Macerata: differenze tra le versioni

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|Nome=Macerata
|Nome ufficiale =
|Panorama=Piazzaliberta.jpg
|Didascalia= Chiesa di San Filippo e Torre dei Tempi.
|Bandiera=Macerata-Gonfalone.png
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=== Il Settecento ===
[[File:Bibliotecamb.jpg|thumb|Interno della biblioteca Mozzi Borgetti]]
[[File:308MacerataPalazzoBuonaccorsi.JPG|thumb|Palazzo Buonaccorsi sede di molte mostre|sinistra]]
[[File:Palazzo Buonaccorsi .jpg|miniatura|Accesso al Cortile di Palazzo Buonaccorsi|sinistra]]
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Il nuovo Stato non è un sinonimo solo negativo per i maceratesi, che infatti cominciano ad appassionarsi alla nuova vita sociale e alla politica che gli viene offerta. Molti in città non possono votare, visto che il diritto al voto è legato al reddito, e una buona parte che ne ha diritto non vota seguendo il ''[[non expedit]]'' di [[papa Pio IX]]. Occorre però dire che nonostante tutto questo molti si appassionano alla politica e come a livello nazionale anche a livello comunale nascono le prime associazioni di [[mutuo soccorso]], circoli (come quello garibaldino del Giardinetto) e partiti politici: repubblicano (che aveva poco seguito in città), liberale, seguitissimo da molti abitanti del centro e dai borghesi in genere, infine il socialista con i quartieri più popolani attratti da tali idee. I socialisti erano forti soprattutto negli storici quartieri [[Comunismo|rossi]] delle "casette", che corrisponde come già detto all'odierno Corso Cairoli, e delle "fosse", cioè Borgo San Giuliano. Con il nuovo arriva anche la tecnologia: l'erogazione dell'energia elettrica, che apre la strada dello sviluppo industriale e la ferrovia, che collega la città ad altri centri.
[[File:Sferisterio di Macerata - Vista dalla balconata - Aida 2014.jpg|thumb|Lo sferisterio durante l'[[Aida]] del 2014]]
[[File:Piazza Mazzini di Macerata.jpg|miniatura|Veduta di Piazza Mazzini]]
 
[[File:Piazzaliberta.jpg|miniatura|Piazza della Libertà in versione notturna]]
[[File:Via Mozzi, Macerata.jpg|miniatura|Via Mozzi, una via tipica del centro storico cittadino]]
[[File:Panorama di macerata da Viale Puccinotti.jpg|miniatura|Veduta di una parte del centro storico dalla passeggiata in Viale Puccinotti]]
[[File:Corso della repubblica.jpg|miniatura|Corso della Repubblica]]
 
=== Il Novecento ===
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Anche a Macerata ci furono contrasti tra gli interventisti del partito nazionalista, capeggiato da Mazzantini, e i neutralisti del partito socialista (che in realtà era diviso in due correnti); questa tensione sfociò in un'aggressione da parte dei socialisti ai nazionalisti durante una conferenza pro-intervento di [[Cesare Battisti]]. Molti Maceratesi presero parte alla [[Grande Guerra]] formando la "Brigata Macerata" di cui facevano parte il [[121º Reggimento fanteria "Macerata"]] e il [[122º Reggimento fanteria "Macerata"]], che si fece segnalare per il grande coraggio con cui andava in battaglia. Dopo la guerra, anche a Macerata, ci furono gravi problemi di ordine pubblico per motivi politici; infatti dopo la [[marcia su Roma]] i fascisti anche in città presero il potere e diedero la caccia ai nemici di sempre entrando dentro la sede dei socialisti, bruciando la casa del popolo e devastando alcune osterie del quartiere le "casette". Per fortuna della città due [[podestà (fascismo)|podestà]] moderati (Benignetti e Magnalbò) evitarono gravi atti di intolleranza da parte delle squadracce, e promossero opere pubbliche. Nonostante questo nel 1926 si tenne in città il Congresso nazionale della [[FUCI]] con la partecipazione di monsignor Montini e si verificarono forti contestazioni da parte dei fascisti, preludio alla soppressione dei circoli di [[Azione Cattolica]] (1931).
 
[[File:Macerata Monumento ai Caduti 1932.JPG|thumb|Il monumento dei caduti di Macerata in stile fascista]]
Da menzionare le opere fatte in questi anni: Palazzo delle Poste (1922), Palazzo degli Studi (1931), lo [[Stadio della Vittoria (Macerata)|Stadio della Vittoria]] (1926) dove giocava la [[Maceratese]], l'adiacente Monumento ai Caduti (1928-1932) e con l'abbattimento del Porton Pio si ha la creazione della scenografa Piazza Della Vittoria che servì anche per facilitare la viabilità della zona, Palazzo del Mutilato (1938) infine è da menzionare il Palazzo del fascio (nel ventunesimo secolo vi è il catasto) sito in Piazza Mercato (Piazza Mazzini) appena dietro lo [[Sferisterio di Macerata|Sferisterio]]. Nel 1943 dopo la caduta del fascismo molti cittadini scesero in piazza per festeggiare, ma la felicità durò poco visto che l'occupazione nazista arrivò senza remore anche a Macerata. I bombardamenti degli alleati colpirono il quartiere di Corso Cavour (fu distrutta la Caserma Castelfidardo) e quello di Corso Cairoli (vicino c'era il Distretto militare mentre nel ventunesimo secolo è la sede dell'anagrafe e di altri uffici comunali) e non mancarono morti e feriti soprattutto fra le donne. Macerata venne definitivamente liberata il 30 giugno 1944 dai partigiani delle Bande Nicolò del Comandante Augusto Pantanetti.
[[File:324MacerataPalazzoStudi.JPG|miniatura|Palazzo degli Studi - Sede della provincia]]
 
[[File:Orologio Astronomico di Macerata.jpg|miniatura|Orologio Planetario della Torre Civica installato nell'aprile del 2015. Caratteristicoeiln carosello di statue che rendono omaggio alla Madonna.]]
Da segnalare che a guerra finita fu pestato a morte un noto fascista della città, e dopo averlo trascinato per le vie cittadine attaccato ad un carro trainato dai buoi, fu impiccato a testa in giù vicino allo Sferisterio. L'economia torna a girare soprattutto grazie all'agricoltura, al commercio e al terziario vero motore economico della città nel [[XX secolo|Novecento]]. Intorno agli [[Anni 1950|anni cinquanta]] il problema principale fu quello di trovare un tetto per i moltissimi sfollati così si ampliarono diverse zone (le Casette, le Fosse, Ficana e le Vergini) e si crearono nuovi quartieri popolari come: la Pace, le Casermette (cioè San Francesco), il rione Marche e nei decenni successivi le Due Fonti, Collevario e Colleverde. Negli [[Anni 1980|anni ottanta]] la città tocca il suo massimo picco demografico grazie anche all'edificazione di case popolari a Piediripa, Sforzacosta e Villa Potenza. Nei primi anni novanta come in gran parte d'[[Italia]] arriva una ventata d'immigrazione che non porta grande criminalità soprattutto grazie alla buona integrazione.
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*A Macerata è nato [[Ivan Bisson]], cestista della [[Pallacanestro Varese|Grande Ignis]].
* A Macerata è legato [[Fabrizio Frizzi]], conduttore storico delle serate finali del festival [[Musicultura]].
[[File:Macerata Chiesa dell'Immacolata.JPG|miniatura|Chiesa dell'immacolata]]
 
* [[Attilio Matricardi]] - generale e aviatore
* [[Tina Centi]] - cantante ed attrice
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== Geografia antropica ==
=== Quartieri ===
[[File:Torre2015.jpg|miniatura|Torre civica - Piazza della Libertà]]
 
* Il Centro Storico ("Piazza della libertà")
* Borgo San Giuliano ("Le Fosse")