Il romanzo di Ramses - Il figlio della luce: differenze tra le versioni

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Dopo una strigliata con Shenar, Ramses raggiunge Ameni, che ha parlato all'amministrazione riguardo alle mattonelle d'inchiostro e ha scoperto che, a quanto pare, sembrano esserci traffici e malversazione. La stessa notte, Ramses, mentre medita sul suo destino, si accorge della presenza, e lo attacca pensando che sia un ladro; ma si scopre essere Iset, inebriata dal folle amore che prova per Ramses. Il giorno dopo, deciso a proseguire le sue indagini per cercare chi ha incaricato di farlo uccidere, trova un tale di nome Bakhen, controllore delle scuderie. Affascinato dalla maestosità di un cavallo, Ramses chiede come si chiama, ma a rispondergli non è Bakhen, ma bensì il padre Sethi, che gli risponde che è il suo cavallo preferito. Paralizzato dalla visione del padre, egli decide di seguirlo per il Sud. Partendo da Menfi e arrivando a Gebel Silsileh, Ramses, giunto lì, apprende del lavoro svolto nelle cave di pietra e, affascinato, decide di mettersi alla prova, ed esegue un ottimo lavoro degno degli scultori più abili. Lontano dalla città e dai suoi inutili fasti, Ramses sente di scegliere di rimanere lì, ma è proprio questo il messaggio che suo padre gli aveva impartito: dimenticare un'infanzia dorata e lussuosa; tale messaggio ha infranto le sue illusioni mettendolo di fronte alle proprie effettive capacità. Eppure, il giorno dopo, Ramses trova l'intera cava deserta, senza alcun operaio o caposquadra presente. Incuriosito, Ramses si avventura per le caverne, finché trova suo padre, intento a meditare in una cappella di fronte a una stele. Ramses, terminato il rituale del padre, confessa tutto ciò che era successo recentemente. Sethi lo mette alla prova: ordina al figlio di uccidere il proprio cane, Guardiano, fracassandogli il cranio. Ramses rifiuta di compiere una tale follia, soprattutto nei confronti di uno che gli ha dato la sua fiducia, preferendo entrare nella corporazione dei cavatori senza tornare mai più al palazzo. Sethi si congratula quindi col figlio, poiché in realtà era solamente una prova, e gli comunica che ormai è giunto il momento di tornare al Nord.
 
Intanto, Iset fa irruzione nell'ufficio di Ameni, pretendendo che egli sappia dove si trova Ramses. Poiché da lui non riceve alcuna risposta certa, Iset decide di andare da Shenar, e arriva pure a litigare con lui e addirittura a rifiutare le sue ''avances''. Ameni, intanto, investiga sulle mattonelle d'inchiostro, riesce a distrarre il guardiano di un magazzino; sotto uno primo strato di mattonelle di ottima qualità, il secondo possiede mattonelle di pessima produzione. Viene però stordito dal guardiano, che ne getta il corpo in un vicina discarica. quale, fortunatamente, Ameni verrà quindi recuperatosalvato da un signorepassante. Ramses, tornato nuovamente a Menfi e curatodopo una nuova notte d'amore con Iset, riceve la notizia che Ameni è stato aggredito, e va subito da lui: la missione di Ameni è fortunatamente compiuta... o almeno così sembra: adottando la stessa tattica di Ameni, Ramses sale la scala ed entra dal tetto nel granaio fino al magazzino, ma lo trova completamente vuoto.
 
Ramses viene poi convocato al tempio di Ptah, riferisce a sua madre il mistero del magazzino svuotato su cui anche Ameni aveva investigato, e infine parte, assieme al padre Sethi, da Menfi per il delta del paese, terra di pescatori e raccoglitori di papiro. Vi rimane per settimane, prima di tornare a Menfi. Frattanto, nella stessa Menfi, Tuya rimprovera di nuovo il capo della sicurezza di negligenza, e gli concede un doppio incarico: uno, continuare con le indagini sull'aggressione nei confronti di Ramses; due, investigare sulle mattonelle d'inchiostro difettose fabbricate dal misterioso laboratorio, compito facilitato dalle informazioni di Ameni e Ramses. Il tempo passa, e il ritualista annuncia la successione del Faraone Seti. Per scelta del Faraone, Ramses si siederà dietro al grande sacerdote di Ptah, assai indietro rispetto alla coppia reale, assai indietro rispetto a Shenar, possibile successore al trono.
Tornato nuovamente a Menfi e dopo una nuova notte d'amore con Iset, Ramses riceve la notizia che Ameni è stato aggredito, e va subito da lui: la missione di Ameni è fortunatamente compiuta... o almeno così sembra: adottando la stessa tattica di Ameni, Ramses sale la scala ed entra dal tetto nel granaio fino al magazzino, ma lo trova completamente vuoto.
 
Deluso nel profondo, Ramses recupera il suo morale grazie a Sary e Dolente, ed è pronto per un viaggio di vacanza. Il giorno della partenza, però, Ramses sembra in ritardo, e lo stesso Ameni, appena arrivato da Dolente, riferisce che Ramses stesso è scomparso! Senza avvertire nè Ameni nè Iset, questi si è incamminato verso l'harem di Merur, dove si trova Mosè. Mentre i due parlano, odono un urlo e due tessitrici scappare a gambe levate: si scopre essere Setau l'autore del guaio. Lo stesso Setau, come prova dei suoi nuovi poteri, dona a Mosè un bastone che poi viene trasformato in un serpente dallo stesso Setau! Così, questi fa scuola a Mosè e Ramses, finchè poi Mosè rivela di voler abbandonare tutto. Ramses nota una delle danzatrici in disparte: la ragazza si chiama Nefertari, viene da una famiglia di modesti ceti, ed è nuova nell'harem; ma ciononostante, sebbene nota in genere come tessitrice, ha assunto la guida del suo gruppo in tutti i campi. Ramses intrattiene un dialogo con questa, finché Nefertari si congeda con lui con una massima: ''Una parola perfetta è più nascosta della pietra verde, e tuttavia la si trova tra servi che faticano alla mola''.
 
Ramses rimane una settimana nell'harem; torna poi a Menfi, dove viene ricevuto da Asha. Questi riferisce l'ineluttabile sconfitta di Troia nella [[guerra di Troia|famigerata guerra di Ilio]], e l'eventuale massacro e distruzione della città. Inoltre, sembrerebbe che gli Ittiti stiano preparando ad attaccare i confini con l'Egitto: durante il primo anno del suo regno, Sethi aveva dovuto affrontare una rivolta di beduini che, aizzati dagli ittiti, avevano invaso la Palestina e proclamato un regno indipendente dove subito le varie fazioni si erano massacrate a vicenda. Calmatesi le acque, il Faraone aveva guidato una campagna per pacificare Canaan, annettere la parte meridionale della Siria e assicurarsi il controllo dei porti fenici. Nell'anno terzo del regno, poi, tutti avevano previsto uno scontro frontale con le forze ittite, ma gli eserciti contrapposti si erano accampati nelle rispettive posizioni e poi erano tornati nelle loro basi nelle retrovie. Da Tuya, Ramses apprende che dalle notizie del capo della sicurezza, il conducente del carro che aveva portato lo stesso Ramses in trappola è stato ritrovato morto in un granaio abbandonato a sud di Menfi; per quanto riguarda il laboratorio delle mattonelle d'inchiostro, il papiro che conteneva il nome del proprietario è stato distrutto negli archivi. Ramses, cambiando discorso, teme che la pace sia in pericolo, e desidera quindi andare con il padre a combattere per il proprio paese. Con sorpresa, Shenar viene nominato portainsegna alla destra del Faraone, e il nome di Ramses non è nemmeno citato! Nonostante le suppliche di Ramses, Seti rifiuta di cambiare la propria decisione, quindi il principe è costretto a infiltrarsi, in mezzo a mille reclute. Dopo tre giorni di selezioni, Ramses riesce, nonostante i crudeli insegnamenti di Bakhen, a essere selezionato tra venti resistenti; il quarto giorno, si passa alle armi, e dodici volontari ne vengono scelti. All'undicesimo giorno di addestramento, Bakhen, bisognoso di un ufficiale, li mette tutti alla prova dell'arco: undici, compreso Ramses, riescono, e Bakhen mostra loro un arco di straordinarie dimensioni, e li ordina di colpire una targa di rame, distante centocinquanta metri dai volontari rimasti. Soltanto Ramses riesce, al suo terzo tentativo, a colpire il bersaglio. Bakhen, però, vuole un'ultima prova: uno scontro a mani nude, tra Ramses e Bakhen stesso. Lo scontro, duro e senza quartiere, si conclude in un pareggio, Ramses viene comunque promosso come ufficiale.
 
==Personaggi==