendicava per ogni popolo il diritto ad una nazione ed all'autonomia (principio di [[autodeterminazione dei popoli]]).
 
Inoltre, le fratture economiche favorivano i disordini. La disoccupazione tra i lavoratori manuali, causata dalla [[meccanizzazione]] e l'aumento dei prezzi delle derrate alimentari, causato dal cattivo raccolto del 1829<ref>Jacques Logie, op.cit., p.25.</ref> erano terreno fertile per le insurrezioni popolari. Infatti, senza lavoro, gli operai si trovavano in preda a serie difficoltà finanziarie, e nel 1830 la [[disoccupazione]] aumentava pericolosamente così come il rischio di furto e di [[saccheggio]]<ref>{{cita libro|nome=John W.|cognome=Rooney Jr.|titolo=Profil du combattant de 1830|operacollana=Revue belge d'histoire contemporaine|volume=12|pp=489-490|anno=1981|isbn= }}</ref>.
 
=== ''La muta di Portici'' ===