Papa Gregorio I: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 87.26.36.12 (discussione), riportata alla versione precedente di Longueil
Etichetta: Rollback
AttoBot (discussione | contributi)
m Bot: Specificità dei wikilink; modifiche estetiche
Riga 58:
=== Da monaco a delegato apostolico ===
Devoto ammiratore e biografo di [[Benedetto da Norcia]] (anch'egli appartenente alla ''Gens Anicia''), impegnò tutte le sue notevoli sostanze per l'assistenza ai bisognosi e per trasformare i suoi possedimenti a [[Roma]] e in [[Sicilia]] in altrettanti [[monasteri]]. Egli stesso si fece monaco rinunciando all'altissima carica pubblica; fondò un monastero nella propria abitazione sul colle [[Celio]] intitolandolo a S. Andrea ''ad Clivum Scauri''.
Nella vita cenobitica si dedicò con assiduità alla contemplazione dei misteri di [[Dio]] nella lettura della [[Bibbia]]. Non poté dimorare a lungo nel convento perché nel [[578]] divenne, per nomina di papa [[papa Benedetto I]], uno dei sette [[Cardinale diacono|diaconi]] di Roma. L'anno dopo il successore [[Pelagio II]] lo inviò come apocrisario<ref>L'apocrisario era il rappresentante permanente della Santa Sede presso la corte di Costantinopoli; la carica fu istituita da [[papa Leone I]].</ref> presso la corte di [[Costantinopoli]] per chiedere aiuti contro i [[Longobardi]].
 
Lì restò per sei anni e si guadagnò la stima della famiglia imperiale e dello stesso imperatore [[Maurizio (imperatore)|Maurizio]], salito al trono nel [[582]], di cui tenne a battesimo il figlio [[Teodosio (figlio di Maurizio)|Teodosio]]. Nel [[584]] ottenne per Roma l'aiuto che il papa aveva chiesto, ma fu di tale modesta entità che non servì a risolvere i problemi per i quali era stato invocato; l'imperatore (a cui ormai la sorte di Roma non sembrava interessare più tanto), non fece altro e il pontefice, ritenendo Gregorio inadatto al compito affidatogli, lo richiamò a Roma e lo sostituì<ref>C. Rendina, ''I Papi. Storia e segreti'', pagg. 157 e segg.</ref>.
Riga 64:
Al rientro a Roma, nel [[586]], tornò nel monastero sul [[Celio]]; vi rimase però per pochi anni, perché morto il 7 febbraio [[590]] [[papa Pelagio II]], vittima di una pestilenza, fu chiamato al soglio pontificio dall'entusiasmo dei credenti e dalle insistenze del clero e del [[senato romano|senato di Roma]], di cui era stato segretario. Gregorio cercò di resistere alle insistenze del popolo, inviando una lettera all'imperatore [[Maurizio (imperatore)|Maurizio]] in cui lo pregava di intervenire non ratificando l'elezione, ma il ''praefectus urbi'' di Roma, di nome Germano, o forse il fratello di Gregorio<ref>La fonte, [[Gregorio di Tours]] (X, 1), è ambigua: è incerto se ''Germanus'' vada interpretato come il nome proprio del prefetto urbano, oppure in questo caso significhi "fratello".</ref>, intercettò la lettera e la sostituì con la petizione del popolo che chiedeva la ratifica della sua elezione a pontefice. In attesa della risposta Gregorio si astenne da ogni attività propria del suo ruolo, che venne svolta da una sorta di triumvirato ecclesiastico.
 
[[File:Castel Sant'Angelo - angel.jpg|thumbminiatura|L'arcangelo Michele (detto l'Angelo di Castello), opera (1753) di [[Peter Anton von Verschaffelt]] (1710-1793)]]
L'inverno [[589]]-[[590]] fu particolarmente funesto per la penisola italiana. Alle violenze perpetrate dai [[Longobardi]] si aggiunse una stagione eccessivamente inclemente, con [[Nubifragio|nubifragi]] e inondazioni che colpirono particolarmente il settentrione, causando vittime e danni incalcolabili<ref>"Dal tempo di [[Noè]] non si ricordava un [[Diluvio universale|diluvio]] simile", commenterà [[Paolo Diacono]] (come riportato in C. Rendina, op. cit., pag. 160).</ref>. Ma anche il [[Tevere]] subì una piena particolarmente violenta, che inondò gran parte della città provocando vittime e danni ingenti; ne seguì un'[[epidemia]] di [[peste]], che decimò la popolazione e colpì anche il [[papa Pelagio II]]. Poiché ancora nell'estate del [[590]] la situazione non accennava a tornare alla normalità, in una predica del [[29 agosto]] Gregorio esortò i fedeli alla penitenza, e per implorare l'aiuto divino organizzò una solenne [[processione]] per tre giorni consecutivi alla [[basilica di Santa Maria Maggiore]]<ref>La processione e le modalità di svolgimento sono riferite puntualmente dal [[Ferdinand Gregorovius|Gregorovius]] in base a quanto riportato nelle cronache di [[Gregorio di Tours]] e di [[Paolo Diacono]] (C. Rendina, op. cit., pag. 160).</ref>.
 
Riga 72:
 
=== Il pontificato ===
[[File:Andrea Mantegna 106.jpg|thumbminiatura|Gregorio con [[Giovanni Battista]], [[san Benedetto da Norcia]] e [[san Girolamo]]. [[Pittura su tela]] di [[Andrea Mantegna]] (1497)]]
Nonostante le riserve all'accettazione del compito che lo attendeva, fu amministratore energico, sia nelle questioni sociali e politiche per supportare i bisognosi di aiuto e protezione, sia nelle questioni interne della Chiesa; sebbene fosse fisicamente piuttosto esile e cagionevole di salute, si dimostrò uomo di azione, pratico e intraprendente. E infatti uno dei primi doveri che si impose fu la moralizzazione ed epurazione della [[Curia romana]], in cui erano presenti troppi personaggi, laici ed ecclesiastici, che avevano interessi ben diversi da quelli spirituali e di carità; molti incarichi furono dunque attribuiti a monaci [[Ordine di San Benedetto|benedettini]]. L'altro dovere primario cui si dedicò fu quello insito nel ruolo di vescovo di Roma, utilizzando i beni propri e quelli derivanti dalle donazioni dei privati, non a beneficio di vescovi e diaconi, ma in favore del popolo della città di Roma che, come lamenta in una sua predica, è "oppressa da uno smisurato dolore, si spopola di cittadini; assalita dal nemico, non è più che un cumulo di macerie"<ref name="C. Rendina, ''op. cit.'', p. 162"/>.
 
Riga 84:
La campagna di [[Romano (esarca)|Romano]] provocò la reazione di re [[Agilulfo]], che riprese [[Perugia]] e poi nel [[593]] pose l'assedio a Roma. Gregorio si trovò a dover provvedere, a fronte di un inefficiente esercito imperiale (oltretutto mal pagato) il cui aiuto latitava, alla difesa di Roma, e per evitare ulteriori sofferenze e lutti alla città si vide costretto a convincere [[Agilulfo]] a levare l'assedio pagando di tasca propria 5000 libbre d'oro e offrendo al re longobardo l'assicurazione del pagamento annuo di un ingente tributo<ref>Nell'occasione scrisse poi all'imperatore [[Maurizio (imperatore)|Maurizio]]: «Con i miei stessi occhi, ho visto i romani legati come cani da una corda al collo che venivano condotti via per essere venduti come schiavi in [[Francia]]» (G. Ravegnani, op. cit., pag. 98).</ref><ref>I. Montanelli – R. Gervaso, ''op. cit.'', pp. 238 e segg. – P. Brezzi, ''La civiltà del Medioevo europeo'', 1978, p. 116.</ref>. In questo modo Gregorio si sostituiva, arbitrariamente, all'autorità civile cittadina e al senato, che di fatto non avevano ormai più alcun ruolo politico riconosciuto; e se al re longobardo interessava solo il denaro, il popolo romano riconobbe in Gregorio l'unico salvatore<ref>G. Pepe, ''op. cit.'', p. 137.</ref>.
 
Questa, e le continue, successive, inutili insistenze per una pace, subirono la disapprovazione dell'imperatore [[Maurizio (imperatore)|Maurizio]] che, concordando con la politica dell'[[Esarcato d'Italia|esarca]], accusò il papa d'infedeltà all'Impero e di stupidità per i suoi tentativi di negoziazione. Gregorio scrisse all'imperatrice per ricordarle come dopo tanti anni di oppressione da parte dei [[Longobardi]], gli imperatori d'Oriente ben poco avevano fatto e speso in favore di Roma (e molto invece per [[Ravenna]], loro ultimo avamposto in terra italiana), mentre la città e la Chiesa avevano bisogno di sopravvivere in pace; ma scrisse anche all'imperatore:
{{Citazione|...Mi è stato detto di essere stato ingannato da Ariulfo, e sono stato definito "sempliciotto",... che significa indubbiamente che sono uno sciocco. E io stesso debbo confessare che avete ragione... Se non lo fossi, non avrei mai accettato di patire tutti i mali che ho sofferto qui per le spade dei Longobardi.
 
Riga 92:
 
[[File:Nuremberg chronicles - Theudelinda, Queen of the Lombards (CLr).jpg|200 px|miniatura|sinistra|La regina [[Teodolinda]] in una [[miniatura]] delle [[Cronache di Norimberga]]]]
[[File:Pope Gregory I.jpg|thumbminiatura|Icona di papa Gregorio I.]]
In coerenza con questa visione della missione della Chiesa si pone il suo programma di evangelizzazione e conversione dei [[Visigoti]] di [[Spagna]] di re [[Recaredo I]], e dei [[Longobardi]], coi quali, dopo la pace del [[598]], riuscì a stabilire rapporti di buon vicinato avviando la loro conversione dall'[[eresia ariana]] grazie anche all'influente sostegno della regina [[Teodolinda]]. Analogo sforzo missionario svolse in favore dei [[Britanni]], presso i quali Gregorio inviò 40 monaci [[Ordine di San Benedetto|benedettini]] per cristianizzare le popolazioni; fu infatti grazie all'aiuto dei re [[Franchi]], con i quali Gregorio fu in continui rapporti e in eccellente relazione, e in particolare della regina [[Brunechilde]], che riuscì ad ottenere la conversione della [[Britannia]], affidandola ad [[Agostino di Canterbury|Agostino]], priore del [[chiesa e convento di Sant'Andrea|convento di Sant'Andrea]] a Roma, poi consacrato vescovo di [[Canterbury]].
 
Riga 112:
 
== Il canto gregoriano ==
[[File:Gregory I - Antiphonary of Hartker of Sankt Gallen.jpg|thumbminiatura|uprightverticale|Gregorio fondatore del canto gregoriano]]
Gregorio riorganizzò a fondo la [[liturgia]] romana, ordinando le fonti anteriori e componendo nuovi testi. L'epistolario (ci sono pervenute 848 lettere) e le omelie al popolo documentano ampiamente sulla sua molteplice attività e dimostrano la sua grande familiarità con i [[Testi sacri]].
 
Riga 118:
 
== Opere ==
[[File:Gregorius - Homiliae in Evangelia, MCCCCLXXVIIII adi XX del mese de augusto - 498200.jpg|thumbminiatura|Pagina delle ''Homiliae in Evangelia''.]]
Di Gregorio sono rimasti diversi scritti di vario genere:
* ''Sacramentarium Gregorianum'' - con cui riformò il canone della messa, rendendola più semplice ma più solenne;
Riga 132:
 
== Culto ==
[[File:Tomb of pope Gregorius I.jpg|thumbminiatura|Tomba di Gregorio I, nella [[basilica di San Pietro in Vaticano]]]]
Papa Gregorio I morì il 12 marzo [[604]] dopo aver sofferto per vari anni di [[gotta]] e fu sepolto nella [[Antica Basilica di San Pietro in Vaticano|Basilica di San Pietro]].