Soka Gakkai: differenze tra le versioni

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Sino agli anni novanta la Soka Gakkai era affiliata come associazione laica della [[Nichiren Shōshū]]. Tuttavia fin dalla sua fondazione non erano mai mancati dissapori con il clero, che in tempi più recenti hanno prodotto una vera e propria rottura. Nel 17 dicembre del 1990, il 67° Sommo Patriarca della [[Nichiren Shōshū]] ufficializzava la separazione con il movimento rimuovendo Daisaku Ikeda dalla carica di Sokoto (Coordinatore di tutte le organizzazioni laiche affiliate al Taiseki Ji) e di Daikoto (Capo di un'organizzazione laica affiliata al tempio). La Soka Gakkai decise di continuare autonomamente le proprie attività religiose. Il 28 novembre 1991 il Taiseki Ji emana un decreto di apostasia ("tutti i fedeli che non erano affiliati al Tempio Taiseki Ji erano da considerarsi automaticamente apostati"). Con la scomunica, la maggior parte dei fedeli della Soka Gakkai decisero comunque di seguire l'organizzazione guidata da Ikeda.
 
In Italia, l'Associazione Italiana Nichiren Shoshu (AINS), che sostituì l'originaria Italiana Nichiren Shoshu (INS), fino a diventare nel 1987 ente morale, ha rappresentato la Soka Gakkai fino alla separazione con la [[Nichiren Shoshu|Nichiren Shōshū]]. Successivamente l'organizzazione ha cambiato statuto e denominazione in ISG e poi in Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai (IBISG), riconosciuto come  ''Ente di culto''  dotato di  personalità giuridica  con decreto del Presidente della Repubblica il 20 novembre  2000. A tale istituto, con Sedesede centrale a [[Firenze]], sono affiliati una decina di Centri Culturali situati in numerose città italiane. La Soka Gakkai éè oggi religione riconosciuta dallo Stato italiano a seguito della legge di ratifica dell'Intesa tra l'Istituto Buddista Italiano Soka Gskkai e la Repubblica Italiana approvata in via definitiva dalla Camera dei Deputati il 14 giungogiugno 2016.
 
== La pratica religiosa: Gongyo e Daimoku ==