Plebiscito del Veneto del 1866: differenze tra le versioni

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Il 7 novembre 1866, con l'ingresso di [[Vittorio Emanuele II]] nella città di [[Venezia]], si concludeva anche la fase politica della [[terza guerra di indipendenza italiana]].<ref>{{Cita libro|autore=Giancarlo Giordano|titolo=Cilindri e feluche. La politica estera dell'Italia dopo l'Unità|città=Roma|editore=Aracne|anno=2008|p=82-83|isbn=978-88-548-1733-3|cid=Giordano}}</ref>
 
Vittorio Emanuele II giunse con il treno reale alla [[stazione di Venezia Santa Lucia]] verso le ore 11:00, preceduto da colpi di cannone a salve sparati da [[Forte Marghera]]. La città era addobbata a festa, con coccarde Tricolori e manifesti di saluto (tra cui alcuni, fatti stampare da un certo Simonetti, riportavano l'anagramma "''Vittorio Emanuele - O Re, ami tu il Veneto? Mira! il Veneto è tuo!!''"). Il re, accompagnato dai figli Umberto ed Amedeo, fu accolto dalle autorità cittadine e fu portato alla lancia reale, condotta da 18 vogatori in costume, che percorse tutto il Canal Grande scortata da un gran corteo di gondole, salutato da un gran pubblico. Giunto al palazzo Ducale, il notaio Bisacco consegnò ufficialmente al re il rogito del 1848 con cui la Repubblica di San Marco aveva già giurato fedeltà ai Savoia<ref name=Franzina>{{cita libro|autore=Emilio Franzina|titolo=L'unificazione|operacollana=Venezia|editore=Laterza|anno=1986|città=Bari|p=31|ISBN=88-420-2751-8}}</ref>. I festeggiamenti proseguirono ininterrottamente per sei giorni, con spettacoli di gala al [[Teatro La Fenice]], fuochi pirotecnici, balli in maschera, illuminazioni a gas e serenate. L'evento venne seguito e descritto da circa 1.200 giornalisti e corrispondenti giunti a Venezia da tutto il mondo.<ref name=Franzina/>
 
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==Discussioni sulla validità del plebiscito==
[[File:Francobollo del centenario dell'unione all'Italia 1966.jpg|miniatura|destra|Francobollo commemorativo del centenario dell'unione all'Italia (emesso nel 1966)]]
A partire dalla metà degli anni 1990,<ref>{{cita libro|autore=Daniele Trabucco|autore2=[[Sergio Romano]]|titolo=L'Antirisorgimento e il passato che non c'è|collana=Il paese delle molte storie|editore=Rizzoli|anno=2007|città=Milano|isbn=978-88-586-0166-2|url=https://books.google.it/books?id=JRlEW7jFOGsC&pg=PT24&dq=annessione+veneto&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwi8huKsu-nPAhUG2RoKHa4oDbI4HhDoAQhOMAk#v=onepage&q=annessione%20veneto&f=false}}</ref> alcuni storici, per lo più riconducibili al [[venetismo|movimento venetista]]<ref>{{cita libro|autore=Giovanni Distefano|titolo=Atlante storico di Venezia|editore=Supernova|città=2008|edizione=II|p=688|ISBN=978-88-88548-88-3}}</ref><ref>{{cita libro|autore=Francesco Mario Agnoli, Ettore Beggiato, Nicolò Dal Grande|titolo=Veneto 1866|editore=Il Cerchio|anno=2016|p=36|ISBN=978-88-84744608474-460-9}}</ref> hanno iniziato a contestare la validità di quel plebiscito imputando ai [[casa Savoia|Savoia]] una forte pressione politica, una serie di presunti brogli e un non corretto svolgimento delle votazioni,<ref>{{cita libro|autore=Ettore Beggiato|titolo=1866 la grande truffa: il plebiscito di annessione del Veneto all'Italia|editore=Editoria universitaria|anno=1999|ISBN=978-88-88618-52-4|url=https://books.google.it/books?id=v6U_GQAACAAJ&dq=Ettore+Beggiato&hl=it&sa=X&ved=0ahUKEwjm0df8lr7MAhVkJMAKHeX6DewQ6AEIPTAD}}</ref> aggiungendo che la società veneta ottocentesca era prevalentemente rurale con un tasso di [[analfabetismo]] ancora elevato e larghi strati della popolazione erano pronti ad accettare le indicazioni dei «ceti superiori»
 
Altri storici e costituzionalisti respingono tale ricostruzione antirisorgimentale,<ref>{{cita news|autore=Daniele Trabucco|titolo=L’analisi|pubblicazione=Corriere delle Alpi|data=14 settembre 2016|url=http://ricerca.gelocal.it/corrierealpi/archivio/corrierealpi/2016/09/14/belluno-l-analisi-11.html}}</ref> ricordando da un lato che il plebiscito fu solo la convalida dell'attività diplomatica successiva al Trattato di Praga, dall'altro lato facendo notare il grande clima di festa che accompagnò la votazione e che si protrasse fino al trionfale ingresso di [[Vittorio Emanuele II di Savoia]] a [[Venezia]] il 7 novembre 1866, pertanto escludendo del tutto che l'annessione non fosse voluta dalla popolazione del Veneto e di Mantova.