Invasione mongola dell'Europa: differenze tra le versioni

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/>c) '''Stima precedente:'''<br />70.000<ref name="ReferenceB">Carey afferma a p. 128 che Batu aveva 40.000 uomini nel corpo principale e ordinò a Subutai di prendere 30.000 truppe per una manovra di accerchiamento. Batu comandava la punta centrale dell'assalto mongolo a tre punte in Europa. Questo numero sembra corretto quando si confronta con i numeri riportati nelle battaglie di [[Battaglia di Legnica|Leignitz]] a nord ed [[Battaglia di Hermannstadt|Hermannstadt]] ([[Sibiu]]) a sud. Tutte e tre le vittorie ebbero luogo nella stessa settimana.</ref><br />'''Nuova stima:'''<br />30.000 uomini<ref name="Markó 2000"/><ref name="Liptai 1985"/>
|Effettivi2 = a) 80.000 uomini nel 1223<hr
/>b) Oltre 10.000-30.000 uomini <ref>{{cita libro|autore=René Grousset|titolo=The Empire of the Steppes: A History of Central Asia|editore=Rutgers University Press|anno=1970|isbn=978-08135130410-8135-1304-1}}</ref>+almeno 500 uomini armati dell'[[Ordine templare]].<hr
/>c) '''Stima precedente:'''<br />80.000 uomini<ref name="Carey, Brian Todd, p. 124">Carey, Brian Todd, p. 124</ref><br />'''Nuova stima:'''<br />25.000 uomini<ref name="Markó 2000">{{Cita libro |cognome=Markó |nome=László |titolo=Great Honours of the Hungarian State |anno=2000 |editore=Magyar Könyvklub |città=Budapest |isbn=963-547-085-1}}</ref><ref name="Liptai 1985">{{Cita libro |cognome=Liptai |nome=Ervin |titolo=Military history of Hungary |anno=1985 |editore=Zrínyi Katonai Kiadó |città=Budapest |isbn=963-326-337-9}}</ref><br />compresa la cavalleria pesante ungherese, [[cavalieri templari]], cavalleria leggera di mercenari nomadi e valorosi serbi. Migliaia di Cumani e Kipchak
|Perdite1 = a) Più di 7.000<hr
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}}
 
L<nowiki>'</nowiki>'''invasione mongola dell'Europa''' nel XIII secolo fu lo sforzo militare dei [[Mongoli]] per invadere e conquistare l'[[Europa]]. Essa implicò la violenta e incontrollata distruzione dei principati e delle principali città [[Slavi|slave orientali]], come [[Rus' di Kiev|Kiev]] e [[Vladimir-Suzdal|Vladimir]]. Le invasioni mongole colpirono anche l'Europa centrale, facendo guerra al [[Regno d'Ungheria]] (nella [[battaglia di Mohi]]) e causando la frammentazione della [[Polonia]] (nella [[battaglia di Legnica]]).<ref>{{cita libro|autore=Thomas T. Allsen|titolo=Culture and Conquest in Mongol Eurasia|operacollana=Cambridge Studies in Islamic Civilization|url=http://books.google.com/books?id=0StLNcKQNUoC&pg=PA4|editore=Cambridge University Press|anno=2001|isbn=978-11394306231-139-43062-3}}</ref>
 
Le operazioni furono pianificate dal generale [[Subedei]] e condotte da [[Batu Khan]] e [[Kadan]], entrambi nipoti di [[Gengis Khan]]. Come risultato delle vittoriose invasioni, molti dei territori conquistati sarebbero diventati parte dell'impero dell'[[Orda d'Oro]].
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L'esercito ungherese (circa 60.000 uomini alla vigilia della [[battaglia di Mohi]]) era composto di singoli cavalieri dotati di conoscenza tattica, disciplina, e di talentuosi comandanti. Poiché il suo esercito non era esperto nella guerra nomade, re Béla accolse volentieri il re cumano Kuthen (noto anche come [[Kotony]]) e i suoi combattenti. Tuttavia, l'invito ai Cumani si rivelò dannoso in quanto Batu Khan giustificò la sua invasione dell'Ungheria con il fatto che Béla stesse dando asilo ai Cumani, un gruppo che Batu Khan considerava come ribelli e traditori dell'[[Impero mongolo]]. Dopo che in Ungheria cominciarono a circolare voci che i Cumani erano agenti dei Mongoli, alcuni Ungheresi dalla testa calda attaccarono l'accampamento cumano e uccisero Kotony. Questo spinse i Cumani infuriati a cavalcare verso sud, depredando, devastando le campagne e massacrando la popolazione magiara priva di sospetti. Le truppe austriache si ritirarono in Austria poco dopo per ottenere altri aiuti da Occidente. Gli Ungheresi ora rimanevano da soli a difesa del loro paese.
[[File:Battle of Mohi 1241.PNG|250px|miniatura|destra|Battaglia di Mohi in un dipinto di epoca medievale]]
L'esercito ungherese arrivò e si accampò presso il fiume [[Hornád]] il 10 aprile 1241 senza essere stato sfidato direttamente dai Mongoli. Questi incominciarono il loro attacco la notte successiva; presto fu chiaro che gli Ungheresi erano perduti. Mentre il re fuggiva con l'aiuto della sua guardia del corpo, ciò che restava dell'esercito ungherese fu ucciso senza pietà dai Mongoli o affogò nel fiume mentre tentava di fuggire. I Mongoli ora occuparono sistematicamente le [[Grande pianura ungherese|grandi pianure ungheresi]], le pendici dei [[Monti Carpazi]] settentrionali e la [[Transilvania]]. Dove trovarono resistenza locale, uccisero spietatamente la popolazione. Dove i locali non offrirono resistenza, costrinsero gli uomini a servire l'esercito mongolo. Ancora, decine di migliaia evitarono la dominazione mongola trovando rifugio dietro le mura delle poche [[Fortezza|fortezze]] esistenti o nascondendosi nelle foreste o nelle grandi paludi lungo i fiumi. I Mongoli, invece di lasciar perdere le popolazioni ormai indifese ed inermi e di continuare la loro campagna attraverso la [[Pannonia]] verso l'Europa Occidentale, trascorsero l'intera estate e l'autunno a rendere sicuri e pacificare i territori occupati. Poi durante l'inverno, contrariamente alla tradizionale strategia degli eserciti nomadi che iniziavano le campagne solo a primavera, attraversarono il [[Danubio]] e continuarono la loro occupazione sistematica, compresa la [[Pannonia]]. Alla fine raggiunsero le frontiere austriache e le coste adriatiche in [[Dalmazia]]. I Mongoli nominarono un ''[[darughachi]]'' in Ungheria e coniarono monete a nome di Khagan.<ref>{{cita libro|autore=Michael Prawdin|altri=introduzione di Gerard Chaliand|titolo=The Mongol Empire: Its Rise and Legacy|editore=Transaction Publishers|anno=2005|isbn=978-14128051931-4128-0519-3|p=268}}</ref> Secondo [[Michael Prawdin]], il paese di Béla fu assegnato da Batu a Orda come [[appannaggio]]. Almeno il 20%-40% della popolazione morì, per i massacri o le epidemie. [[Ruggero di Puglia (vescovo)|Ruggero di Puglia]], un monaco e cronista [[italia]]no che assistette e sopravvisse all'invasione, di cui lasciò un importante resoconto nella sua opera ''Carmen Miserabile super Destructione Regni Hungariae per Tartaros'', sottolineò non solo l'elemento genocida dell'occupazione, ma anche che i Mongoli "trovavano particolare piacere" nell'umiliare le donne locali.<ref>{{cita libro|autore1=Richard Bessel|autore2=Dirk Schumann|titolo=Life after death: approaches to a cultural and social history of Europe during the 1940s and 1950s|url=http://books.google.com/books?id=NilW70Yol74C&pg=PA143|accesso=1º ottobre 2011|anno=2003|editore=Cambridge University Press|isbn=978-0-521-00922-5|pp=143–}}</ref> Ma mentre i Mongoli rivendicavano il controllo dell'Ungheria, non poterono occupare le città fortificate come [[Székesfehérvár|Fehérvár]], [[Esztergom]], [[Veszprém]], [[Tihany]], [[Győr]], [[Pannonhalma]], [[Mosonmagyaróvár|Moson]], [[Sopron]], [[Vasvár]], [[Újhely]], Zala, [[Léka]], [[Pozsony]], [[Nyitra]], [[Komárom]], [[Fülek]] e [[Abaújvár]]. Imparando da questa lezione, le fortezze arrivarono a svolgere un ruolo significativo in Ungheria. Re Béla IV ricostruì il paese e investì nelle fortificazioni. A fronte di una carenza di denaro, accolse con favore l'insediamento di famiglie, investitori e mercanti ebrei, concedendo loro i diritti di cittadinanza. Il Re accolse anche decine di migliaia di Kun (Cumani) che erano fuggiti dal paese prima dell'invasione.
 
Il 25 dicembre 1241 i Mongoli utilizzarono le [[Freccia di fuoco|frecce di fuoco]] cinesi contro la città di [[Buda]], che alla fine riuscirono a sopraffare.<ref>{{cita libro |url=http://books.google.com/books?id=-hMtbFlKW5AC&pg=PT11&dq=mongol+invasion+hungary+chinese+gunpowder&hl=en&ei=cXUzTozgIqfb0QGPm42IDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=6&ved=0CEEQ6AEwBTge#v=onepage&q=mongol%20%20hungary%20chinese%20gunpowder&f=false |titolo=This Is Rocket Science: True Stories of the Risk-Taking Scientists Who Figure Out Ways to Explore Beyond Earth |autore=Gloria Skurzynski |accesso=18 novembre 2011 |edizione=illustrata |anno=2010 |editore=National Geographic Books |isbn=1-4263-0597-4 |p=1958 |citazione=Nel 1232 d.C. un esercito di 30.000 guerrieri mongoli invase la città cinese di Kai-fung-fu, dove i Cinesi contrattaccarono con le frecce di fuoco... I capi mongoli impararono dai loro nemici e trovarono il modo di rendere le frecce di fuoco ancora più mortali quando la loro invasione si diffuse verso l'Europa. Nel Natale del 1241 le truppe mongole usarono le frecce di fuoco per catturare la città di Buda in Ungheria, e nel 1258 per catturare la città di Baghdad in quello che è ora l'Iraq}}</ref> Durante la primavera del 1242, [[Ögedei Khan]] morì all'età di cinquantasei dopo una baldoria a base di bevute durante una partita di caccia. Batu Khan, che era uno dei contendenti al trono imperiale, ritornò subito con i suoi eserciti in Asia, lasciando tutti i territori invasi in Europa Orientale spopolati e in rovine (prima del ritiro, Batu Khan ordinò l'esecuzione indiscriminata dei prigionieri). Ma grazie al suo ritiro, l'Europa Occidentale si salvò senza danni.
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Dal 1241 al 1248 esistette uno stato di guerra quasi aperta tra il figlio di Jochi, Batu, e il figlio di Ögedei, [[Güyük Khan|Güyük]]. L'Impero mongolo era governato da una reggenza sotto la vedova di Ögedei, [[Töregene Khatun]], il cui unico scopo era di assicurare il Gran Khanato a suo figlio, Güyük. C'era così tanta amarezza tra i due rami della famiglia che Güyük morì nel 1248 in viaggio per affrontare Batu per costringerlo ad accettare la sua autorità. Ebbe anche problemi nei suoi ultimi anni con il Principato di Galizia-Volinia, il cui sovrano, [[Daniele di Galizia]], adottò una politica di scontro con l'Orda d'Oro e sconfisse alcuni assalti mongoli nel 1254. Fu sconfitto solo nel 1259, sotto il governo di Berke. Batu Khan riuscì a volgere il suo esercito a ovest solo nel 1255, dopo che Möngke era divenuto Gran Khan nel 1251, ed egli aveva ristabilito le sue relazioni con il Gran Khanato. Tuttavia, mentre si preparava a finire l'invasione dell'Europa, morì. Suo figlio non visse abbastanza a lungo per attuare il piano di suo padre e di Subutai di invadere l'Europa e, con la sua morte, il fratello minore di Batu, [[Berke]], divenne Khan del [[Khanato dell'Orda d'Oro|Khanato Kipchak]]. Berke non era interessato a invadere l'Europa quanto a impedire suo cugino [[Hulagu Khan]] di distruggere la [[Terra Santa]]. Berke si era convertito all'Islam e osservò con orrore mentre suo cugino distruggeva il [[Abbassidi|Califfo abbasside]] che, per quanto riguardava Berke, era il capo spirituale dell'Islam. I [[Mamelucchi]] dell'Egitto, avendo appreso attraverso spie sia che Berke era un musulmano sia che non amava suo cugino, fecero appello a lui per aiuto e furono attenti a coltivare i loro legami con lui e il suo Khanato.
 
Entrambe le entità erano di origine [[Turchi|turca]].<ref name="Amitai-Preiss">{{cita libro|autore=Reuven Amitai-Preiss|titolo=Mongols and Mamluks: The Mamluk-Ilkhanid War'', 1260-1281|operacollana=Cambridge Studies in Islamic Civilization|editore=Cambridge University Press|anno=2005|isbn=978-05215229080-521-52290-8}}</ref> Molti dei Mamelucchi era di discendenza turca e anche il Khanato di Berke era quasi completamente turco. Le vere origini di Jochi, il figlio maggiore di Gengis Khan, erano discusse ed egli ricevette solo 4.000 guerrieri mongoli per iniziare il suo Khanato. I suoi quasi 500.000 guerrieri erano virtualmente tutti [[Turchi]] che si erano sottomessi ai Mongoli. Pertanto, il Khanato era di cultura turca e i suoi abitanti avevano in comune più con i loro fratelli mamelucchi turchi musulmani che con il mongolo [[Sciamanesimo|sciamanico]] Hulagu. Così, quando Hulagu Khan cominciò ad ammassare il suo esercito per la guerra contro la Terra Santa controllata dai Mamelucchi, essi fecero prontamente appello a Berke Khan che inviò eserciti contro suo cugino e lo costrinse a difendere i suoi domini al nord.
 
Hulagu ritornò nelle sue terre verso il 1262, ma invece di riuscire a vendicare le sue sconfitte, dovette volgersi verso nord per affrontare Berke Khan, subendo una grave sconfitta in un tentativo di invasione a nord del Caucaso nel 1263, dopo che Berke Khan lo aveva attirato a nord e lontano dalla Terra Santa. Così, il Khanato di Kipchak non invase mai l'Europa, sorvegliando invece il sud e l'est. Berke mandò truppe in Europa solo due volte, in due incursioni relativamente lievi nel 1259 e 1265, semplicemente per raccogliere il bottino di cui aveva bisogno per pagare le sue guerre contro Hulagu del 1262-65.
 
==Campagne successive==
Le campagne dell'[[Orda d'Oro]] negli anni 1280 (quelle in Bulgaria, Ungheria e Polonia) furono su una scala molto più grande di qualsiasi campagna fin dall'invasione del 1241-1242, per l'assenza di guerre civili nell'Impero mongolo del tempo. Esse sono state talvolta definite collettivamente come "la seconda invasione mongola dell'Europa", o "la seconda invasione tataro-mongola dell'Europa centrale e sud-orientale".<ref>{{cita libro|autore=Peter Jackson|titolo=The Mongols and the West: 1221-1410|editore=Routledge|anno=2005|isbn=978-05823689650-582-36896-5|p=199}}</ref>
 
===Contro la Polonia (1259 e 1287)===
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{{vedi anche|Seconda invasione mongola dell'Ungheria}}
 
Nel 1285 Nogai Khan guidò un'invasione dell'Ungheria a fianco di [[Talabuga]]. Nogai guidò un esercito che devastò con successo la [[Transilvania]]: città come [[Reghin]], [[Brașov]] e [[Bistrița]] furono saccheggiate e devastate. Tuttavia Talabuga, che guidava l'esercito principale nell'Ungheria settentrionale, fu fermato dalla neve pesante dei [[Monti Carpazi|Carpazi]] e la forza d'invasione fu sconfitta<ref>{{cita libro|autore1=Pál Engel|autore2=Tamás Pálosfalvi|autore3=Andrew Ayton|titolo=The Realm of St. Stephen: A History of Medieval Hungary, 895-1526|url=http://books.google.com.au/books?id=vEJNBqanT_8C&pg=PA109&dq=mongol+ladislaus+hungary+1285&hl=en&sa=X&ei=LScqT-CyGKuTiAfZodDGDg&redir_esc=y#v=onepage&q=%22in%201285%20he%20succeeded%20in%20driving%20back%20the%20second%20Mongol%20invasion%22&f=false|editore=I.B.Tauris & Co Ltd|città=Londra|anno=2001|p=109|isbn=978-18504397761-85043-977-6}}</ref> vicino a [[Pest]] dall'esercito reale di [[Ladislao IV d'Ungheria|Ladislao IV]] e subì l'imboscata dei [[Siculi (Transilvania)|Siculi]] al ritorno. La stessa colonna di Nogai subì gravi perdite per mano delle truppe locali (Sassoni e Valacchi), e fu attaccata ripetutamente durante la ritirata dall'esercito reale, fresco della sua vittoria su Talabuga. Come con le invasioni successive, fu respinta prontamente, i Mongoli perdendo gran parte della loro forza d'invasione. L'esito non sarebbe potuto essere in più netto contrasto con l'invasione del 1241, in gran parte a causa delle riforme di [[Béla IV d'Ungheria|Béla IV]], che inclusero progressi nelle tattiche militari e, soprattutto, la costruzione diffusa di [[Castello|castelli di pietra]], entrambe risposte alla sconfitta del Regno d'Ungheria nel 1241. L'attacco mongolo contro l'Ungheria eliminò la sua potenza militare e fece sì che cessassero le dispute sui confini europei.<ref>{{cita libro|autore=Ion Grumeza|titolo=The Roots of Balkanization: Eastern Europe C.E. 500-1500|url=http://books.google.co.uk/books?id=DTxu6RxdecUC&pg=PA37&dq=cumans+fierce&hl=en&sa=X&ei=ThHdU_jQE4OJ7AbqkYGAAg&redir_esc=y#v=onepage&q=cumans&f=false|editore=University Press of America|anno=2010|isbn=978-07618513490-7618-5134-9}}</ref>
 
===Contro la Serbia (1291)===
[[File:Victory of king Milutin over Tatars.jpg|miniatura|200px|Il re serbo Uroš II Milutin dopo la vittoria sui Mongoli.]]
Nel 1291 una grande alleanza mongolo-bulgara fece una scorreria in Serbia, dove però il re [[Stefano Uroš II Milutin]] la sconfisse. Tuttavia, il re serbo riconobbe la supremazia di Nogai e inviò suo figlio come ostaggio per impedire ulteriori ostilità quando Nogai minacciò di guidare lui stesso una spedizione punitiva.<ref>{{cita libro|autore=István Vásáry|titolo=Cumans and Tatars: Oriental military in the pre-Ottoman Balkans, 1185-1365|editore=Cambridge University Press|anno=2009|isbn=978-05211202890-521-12028-9|p=89}}</ref>
 
==Mappe==
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==Bibliografia==
*{{cita libro|autore=Allsen, Thomas T. |titolo=Culture and Conquest in Mongol Eurasia|serie=Cambridge Studies in Islamic Civilization|url=http://books.google.com/books?id=0StLNcKQNUoC&pg=PA4|editore=Cambridge University Press|anno=2001|isbn=978-11394306231-139-43062-3}}
* Atwood, Christopher P. ''Encyclopedia of Mongolia and the Mongol Empire'' (2004)
* Chambers, James. ''The Devil's Horsemen: The Mongol Invasion of Europe'' (London: Weidenfeld and Nicolson, 1979)