Lelio Basso: differenze tra le versioni

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|contenuto = Quando si presentò, da internato e scortato dagli agenti della [[Polizia di Stato]], all'esame di filosofia morale, [[Piero Martinetti]] cominciò a interrogarlo, ma presto lo interruppe più o meno con queste parole: «Io non ho alcun diritto d'interrogarla sull'[[etica]] [[kant]]iana: resistendo a un regime oppressivo Lei ha dimostrato di conoscerla molto bene. Qui il maestro è Lei. Vada, trenta e lode»<ref>Cfr. {{cita web |url = http://www.liberacittadinanza.it/articoli/l2019eretico-martinetti-italiano-per-caso |autore = Raffaele Liucci |titolo = L'eretico Martinetti, italiano per caso |pubblicazione = Il fatto quotidiano |data = 6 gennaio 2012 |sito = Liberacittadinanza.it}}</ref>.}}
 
Tornò a Milano nel [[1931]] e mentre faceva pratica da avvocato si laureò all'[[Università degli Studi di Milano|Università degli Studi]] con una tesi su [[Rudolf Otto]]. Nel [[1934]] tornò a fare politica in qualità di direttore del "Centro interno socialista", insieme a [[Rodolfo Morandi]], [[Lucio Mario Luzzatto|Lucio Luzzatto]] ed [[Eugenio Colorni]]. Questo impegno fu però interrotto da un ulteriore arresto e la successiva reclusione nel [[campo di concentramento]] di [[Colfiorito]] (frazione di [[Foligno]] in provincia di [[Perugia]]) dal [[1939]] al [[1940]], insieme ad altri intellettuali antifascisti come [[Carlo Venegoni]] e [[Gilberto Gilioli]].
 
Dopo lunghi, segreti preparativi, fu presente a Milano alla fondazione del [[Movimento di Unità Proletaria]] (MUP) il 10 gennaio [[1943]]<ref>Cfr. Andrea Becherucci, ''Soprattutto socialista'', in ''[[Mondoperaio]]'', n° 10, 2014, p. 63.</ref>. Il gruppo dirigente del movimento era formato da Basso, [[Lucio Mario Luzzatto|Lucio Luzzatto]], [[Roberto Veratti]] e Umberto Recalcati.