La Bibbia (miniserie televisiva): differenze tra le versioni

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trama interamente redatta da inaffidabilissimo ip abruzzese di cui si è decisa la rimozione dei contributi; cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Utenti_problematici/151.26.182.45
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== Trama ==
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La serie incomincia a raccontare le vicende della [[Bibbia]] partendo dalla nascita di [[Adamo]] dopo la [[Creazione (teologia)|Creazione]], passando poi per le battaglie della fede e della conquista della terra promessa per mezzo di [[Abramo]], [[Mosè]] e [[Giosuè (Bibbia)|Giosuè]], fino alla caduta in disgrazia del [[Ebrei|popolo ebraico]] dopo il regno del tirannico [[Saul]], seguito dai profeti [[Davide]] e [[Daniele (profeta)|Daniele]]. Successivamente, nella parte del [[Nuovo Testamento]], si percorreranno le vicende della nascita di [[Gesù]], i suoi miracoli, la sua morte, la resurrezione, e il processo di predicazione che sarà affidato ai suoi discepoli, che peregrineranno per il mondo intero diffondendo il messaggio del [[cristianesimo]].
 
== Puntate ==
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| 10 || ''Courage'' || ''[[#Testimoni della resurrezione|Testimoni della resurrezione]]'' || 31 marzo 2013 || 20 aprile 2014
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=== In Principio ===
[[File:Peter Paul Rubens 076.jpg|thumb|left|upright=1.3|[[Lot]] fugge da [[Sodoma]] con le figlie in un dipinto di [[Pieter Paul Rubens]]]]
[[Antico Testamento]]. All'inizio di tutte le cose e di tutto il creato, [[Dio]] crea la [[Terra]], il [[Cielo]], il [[Giorno]], la [[Notte]], il [[Tempo]], gli animali, le piante, e alla fine l'uomo. Costui è [[Adamo]], nato dalla terra e formato ad immagine e somiglianza di Dio. Dopo la sua vita felice nel [[Giardino dell'Eden]] assieme ad [[Eva]], i due vengono cacciati per aver disobbedito a Dio, avendo mangiato il frutto proibito sotto istigazione Di [[Satana]]. Tempo dopo Adamo ed Eva danno vita ad [[Abele]] e [[Caino]], due fratelli diversi per carattere: il primo puro, mansueto e rispettoso delle leggi, mentre il secondo inferiore e rozzo, talmente invidioso e crudele verso Abele che lo uccide dopo un sacrificio. Dio allora scaglia il male sugli uomini, giudicandoli immeritevoli del dono del libero arbitrio. Arrivati, dopo secoli, ad una situazione insostenibile, gli uomini ormai sono in continua guerra l'uno con l'altro. [[Noè]], un patriarca dell'ebraismo, riceve un incarico importantissimo dall'alto: solo lui si salverà da una distruzione enorme assieme a tutti gli animali della Terra. Infatti Dio, ora che sono passati tanti secoli dalla morte di Adamo, vede nell'uomo ancora più corruzione di quanta ne aveva vista prima, e così decide di sterminare tutta la razza da lui creata, meno la famiglia di Noè, al quale ha dato il compito di preservare tutte le specie della Terra per portare a termine, dopo il Diluvio Universale, il nuovo ripopolamento.
[[File:Orrente-isaac.jpg|thumb|upright=1.4|Il sacrificio di [[Isacco]], dipinto da Pedro de Orrente]]
[[File:Caravaggio Sacrificio d'Isacco Princeton.jpg|thumb|upright=1.4|Il sacrificio di [[Isacco]], dipinto da Caravaggio]]
Secoli dopo, il patriarca [[Abramo]] riceve l'ordine di Dio di unificare il popolo ebraico, il popolo eletto da Lui stesso, che vivrà nella terra promessa per l'eternità, sotto la Sua protezione. Abramo, assieme alla moglie [[Sara (Bibbia)|Sara]] cerca invano di riunire la tribù in suo controllo, sostando presso la landa della terra promessa, ma il nipote [[Lot]] preferisce andarsene in cerca di un futuro migliore, non vedendo altro nel progetto di Dio che desolazione e povertà. Egli con la sua separazione da Abramo fa scindere il gruppo degli ebrei, e così il popolo si separa. Lot intanto va a vivere in un'oasi vicina, ma viene catturato con la sua famiglia da dei briganti gaudenti, che intendono abusare di loro. Abramo interviene a liberarlo, ma qualche giorno dopo Lot è sempre recalcitrante e parte per sempre, questa volta verso la lussuriosa e potente città di [[Sodoma]], gemella di [[Gomorra (città)|Gomorra]]. Abramo riprende a vivere la propria esistenza, cercando senza esiti positivi di creare un legame saldo nel suo popolo, affinché non si scinda oltre. Nel frattempo giungono nella tenda del patriarca tre angeli mandati da Dio, che annunciano le intenzioni del Santo Padre. Dio intende distruggere la parte corrotta dell'umanità, comprendente anche molti ebrei, ossia la città stessa di Sodoma. Abramo implora il capo degli angeli di risparmiare Sodoma, perché li ci vive suo nipote, così gli angeli decidono di risparmiare i buoni di spirito della famiglia, e così si recano a Sodoma, dove vengono accolti da Lot, che li salva dalle manie dei sodomiti.<br />
Il capo degli angeli comunica a Lot il progetto di Dio e lo fa scappare via dalla città con le sue figlie e sua moglie, mentre lui e gli altri due messaggeri di Dio ucciderà a spada tratta tutti i sodomiti, nel frattempo diventati ciechi per volere di Dio. La città esplode, proprio nel momento in cui Lot si è appena messo in salvo con i familiari, ma la moglie, giratasi verso le rovine, incuriosita, viene immediatamente tramutata in una statua di sale, che si disgrega all'istante.<br />
Abramo finalmente vede il proprio popolo unito, ma non ha un erede. Così Dio, sebbene lui e Sara siano molto anziani, decide di dargli un figlio, che si chiamerà [[Isacco]]. Costui, quando diventerà fanciullo, dovrà essere sacrificato dallo stesso padre per volere di Dio, in segno di fedeltà del popolo ebraico verso di Lui. Abramo obbedisce, quando arriva il momento, ma alla fine un angelo di Dio lo ferma proprio nel momento culminante, rivelandogli soltanto di esser stato premiato per la sua purezza di spirito, atta anche a sacrificare ciò che è più caro a lui pur di mantenere la fede verso il Creatore.
 
=== Un popolo in cammino ===
[[File:039.Moses Comes Down from Mount Sinai.jpg|thumb|upright=1.4|[[Mosè]] e le tavole dei [[dieci comandamenti]] in un'incisione di [[Gustave Doré]]]]
Sono passati centinaia di anni dagli avvenimenti di Abramo. Ora il popolo ebraico, suo discendente, è più maltrattato che mai. Infatti, mancando adesso nemmeno 2000 anni dalla nascita di [[Cristo]], gli [[ebrei]] sono stati schiavizzati dai [[faraone|faraoni]] dell'[[Egitto]]. Il Faraone, padre del futuro capo dello Stato [[Ramses II]], ha accolto nella sua famiglia [[Mosè]], adottato dalla moglie. Il bambino, figlio di [[Iochebed]], era stato abbandonato nel fiume dalla madre, perché il Faraone aveva ordinato l'uccisione di tutti i bambini ebrei appena nati, dal momento in cui aveva consultato l'oracolo, che gli aveva dato un responso non propizio.<br />Nell'episodio Mosè è un fanciullo, educato alla maniera egizia, che ha una lite con il fratello Ramses, il quale, arrabbiato, gli rivela che i due non sono davvero fratelli. Mosè allora domanda al padre di sapere di più sulla questione. Finalmente Mosè apprende la realtà cruda del suo popolo schiavizzato, e così, dopo aver ucciso una guardia che stava frustando atrocemente un vecchio schiavo al lavoro, scappa dal paese, rifugiandosi nel deserto. Qui, dopo tanti anni, Mosè riceve la visita di Dio mediante un roveto ardente, che gli annuncia la ricezione dei prodigi divini necessari affinché il nuovo soldato del Creatore ritorni nella Città dei Faraoni per liberare il suo popolo, e guidarlo nuovamente verso la terra promessa.
 
Mosè obbedisce, e incontra Ramses, divenuto ora faraone, ma costui non è intenzionato a soddisfare le richieste di Mosè. Infatti, ora gli schiavi ebrei devono lavorare, per merito del loro guidatore, il doppio delle ore di lavoro, fabbricando i mattoni senza paglia.<br />Mosè però, con l'aiuto di Dio, fronteggia ancora il faraone, scatenando contro l'[[Egitto]] le [[Piaghe d'Egitto|dieci piaghe]] che mettono a dura prova la pazienza e la salute di tutti i maggiori funzionari dello Stato, e Ramses stesso, fino a giungere alla morte di tutti i primogeniti della terra d'Egitto. Solo il popolo d'[[Israele]] verrà risparmiato, mediante la tinta delle assi delle porte di ciascuna casa con il sangue d'agnello. Ramses, perduto il primogenito, concede a Mosè di partire con il popolo, ma proprio quando Mosè e gli ebrei sono sull'altro versante del mare dopo che costui ha aperto un varco nelle acque con il suo bastone, Ramses ci ripensa e insegue gli ebrei per schiavizzarli nuovamente.<br />Ma Dio si oppone, e affoga tutti i generali egiziani, salvando gli ebrei. Ora, finalmente liberi, gli ebrei si affidano a Mosè, che scala il [[Monte Sinai]] e si fa donare da Dio le tavole con i [[dieci comandamenti]]. L'episodio si conclude con Mosè che affida, ormai anziano, l'incarico a [[Giosuè (Bibbia)|Giosuè]] di guidare il popolo ebraico e di governarlo dopo la sua morte.
 
=== Terra promessa ===
[[File:Samson Imprisoned by Annibale Carracci.jpg|thumb|[[Sansone]] in un dipinto di [[Annibale Carracci]]]]
L'episodio si apre con [[Giosuè (Bibbia)|Giosuè]], che dopo aver guidato il popolo ebraico alla conquista di [[Israele]], attraverso il fiume [[Giordano (fiume)|Giordano]], si trova dinanzi alla città di [[Gerico]]. Egli in maniera molto diretta e violenta dichiara assedio alla città. Il patriarca si dimostra imparziale, e mette a ferro e fuoco la città, distruggendo tutte le mura, e risparmiando solo una prostituta, Rahab, che ha ospitato nella sua casa delle spie ebraiche, che avevano rischiato di essere ammazzate dai cittadini.<br />Tempo dopo il popolo ebraico dei [[giudei]] si ritrova schiavizzato da quello dei [[filistei]]. La speranza della terra promessa e della libertà di cui andavano parlando Mosè e Abramo è diventata un sogno. Un grosso giovane giudeo di colore di nome [[Sansone]], combatte la tirannia dei filistei. L'affetto della madre gli dà la forza di fronteggiare i soprusi del popolo oppressore, e così Sansone, dopo aver cacciato via da Zorea una pattuglia di guardie nemiche, decide di sposarsi con una filistea, che però viene uccisa per alto tradimento dai membri del suo stesso popolo, la stessa notte poco dopo le nozze. Infatti lei viene rinchiusa in una casa assieme alla famiglia, tranne Sansone, e bruciata. Quando Sansone viene a scoprire il delitto mette a ferro e fuoco la città e poi scappa via, vagando in eremitaggio sulle montagne. I filistei intanto, fattisi più numerosi, minacciano di uccidere tutti gli ebrei della città, e promettono anche di risparmiare ogni vita, a patto che Sansone si consegni a loro. Sansone obbedisce, e si fa imprigionare, ma poi fugge ugualmente. Allora i filistei adoperano il metodo di usare un inganno per scoprire la forza bruta del gigante, che è praticamente invincibile. Una guardia sceglie di corrompere la prostituta [[Dalila]] per farsi confidare il segreto da Sansone stesso, dopo che lui si sarebbe fidato completamente di lei. Sansone presto si fa ingannare, visto il suo cuore generoso e pio, e così rivela a Dalila che la sua invincibilità si nasconde nei suoi capelli lunghissimi. La forza gli è stata donata da Dio stesso, affinché costui un giorno liberi ancora una volta il popolo ebraico dalla schiavitù.<br />Dalila non ci pensa due volte e la notte stessa, dopo aver fatto ubriacare Sansone, gli taglia tutte le ciocche. Il gigante viene poi accecato ed arrestato, venendo infine esposto nel palazzo reale della città, in catene, dove viene schernito da tutti.<br />Dio allora per manifestare all'uomo la sua infinita potenza, fa riacquistare a Sansone la forza solo per un attimo, giusto il tempo necessario al gigante di distruggere le colonne portanti dell'edificio alle quali è legato, per ammazzare tutti i filistei della città e il loro governatore, sacrificando infine anche la sua stessa vita.
 
=== Il regno ===
[[File:Aix-en-Provence Mausolee Joseph Sec 05 20061227.jpg|thumb|upright=1.4|[[Davide]] vittorioso sulla testa di [[Golia]]]]
Grazie all'aiuto di Dio il popolo ebreo è tornato in libertà. Il profeta [[Samuele (profeta)|Samuele]] governa spiritualmente il popolo, essendo lui l'eletto da Dio per ricevere i suoi messaggi. Un giorno però, quando Samuele è ormai anziano, un'ambasciata del popolo ebraico chiede all'anziano di dare un re saggio e giusto a loro, esattamente come gli altri popoli della terra di [[Galilea]], dell'[[Egitto]] e della [[Mesopotamia]]. Samuele è recalcitrante perché conosce bene la storia dei re del mondo, e sa che loro, accecati dal desiderio del potere, diventano corrotti tiranni oppressori. Gli ambasciatori però insistono e così Samuele, scegliendo un saggio tra coloro che s'intende di politica, chiama a sé il giovane [[Saul]], proclamandolo re d'[[Israele]]. L'uomo inizialmente si dimostra generoso verso il suo popolo, ma come è prevedibile, ben presto si lascia trascinare anche lui nel vortice della corruzione. Egli non ha intenzione di negoziare con gli altri stati e popoli la spartizione delle relative terre, ma intende conquistare tutto ciò che trova dinanzi a sé.
 
Così, come qualche decennio prima, il popolo degli Ebrei si scontra di nuovo con quello dei Filistei. I due eserciti si fronteggiano in una piana: i Filistei scelgono come loro campione il gigante [[Golia]], mentre a Saul si presenta il giovane pastorello [[Davide]], che propone di sfidare il colosso. Saul non crede ai propri occhi, ma vede nel giovane la presenza di Dio, e così lo manda a combattere. Davide, mentre Golia brandisce pomposamente la spada, gli lancia nel mezzo della fronte un sasso con la sua fionda. Golia cade stordito, e Davide così lo decapita senza problemi. Il popolo ebraico ha di nuovo il potere di tutta la Galilea e gli stati confinanti.<br />Saul decide di ricompensare Davide facendogli sposare la figlia Micol, però presto il re viene assalito da visioni macabre e crisi. Infatti lui crede che Davide, approfittando della sua riconoscenza, intenda spodestarlo ed eliminarlo al più presto con l'assassinio. I figli di Saul, mentre questi scaccia via a male parole Davide dal regno, cercando di far ragionare il padre, ma lui è irremovibile.
 
Dopo qualche anno Saul deve combattere una nuova battaglia contro i Filistei, avendo lasciato perdere il fuggiasco Davide, ma l'esito è disastroso e perde la vita il suo figlio Jonathan. Saul muore nella miseria suicidandosi e Davide recupera la sua corona, diventando il nuovo re.
 
Davide attacca e conquista Gerusalemme, togliendola dal controllo dei Giebusei e facendo di essa la capitale del suo regno. Egli però, così come Saul, commette i suoi peccati. Accecato dalla passione per Betsabea, la moglie del suo compagno d'armi Uria, commette adulterio con essa e fa uccidere il marito con l'inganno affinché possano coprire il loro peccato. Niente però si può nascondere al Signore così Nathan, il profeta di corte, dice rabbiosamente a Davide che, poiché ha commesso un crimine facendo uccidere Uria per avere Betsabea, Dio lo punirà facendo morire il suo primogenito. Infatti, come preannunciato, il bambino di Davide e Betsabea muore appena nato, dando un grande dolore a Davide, oltre alla consapevolezza di aver sbagliato.
 
Dopo che il signore si è riconciliato con lui, Davide e Betsabea hanno un altro figlio a cui mettono nome Salomone. Salomone diventerà un re ancora più grande di suo padre, costruendo il Tempio e facendo di Israele un paese forte, ma egli peccherà esattamente come i suoi predecessori, confermando ancora una volta quello che il profeta Samuele aveva detto fin d'inizio.
 
=== Il tempo dell'esilio ===
Tre Secoli dopo, il regno d'Israele si è diviso in due e il popolo ebreo sta per scontrarsi con un nuovo nemico, questa volta potentissimo. Il [[re di Babilonia]]: [[Nabucodonosor II]] attacca spietatamente [[Gerusalemme]] e il popolo ebraico è di nuovo soggiogato e sconfitto, sia fisicamente che psicologicamente. Infatti Nabuccodonosor ha fatto sventrare il [[tempio di Gerusalemme]]. Siamo nel [[V secolo a.C.]] adesso, e un giovane giudeo di nome [[Daniele (profeta)|Daniele]] viene portato a Babilonia alla corte del re, che lo accetta compre interprete. Daniele però è stato scelto da Dio per compiere la sua missione di redenzione del popolo ebraico, però deve ancora attendere che Nabuccodonosor si fidi completamente di lui. Presto il re ripone in lui tutta la sua fiducia, soprattutto perché Daniele, avendo la forza necessaria, manifesta falsamente dissenso e disprezzo per il suo popolo. Un giorno Nabuccodonosor ha un orribile incubo: sogna che una sua statua, posta ai piedi di un'altura, venga distrutta in un sol colpo da un enorme masso. Daniele, divenuto ora anche interprete dei sogni del re, gli predice la sua sventura per mano di Dio. Nabuccodonosor è furente, ma Daniele lo rassicura.
[[File:Bernardo Castello.JPG|thumb|[[Gesù Bambino]] e [[Maria (madre di Gesù)|Maria]] in un dipinto di [[Bernardo Castello]]]]
Il re dunque fa costruire la statua che ha sognato, e pretende che tutti gli ebrei si inchinino davanti ad essa. Però tre amici di Daniele rifiutano di prostrarsi, così il re di Babilonia li fa catturare e condannare al rogo. I tre amici vengono bruciati, mentre Daniele resiste alla tentazione di rivelarsi; però Dio salva miracolosamente dalle fiamme i condannati. Nabuccodonosor impallidisce e in un batter d'occhio si trova spodestato e in preda alla disperazione. Il dominio della terra promessa è di nuovo in mano agli ebrei dopo la conquista di Babilonia da parte dei Persiani. Mentre il popolo d'Israele intraprende il viaggio di ritorno Daniele angosciato rivela a Abdenago, suo amico, una visione con queste parole:''Ho visto una grande bestia con artigli e zanne di ferro (l'impero Romano) che porterà distruzione e morte e conquisterà e stritolerà tutto il mondo''.
 
Trascorsi altri cinquecento anni, l'impero di [[Roma]] conquista la città di [[Gerusalemme]] e tutto il regno della Galilea. Il re [[Erode il Grande]] permette liberamente che i romani costruiscano un'aquila d'oro sopra la porta del caro ricostruito tempio, simbolo della potenza dell'Urbe. Quando alcuni ribelli ebrei tagliano la testa all'uccello, Erode li fa catturare e uccidere, visto che lui, rendendosi conto della reale potenza invincibile di [[Augusto]], preferisce mantenere la pace tra gli ebrei.
 
Qualche giorno dopo il re Erode fa mandare a [[Nazaret]] un gruppo di soldati, intenti a riscuotere le tasse, e lì incontrano [[San Giuseppe|Giuseppe]] di [[Betlemme]] e [[Maria (madre di Gesù)|Maria]], intenti a pregare nel tempio. Dopo una breve rissa con i soldati romani, Maria esce dal luogo e incontra l'[[Arcangelo Gabriele]], che le annuncia che presto avrà un figlio da parte di [[Dio]], che porterà questa volta per sempre alla redenzione di tutta l'umanità e al prestigio il popolo ebreo.
 
=== Il Messia ===
Sono secoli che tale popolo non ha più un profeta, né un guidatore, visto che è caduto in disgrazia per via di altri conquistatori. Soltanto gli [[zeleoti]] e i [[farisei]], i sacerdoti conservatori del tempio di Gerusalemme, continuano inesorabilmente ad interpretare e diffondere il messaggio delle Sacre Scritture dell'[[Antico Testamento]].<br />Maria, poco dopo questa rivelazione, va in sposa a Giuseppe, e presto si reca dalla cugina [[Elisabetta (madre del Battista)|Elisabetta]], che anche lei ha ricevuto la visita di Gabriele. Ella partorirà il predicatore [[Giovanni Battiatsa|Giovanni]] poche settimane prima di Maria, mentre questa, recatasi a Betlemme, il paese di Giuseppe, per il nuovo censimento voluto da Erode, genererà in una grotta Gesù, perché nessun abitante del borgo ha voluto ospitare i due pellegrini. Qualche giorno dopo i due riceveranno anche la visita dei [[Magi (Bibbia)|Magi]]. Re Erode, non appena viene a sapere della nascita di un nuovo re, com'era stato predetto dalle stelle e dai saggi, s'infuria e ordina che tutti i nati di Betlemme vengano uccisi, affinché la minaccia cessi. Però Gesù, Maria e Giuseppe, avvertiti in tempo, fuggono in [[Egitto]]. Erode, sebbene abbia compiuto la [[strage degli innocenti]], viene perseguitato in continuazione da incubi, e muore in disgrazia.
 
=== I miracoli ===
[[File:Bloch-SermonOnTheMount.jpg|thumb|upright=1.4|Il discorso di [[Gesù]] sulla montagna in un dipinto di [[Carl Heinrich Bloch]]]]
[[Gesù]] è diventato ormai grande, e da tutti è considerato come il [[Messia]], il nuovo eletto da Dio, che porterà i poveri alla redenzione e alla salvezza eterna dopo la morte. Egli inizia a stupire il popolo d'[[Israele]] dal momento in cui [[Giovanni Battista]], mentre sta predicando sulle rive del [[Giordano (fiume)|Giordano]], lui gli si offre, chiedendogli di essere battezzato. Giovanni allibisce, ma alla fine comprende il volere di Dio e battezza Gesù. Nello stesso giorno Giovanni, infuriato contro le crudeltà di re [[Erode Antipa]], il successore di Erode il Grande, inveisce violentemente contro di lui, maledicendo la sua famiglia lussuriosa, il comportamento indecente di [[Erodiade]], e della corrotta figlia [[Salomè (figlia di Erodiade)|Salomè]]. Per questo Erode Antipa lo fa arrestare, e poco dopo decapitare.
Il metodo di Gesù di predicare è totalmente nuovo, diverso assai da quello degli altri profeti dell'Antico Testamento. Gesù è un rivoluzionario, che predica amore e tolleranza, ma compie anche miracoli, guarendo uno storpio, resuscitando una bambina morta prematuramente per malattia, moltiplicando pane e pesci da distribuire ad una folla che era giunta i piedi di una collina per ascoltarlo, facendo pescare una quantità enorme di pesci a [[Pietro apostolo|Simon Pietro]], un pescatore il quale non aveva prima trovato nulla in mare, e tanti altri. Tra questi vi sono anche la guarigione di un cieco, un lebbroso, la [[parabola del figlio prodigo]], il miracolo della trasformazione dell'acqua in vino alle nozze di [[Cana]], e soprattutto il salvamento di una donna, condannata ad essere lapidata per fornicazione.<br />Presto però Gesù, sebbene abbia al suo fianco molti credenti e soprattutto i [[Apostolo|dodici apostoli]] che lo seguono ovunque, sa benissimo che dovrà lasciare la Terra in stato miserevole, addossando sulla propria schiena tutti i peccati del mondo, morendo e risorgendo.
 
=== A Gerusalemme ===
[[File:14th-century unknown painters - The Osnabrück Altarpiece (detail) - WGA23756.jpg|thumb|Entrata trionfale di [[Gesù]] a [[Gerusalemme]] durante la [[domenica delle palme]]]]
Cristo compie l'ultimo miracolo: [[Lazzaro di Betania]] è morto per un grave male ancora giovane, e così la sorella si reca da Gesù per farlo risuscitare. Gesù si reca al sepolcro, e gli ordina di uscire fuori. Lazzaro clamorosamente compare ancora bendato, e così la sorella benedice il nome di Dio.<br />Giunta la [[domenica delle palme]], Gesù si reca a [[Gerusalemme]], la città santa, per far conoscere a tutti la sua dottrina rivoluzionaria, annunciando a quanti più possibili fedeli la sua buona novella. Però egli, non appena giunge ai piedi del sacro tempio, nota la grande corruzione che dilaga tra i sacerdoti e i popolani della città. Mercanti infidi vendono merce e bestie sacrificali proprio sotto il tempio per attirare di più l'attenzione della gente e guadagnare più denaro. Gesù gli scaccia, distruggendo le bancarelle e liberando gli animali, per poi entrare nel tempio, e scontrarsi con i sacerdoti e Zerah, uno di loro che ha deciso di parlare con Gesù per capire meglio le sue intenzioni.<br />Gesù maledice però tutti i sacerdoti, accusandoli di interpretare malamente e in maniera contraddittoria la Sacra Scrittura, e di mentire sfacciatamente davanti al popolo per garantire la pace e la stabilità con [[Roma]] governante, e soprattutto di crogiolarsi nella ricchezza e nella corruzione, permettendo ai mercanti di vendere cianfrusaglie ai piedi della Casa di Dio.
 
Ben presto Gesù si fa nemica tutta Gerusalemme, visto che un rivolta è stata messa in atto anche dal ladrone [[Barabba]], che odia a morte l'oppressione di Roma sul popolo ebraico. Si comincia a vociferare che anche Gesù stia dalla parte dei romani, che non voglia sollevare una sommossa popolare contro il governo di [[Roma]] e di re Erode, e così il Messia si rifugia in un orto di ulivi poco distante dalla città. Un sacerdote di Gerusalemme, [[Nicodemo]], giunge dai discepoli per avvertire Gesù del pericolo che incorre, e gli intima di lasciare quel luogo, se non vuole morire, ma il Messia lo confonde con una frase, intendendo rimanere per adempire a ciò che deve compiersi.<br />Poco tempo dopo uno dei discepoli, [[Giuda Iscariota]], si reca a Gerusalemme per confidarsi con il sommo sacerdote [[Caifa]], e rivelargli la posizione di Gesù affinché venga catturato e processato. Infatti i sacerdoti ricordano ancora benissimo l'insulto ricevuto dal messia quando costui è entrato nel sacro tempio, affermando di essere il figlio di [[Dio]], sceso in Terra per pagare tutti i peccati dell'umanità.
 
=== La Passione ===
[[File:Crocifissione gavari.jpg|thumb|Crocifissione di Gesù in un dipinto di [[Raffaello Sanzio]]]]
Giuda dunque si fa corrompere con trenta denari, e la notte del giovedì prima di [[Pasqua]] conduce le guardie di Gerusalemme nell'orto degli ulivi dove Gesù sta celebrando l'[[Ultima Cena]] assieme agli apostoli. Gesù appare tormentato, e non più sicuro come prima, perché sente che il tempo della sua morte è vicino. I discepoli sono anche loro sconvolti, perché non intendono le parole che il Messia pronuncia; infatti costui, dopo aver benedetto il pane e il vino, dichiara che qualcuno dei discepoli lo tradirà quella notte stessa. Infatti, dopo aver pregato invano in mezzo agli ulivi, in seguito alla consumazione della cena, Gesù viene raggiunto dalle guardie e da Giuda, che lo bacia. Catturato Gesù viene portato a Gerusalemme mentre gli apostoli, spaventati, scappano via.
 
Gesù viene interrogato dal gran sacerdote Caifa, che gli domanda se lui ha veramente affermato di essere il figlio di Dio. Gesù annuisce, e così tutti i sacerdoti del tempio lo condannano ad essere processato da [[Ponzio Pilato]]. Nel frattempo Pietro ha rinnegato tre volte Cristo, essendo stato accusato di essere un suo seguace, mentre Giuda, disperato per la vergogna del tradimento, s'impicca.<br />A Gerusalemme, il giorno dopo, davanti al tempio, Gesù viene condotto nel tribunale romano da Pilato, che lo interroga, ma non trova in lui alcuna colpa particolare che meriti di essere pagata con la morte del condannato. Caifa insiste perché il Messia venga ucciso immediatamente, mentre la folla inneggia e acconsente ai voleri del gran sacerdote. Sopraggiungono nel frattempo anche Maria, la madre di Gesù, Maria Maddalena e [[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]].
 
Ponzio Pilato, non volendo sporcarsi le mani (e di fatto se le lava), permette a Caifa e alle sue guardie sacerdotali ebree di frustare duramente
Gesù, al quale, dopo il flagello, viene data una veste rossa e una corona di spine, simbolo della sua regalità. Dopodiché Pilato, ricondotto Cristo davanti al popolo, propone a Caifa di mettere in atto l'usanza di rilasciare un prigioniero condannato a morte, visto che è tempo di Pasqua. Viene portato fuori Barabba, che subito viene scelto da tutti come colui che dev'essere liberato, mentre per Gesù il castigo voluto dal popolo tutto è la crocifissione. Pilato non può tirarsi indietro, e così ordina la sentenza e consegna Gesù alle guardie sacerdotali ebree che dovranno crocifiggerlo e che, assieme ad altri due ladroni, viene portato sulla collina rocciosa dietro Gerusalemme e crocifisso. Alle tre del pomeriggio del venerdì stesso, Cristo muore, causando un terremoto che sconquassa la città e spacca in due il sacro tempio.<br />Solo allora tutti quanti, sia ebrei che romani, si rendono conto che Gesù è davvero il Messia, colui mandato sulla Terra da parte di Dio.<br />Dopo la morte, Cristo viene deposto dalla croce e adagiato su un sudario, portato successivamente da Maria, Giovanni e la Maddalena in un sepolcro vicino, dove potrà riposare per sempre.
 
=== Testimoni della resurrezione ===
[[File:Conversion on the Way to Damascus-Caravaggio (c.1600-1).jpg|thumb|left|Conversione di [[Paolo di Tarso]] in un dipinto di [[Caravaggio]]]]
Morto Gesù, il suo corpo viene deposto in un misero sepolcro, senza però che Maria tralasci di ungerlo con gli unguenti funebri. Gli apostoli si dileguando, e si rifugiano lontano da [[Gerusalemme]] per non incorrere nell'ira del re e degli [[zelota|zeloti]]. Però vengono presto raggiunti da un uomo sfolgorante: è Gesù risorto che appare a confortare i suoi seguaci. [[Tommaso apostolo|Tommaso]] però non lo riconosce, non potendo credere al miracolo della resurrezione, e così Gesù gli mostra la mano destra ancora forata dal chiodo.<br />Dopo aver compiuto il suo ultimo discorso con gli apostoli, Gesù conferisce loro il potere dello [[Spirito Santo]], ossia dà loro la possibilità e la forza di diffondere il messaggio di Cristo ovunque nel mondo, senza aver paura di persecuzioni e condanne che ciascuno degli apostoli di certo potrebbe ricevere in terra straniera. Gesù successivamente, arrivato il giorno della [[Pentecoste]], ascende definitivamente in [[Paradiso]] alla destra di [[Dio]], e gli apostoli partono per il mondo.
[[File:Caravaggio - Martirio di San Pietro.jpg|thumb|Crocifissione di Pietro a Roma, dipinto di Caravaggio]]
l primo [[diacono]] scelto tra gli apostoli è [[Stefano protomartire|Stefano]], un giovanotto che riceve immediatamente lo Spirito Santo, e inizia a predicare la buona novella di Gesù.<br />Però [[Caifa]], assieme agli zeloti e ai [[farisei]] di [[Gerusalemme]], non accetta tale comportamento, e dunque il ragazzo viene quasi subito accusato di blasfemia dal popolo stesso di [[Gerusalemme]], che lo isola di un angolo e prende a lapidarlo senza pietà. Stefano però non ha paura, e muore felice.<br />Caifa, vista la diffusione enorme del messaggio di Gesù e dei suoi fedeli anche dopo la sua morte, ordina a [[Paolo di Tarso]], una guardai al servizio di [[Roma]], di catturare quanti più fedeli a Gesù e di ucciderli. Mentre [[Pietro apostolo|Pietro]] converte la prima famiglia romana in [[Galilea]], capeggiata da Cornelio, Paolo, mentre è in viaggio a [[Damasco]] per raggiungere alcuni discepoli, viene abbagliato dalla luce di Cristo, che lo fa cadere da cavallo e lo acceca.<br />Egli non è ancora convertito e per questo, soffrendo, si rifugia e si segrega in casa sua. Presto viene raggiunto da [[Anania di Damasco|Anania]], un cristiano, che lo consola e gli ridà la vista, completando il processo di conversione. Ora anche Paolo inizia la predicazione del massaggio di Gesù, però presto anche lui finisce nelle liste di proscrizione dei romani contro i cristiani. Pian piano quasi tutti i maggiori discepoli di Gesù vengono arrestati o uccisi, e così anche Paolo, del quale si salvano le [[Lettere di Paolo|lettere]], ed altri testi che andranno a creare il [[Nuovo Testamento]].<br />[[Giovanni apostolo ed evangelista|Giovanni]] invece, dopo la morte di Pietro a Roma, viene anche lui catturato dai romani, ma per opera di Dio non può essere ucciso, per questo viene esiliato a [[Patmo]] in [[Grecia]], dove egli redige il suo [[Vangelo secondo Giovanni|Vangelo]] e l'[[Apocalisse di Giovanni|Apocalisse]].
 
== Personaggi e interpreti ==