Domiziano: differenze tra le versioni

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==== La religione ====
[[File:Tempio di Minerva detto Le colonnacce.jpg|thumb|Colonnato perimetrale del [[Foro di Nerva]].]]
Come tutti gli imperatori, rivestendo la carica di pontefice massimo, Domiziano dovette occuparsi del culto, della costruzione e del restauro dei templi. Nella tradizione di Augusto e del padre Vespasiano, egli si mostrò seguace dell'antica religione romana, da lui privilegiata rispetto ai culti orientali che, incentrati sulla dea [[Iside]], conoscevano una crescente diffusione a Roma. Fece restaurare il [[Tempio di Giove Ottimo Massimo|Tempio di Giove Capitolino]] che, già danneggiato nel [[70]] al tempo della guerreguerra contro [[Vitellio]], bruciò ancora nell'[[80]]: senza mutare la pianta di questo tempio esastilo, Domiziano lo fece decorare con particolare magnificenza, con porte e tetto di bronzo dorato:<ref>Zosimo V, 38; Procopio, ''La guerra dei Vandali'' I, 5.</ref> «neppure il patrimonio del maggiore contribuente romano sarebbe bastato a pagare il costo della sola doratura, che ascese a più di 12.000 talenti». Le colonne furono intagliate in marmo pentelico ma, nel giudizio di [[Plutarco]], risultarono troppo sottili.<ref>Plutarco, ''Vita di Publicola'', 15.</ref>
 
Il [[frontone]], sormontato da una quadriga, vedeva al centro [[Giove (divinità)|Giove]] tra [[Giunone]] e [[Minerva]]; a destra [[Mercurio (divinità)|Mercurio]], [[Asclepio|Esculapio]], [[Vesta]], il [[Sole]] su una biga, altre tre figure e il [[Tevere]]; a sinistra, un eguale numero di figure in corrispondenza. All'interno furono erette quattro colonne ottenute con la fusione del metallo degli speroni delle navi di [[Cleopatra VII|Cleopatra]] catturate ad [[Azio]].<ref>Servio, ''Commento alle Georgiche'' III, 29.</ref> Il tempio fu inaugurato nell'[[82]] ed esistette fin verso il [[VI secolo]]. Anche la cosiddetta capanna di [[Romolo]], conservata nel tempio, fu restaurata.<ref>Marziale, VIII, 80. Un'altra «capanna di Romolo» era conservata nel Palatino.</ref> A fianco del tempio di Giove Capitolino fece erigere un santuario dedicato a Giove Custode che trasformò poi in [[tempio di Giove Custode|tempio]], nel cui altare erano rappresentate in bassorilievo le sue gesta, mentre la sua immagine era impressa nella statua stessa del dio.<ref>Tacito, ''Historiae'' III, 74.</ref>