Ogolev: differenze tra le versioni

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|Nome originale = {{ru}} Оголев
|Fondazione =
|Fine = 1972<ref name=chutora>{{cita web|autore= E. P. Romanov e Z. M. Romanova|URL=http://www.bogrom13.narod.ru/ws300.htm|titolo=Propavšie chutora i sela|operasito=Bogučar 1701|lingua=ru}}</ref>
|Causa = spopolamento
|Fondazione 2 =
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== Storia ==
=== Epoca antica ===
L'insediamento era già abitato dai [[Sarmati]] nel [[I secolo|I]]-[[II secolo d.C.]], come evidenziato dal ritrovamento, avvenuto nel 1996, di [[tumulo|tumuli funerari]] ([[cultura kurgan|kurgan]]) risalenti a tale epoca e contenenti stoviglie di argilla e ceramica e altri ornamenti<ref name=arch>{{cita web|autore= E. P. Romanov e Z. M. Romanova|URL=http://www.bogrom13.narod.ru/ws4.htm|titolo=Archeologija. Skifi, chazary, polovcy|operasito=Bogučar 1701|lingua=ru}}</ref>.
 
Gli scavi archeologici, diretti da [[Valerij Dmitrievič Berezuckij|V. D. Berezuckij]], furono condotti da una squadra dell'Università pedagogica di [[Voronež]], che esaminò l'ansa del Don tra i villaggi di [[Krasnogorovka]] e [[Abrosimovo]] e vi individuò gli antichi insediamenti detti Ryžkin Kordon e Krutaja Balka<ref>{{cita libro | autore= V. D. Berezuckij|url=http://www3.vspu.ac.ru/historic/russian_hist/publish/amee_2002/berez.htm| titolo=Kurgan skifskogo vremeni na juge Voronežskoj oblasti |operacollana= Archeologičeskie pamjatniki Vostočnoj Evropy | anno=2002 | editore=VGPU | città=Voronež | lingua=ru}}</ref>, quest'ultimo proprio nella zona di Ogolev<ref name=arch/>.
 
=== Età contemporanea ===
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In [[Impero russo|epoca imperiale]] dal chutor di Ogolev, abitato dai [[cosacchi]], passava l'ormai scomparsa [[strada di Čerkassk]], itinerario postale che univa [[Stavropol']] a [[Mosca (Russia)|Mosca]].
 
Nel 1859 vivevano nel chutor 135 persone ed erano attivi tre mulini a vento; nel 1885 erano attestate 18 [[desjatina|desjatine]] di terra coltivata e una desjatina destinata al pascolo. Nel 1900 la popolazione era quasi raddoppiata ed era attivo un mulino ad acqua. Dal 1927 Ogolev fu compreso, con Krasnogorovka e Abrosimovo<ref name=sela>{{cita web|autore= E. P. Romanov e Z. M. Romanova|URL=http://www.bogrom13.narod.ru/ws15.htm|titolo=Kratkij očerk istorii sel rajona|operasito=Bogučar 1701|lingua=ru}}</ref>, all'interno del [[kolchoz]] "Krasnyj Don" (''"Don rosso"''), di cui era ancora certificata l'esistenza nel 1959, e nel quale gli abitanti si occupavano principalmente di agricoltura e di allevamento in tre fattorie zootecniche<ref name=chutora/>.
 
Durante la [[Seconda guerra mondiale]] il chutor fu occupato nel luglio 1942 dalle truppe italo-tedesche<ref>{{cita news|autore=Ėduard Solorev|url=http://www.voronezh.ru/inform/news/2013/33477246.html|titolo=Pomni, veruj, gordis'!|pubblicazione=Voronežskaja nedelja|numero=n. 47 (2136)|data=20 novembre 2013|lingua=ru}}</ref> e liberato dall'[[Armata Rossa]] l'11 dicembre dello stesso anno nel corso dei preliminari all'[[operazione Piccolo Saturno]]<ref name=malyj>{{cita web|autore=Evgenij Romanov|URL=https://www.proza.ru/2013/11/10/2018|titolo=Operacija Malyj Saturn. Neizvestnaja vojna|sito=proza.ru|lingua=ru}}</ref>. L'attacco a Ogolev, dove era di stanza la [[9ª Divisione fanteria "Pasubio"|Divisione Pasubio]], fu condotto dal 113º reggimento della [[38ª Divisione fucilieri della Guardia]]. Nel proprio rapporto al termine della giornata, il maggiore [[Matvej Jakovlevič Karnauchov]], comandante del reggimento, calcolò tra le proprie truppe 10 caduti e 74 feriti.
 
Nei tre giorni successivi Ogolev fu teatro di aspri scontri in cui l'Armata Rossa respinse i vani tentativi italiani di recuperare la posizione. Un rapporto sovietico del 14 dicembre parla di 9 morti e 39 feriti nel 113º reggimento della Guardia e stima fino a 130 il numero dei caduti italiani<ref name=kolpak>{{cita web|autore=Evgenij Romanov|URL=http://boguchar-pamyat.ru/articles/140-frigiiskii-kolpak.html|titolo=Frigijskij kolpak|operasito=Bogučarskij poiskovyj otrjad "Pamjat'"|lingua=ru}}</ref>.
 
Nel 1965 il chutor contava 113 abitanti, ed è stato definitivamente abbandonato dagli ultimi residenti nel 1972<ref name=chutora/>.