Intelligenza: differenze tra le versioni

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{{nota disambigua}}
Benché i ricercatori nel campo [[#Definizioni scientifiche|non ne abbiano ancora dato una definizione precisa ed univoca]], si può generalmente identificare l''''intelligenza''' come la capacità di un agente di affrontare e risolvere con successo e risparmio (di risorse) situazioni e problemi nuovi o sconosciuti<ref>{{cita libro| nome= | cognome= | titolo=La mente e il cervello | anno=2005 | editore=[[La Repubblica (quotidiano)|la Repubblica]] | città= |volume=volume 10|operacollana=La Scienza|capitolo=Glossario|p=789}}</ref><ref>Una situazione ''nuova'' può qui essere anche una situazione che ripresenta un problema già vissuto o incontrato, ma lo fa con caratteristiche e/o circostanze diverse.</ref>; nell'[[Homo sapiens|uomo]] e negli [[animalia|animali]], l'intelligenza è poi identificabile e identificata anche come il complesso di tutte quelle facoltà di tipo [[cognizione|cognitivo]] o emotivo che concorrono o concorrerebbero a tale capacità.
 
Tradizionalmente attribuita alle sole [[specie]] animali, oggi l'intelligenza viene da alcuni attribuita, in misura minore, anche alle [[Plantæ|piante]], mentre [[#L'intelligenza artificiale|il campo di ricerca dell'intelligenza artificiale]] tenta di creare delle macchine che siano in grado di riprodurre o di simulare l'intelligenza umana.
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Una dichiarazione editoriale del 1994 firmata da cinquantadue [[ricercatore|ricercatori]], ''Mainstream Science on Intelligence'', la descrive come:
{{Citazione|Una generale funzione mentale che, tra l'altro, comporta la capacità di ragionare, pianificare, risolvere problemi, pensare in maniera astratta, comprendere idee complesse, apprendere rapidamente e apprendere dall'esperienza. Non riguarda solo l'apprendimento dai libri, un'abilità accademica limitata, o l'astuzia nei test. Piuttosto, riflette una capacità più ampia e profonda di capire ciò che ci circonda – "afferrare" le cose, attribuirgli un significato, o "scoprire" il da farsi.|''Mainstream Science on Intelligence'', 1994|A very general mental capability that, among other things, involves the ability to reason, plan, solve problems, think abstractly, comprehend complex ideas, learn quickly and learn from experience. It is not merely book learning, a narrow academic skill, or test-taking smarts. Rather, it reflects a broader and deeper capability for comprehending our surroundings—"catching on", "making sense" of things, or "figuring out" what to do.<ref name=Gottfredson1997>{{Cita pubblicazione |autore=Gottfredson, L.S. |anno=1997 |titolo=Foreword to "intelligence and social policy" |rivista=''Intelligence'' |volume=volume 24 |numero=fascicolo 1 |paginepp=1–12 |doi=10.1016/S0160-2896(97)90010-6 |url:http://www.udel.edu/educ/gottfredson/reprints/1997specialissue.pdf|accesso=18 marzo 2008}}</ref>|lingua=en}}
Altre definizioni includono:
* ''La capacità generale di adattare il proprio pensiero e condotta di fronte a condizioni e situazioni nuove''. - [[William Louis Stern|William L. Stern]];<ref>''[http://books.google.it/books?id=lqdpwfB4LVAC&pg=PA98&dq=intelligenza+definizione&hl=it&sa=X&ei=AUxKU8qqOcfBtQau8oGgDA&ved=0CD4Q6AEwAg#v=onepage&q=intelligenza%20definizione&f=false Introduzione alla psicologia generale]'', p. 98.</ref>
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Si ipotizza che il dibattito nord-americano sull'ereditarietà dell'intelligenza sia stato dovuto alle leggi razziali tedesche e all'afflusso di immigrati alla fine degli [[anni 1930|anni trenta]].<ref name=Mecacci />
 
Quarant'anni dopo, nel [[1969]], venne dato alle stampe l'articolo di Arthur Jensen ''How much can we boost IQ<ref>''IQ'' sta per "Intelligence quotient", il corrispettivo inglese dell'italiano QI (quoziente d'intelligenza).</ref> and scholastic achievement?'',<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Jensen|nome= A.R.|anno=1969|titolo=How Much Can We Boost IQ and Scholastic Achievement?|rivista=Harvard Educational Review|volume=39|pagine pp=1-123|url=http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?doi=10.1.1.138.980&rep=rep1&type=pdf}}</ref> che portò a feroci attacchi a livello personale e a battaglie a suon di articoli sui quotidiani. In tale articolo si poneva la seguente riflessione: posto che il QI dei bambini neri è basso a causa del loro patrimonio genetico deficitario, ha senso spendere soldi nella loro, così costosa, educazione? Per comprendere a pieno in che periodo culturale siamo, è opportuno ricordare che sei anni prima, nel [[1963]], ci fu la [[marcia su Washington per il lavoro e la libertà]] ad opera di [[Martin Luther King]],<ref>La marcia avvenne il giorno 28 agosto [[1963]].</ref> contro la [[segregazione razziale]].<br />Il 4 aprile [[1968]] Martin Luther King viene assassinato, un anno dopo verrà dato alle stampe il citato articolo di Jensen: è facile comprendere per quale motivo venne accolto come un ''manifesto in difesa della razza bianca dagli attacchi della razza nera''.
 
Da questo momento ereditaristi e ambientalisti saranno in continua lotta fra loro: è definibile ''lotta'' in quanto ad ogni nuova scoperta in campo educativo, genetico e sugli studi dell'intelligenza, sarà parallelamente condotta una difesa o un attacco a livello personale con accuse di razzismo o di ciarlataneria delle tesi proposte. Una lotta senza quartiere.