Monumento a Giordano Bruno: differenze tra le versioni

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=== L'idea e la battaglia con la chiesa ===
Una prima statua in sua memoria venne eretta nel [[1849]] - durante il breve intervallo della [[Repubblica Romana (1849)|Repubblica Romana]] di [[Giuseppe Mazzini]], [[Aurelio Saffi]] e [[Carlo Armellini]] - ma fu poi distrutta per volontà di [[Pio IX]] durante la restaurazione del papato<ref name=":1" /><ref>Enrico Riparelli, Eresie cristiane antiche e moderne, Giunti, 2006, pag.93, ISBN 978-88-09-03652-9</ref>. Nel [[1876]] con l'avvento della [[Sinistra storica]] al governo alcuni studenti universitari guidati dai liberal-radicali [[Adriano Colocci]] e [[Alfredo Comandini]] promuovono un Comitato allo scopo di edificare un monumento a Giordano Bruno. L’idea che il monumento dovesse sorgere in [[Campo de' Fiori]], nel luogo del rogo del filosofo, fu di [[Armand Lévy (giornalista)|Armand Lévy]] uno degli ideatori della [[Comune di Parigi (1871)|Comune di Parigi]]. La sottoscrizione promossa dal Comitato trova però scarsa accoglienza da parte dei professori ad eccezione di [[Bertrando Spaventa]] e [[Antonio Labriola]] che aiutano gli studenti a portare avanti la loro battaglia<ref>{{Cita web|url=https://www.alfabeta2.it/2015/10/21/giordano-bruno-battaglie-per-un-monumento/|titolo=Giordano Bruno, battaglie per un monumento|data=13 ottobre 2018}}</ref>. Anche i politici non aiutarono, in particolare della giunta comunale di Roma, guidata dai clerical-moderati, che ostacolò il processo per la cessione del terreno per il monumento<ref>{{Cita web|url=https://www.doppiozero.com/materiali/teorie/giordano-bruno|titolo=Giordano Bruno|autore=Maria Teresa Carbone|data=21 ottobre 2015|accesso=12 ottobre 2018}}</ref> anche se il 1° giugno [[1877]] il sindaco [[Pietro Venturi]] decise di dedicare 200 lire alla costruzione del monumento<ref>{{Cita libro|titolo=Atti del consiglio comunale di Roma|url=https://books.google.it/books?id=-qcwu-V6U6cC&pg=PA582&lpg=PA582&dq=monumento+a+giordano+bruno+1877+giunta&source=bl&ots=SPpSJhPNtA&sig=HXpLp5CMxWJj7a-POIX4tNhHVV0&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwilsJX87YLeAhWH4IUKHW-6A-4Q6AEwC3oECAMQAQ#v=onepage&q=monumento%20a%20giordano%20bruno%201877%20giunta&f=false|accesso=13 ottobre 2018|anno=1888|editore=Tipografia L. Cecchi}}</ref>. L’ideazione del monumento venne quindi affidata allo scultore [[Ettore Ferrari]] che nel [[1879]] presentò una prima versione della statua, raffigurante Giordano Bruno in atteggiamento di sfida davanti al tribunale dell’Inquisizione, ma il bozzetto non venne accettato<ref name=":0" />. Così tra il [[1884]] e il [[1885]] fu formato il comitato per la costruzione del monumento a Giordano Bruno a cui aderirono molti intellettuali dell’epoca tra i quali [[Victor Hugo]], [[Michail Bakunin|Michail Bakunin,]] [[Henrik Ibsen]], [[Giovanni Bovio]] ed [[Herbert Spencer]] e nel [[1887]] Ferrari presentò un nuovo bozzetto del monumento. Nel [[1888]] gli studenti universitari romani, tra i maggiori esponenti del comitato, fecero numerose manifestazioni per erigere il monumento, ma il consiglio comunale di Roma, all'epoca controllato dalla maggioranza filoclericale, cercava di ostacolarlo tramite strategie burocratiche, ma il sindaco [[Leopoldo Torlonia]] a causa del suo troppo attaccamento alle istituzioni ecclesiastiche venne rimosso dall'incarico dal presidente del consiglio [[Francesco Crispi]]. Le elezioni del giugno 1888, tutte incentrate sulla questione del monumento a Giordano Bruno, furono perse dai filoclericali e vinte dai liberali. Finalmente il 9 giungo [[1889]], venne inaugurato a Campo de’ Fiori il monumento a Giordano Bruno.
 
=== Dopo l'inaugurazione ===