Alcibiade: differenze tra le versioni

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Angelos Vlachos, comunque, sottolinea che Atene si interessò alla Sicilia fin dall'inizio della guerra (Plutarco, infatti, scrive che "gli Ateniesi cominciarono ad allungare gli occhi sulla Sicilia ancora quando era vivo Pericle"),<ref name=P17>{{cita|Plutarco|Alcibiade, 17}}.</ref> mandandovi anche un'ambasciata;<ref>{{cita|Vlachos|p. 204}}.</ref> secondo Vlachos, la spedizione non aveva niente di strano o avventuroso e costituiva una decisione strategica razionale basata sulle tradizionali aspirazioni di Atene.<ref>{{cita|Vlachos|p. 206}}.</ref> Aggiunge che Alcibiade aveva già concepito un piano più ampio: conquistare l'intero Occidente,<ref name=V2-3>{{cita|Vlachos|pp. 202-203}}.</ref> attraverso la sconfitta di [[Cartagine]] e l'occupazione della [[Libia]], attaccando poi l'[[Italia]] e, dopo averla vinta, prendere il [[Peloponneso]].<ref name=P17/> Infatti la decisione iniziale dell'ecclesia fu di un contingente contenuto, che poi però divenne troppo grande e costoso, causa le richieste di Nicia<ref name=V2-3/> e quindi adatto ad una guerra di conquista più che a un intervento di sostegno alla città di Segesta; lo storico [[Donald Kagan]] critica Alcibiade per non aver capito che la grandiosità della spedizione ateniese comprometteva lo schema diplomatico sul quale si basava la sua tattica.<ref name=K19-20>{{cita|Kagan 1|pp. 419-420}}.</ref> Egli pensa che Alcibiade sia stato un comandante estremamente abile, ma non un genio militare, e che la sua esagerata autostima e ambizione abbiano superato le sue effettive capacità. Kagan critica lo stratega per aver affidato a Nozio la flotta al suo timoniere Antioco, aggiungendo che la maggior parte del merito per la notevole vittoria di Cizico vada assegnato a Trasibulo;<ref name=K19-20/> nel suo giudizio, Kagan concorda con [[Cornelio Nepote]], che disse che la stravagante opinione degli Ateniesi riguardo alle abilità e al valore di Alcibiade fu la loro più grande sfortuna.<ref>{{cita|Nepote|Alcibiade, 7}}.</ref>
 
Sharon Press afferma che "anche se Alcibiade può essere considerato un buon generale, basandosi sulle sue imprese nell'Ellesponto, non si potrebbe considerarlo allo stesso modo basandosi sul suo operato in Sicilia", ma "la forza delle sue imprese come generale supera, per importanza, i suoi errori";<ref name=Press/> gli storici David McCann e [[Barry Strauss]], confrontando Alcibiade con il generale statunitense [[Douglas MacArthur]], affermano che "entrambi risaltarono come capi militari a cui si associò un'aura mistica".<ref>{{Cita libro|cognome=McCann David|nome=Strauss Barry|titolo=Introduzione | opera collana= War and Democracy: A Comparative Study of the Korean War and the Peloponnesian War|anno=2001|editore=M.E. Sharpe|pagine=XXV|cid=McCann|isbn=0-7656-0695-X}}</ref>
 
=== Abilità oratoria ===