Civiltà villanoviana: differenze tra le versioni

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Anche recentemente, considerato che in nessuna grande città etrusca si constata uno sconvolgimento, un cambiamento improvviso o una frattura fra l'VIII (villanoviano evoluto) e il VII secolo (orientalizzante) ma, piuttosto, una continuità, è stato ribadito (da [[Giovannangelo Camporeale]]<ref>Giovannangelo Camporeale, ''Gli Etruschi. Storia e Civiltà'', UTET, 2000, pag. 72.</ref> e [[Jean-Paul Thuillier]]<ref>Jean-Paul Thuillier, ''Gli Etruschi. la prima civiltà italiana'', Torino, Lindau Srl, 2008, pagg. 115-117.</ref>) che i Villanoviani possono essere considerati Etruschi e, più specificatamente, la prima fase della [[civiltà etrusca]].<ref name=Bartolonivillanoviana></ref><ref name=Torellicolonna2000></ref><ref name=Torellibriquel2000></ref><ref name=Torellibartoloni2000></ref>
 
Questa teoria è stata fortemente sostenuta anche da [[Mario Torelli]],<ref>Mario Torelli, ''Storia degli Etruschi'', Laterza, 1981-2012 pp. 32 e ss., si veda anche pp. 43 e ss.</ref> anche per i protovillanoviani e sottolineando come l'area culturale villanoviana sia sovente costituita da enclave (e colonie) all'interno di aree culturali differenti, riassorbite dalle civiltà adiacenti (per esempio l'enclave di Capodifiume-Roccadaspide all'interno dell'area culturale Enotria, e divisa in zone economico-culturali diverse. Questa teoria è quella più accettata (sia pure non unica) dalla comunità scientifica, anche perché vi sono isoglosse linguistiche dell'etrusco corrispondenti ad alcuni insediamenti villanoviani (es. Volturno) e iscrizioni in caratteri etruschi arcaici in corrispondenza del villanoviano IV (secolo VII) Bolognese.
 
== Caratteristiche ==