Presidente degli Stati Uniti d'America: differenze tra le versioni

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Il '''Presidente degli Stati Uniti d'America''' (in [[lingua inglese|inglese]]: ''President of the United States of America''; sigla: '''POTUS''')<ref>{{Cita news|autore=William Safire|url=http://www.nytimes.com/1997/10/12/magazine/on-language-potus-and-flotus.html?pagewanted=all&src=pm|titolo=On language: POTUS and FLOTUS|pubblicazione=New York Times|data=12 ottobre 1997}}</ref>) è il [[capo di Stato]] e il [[capo del governo]] degli [[Stati Uniti d'America]]. Di [[Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America|nomina elettiva]], il Presidente è responsabile delle [[Potere esecutivo|funzioni esecutive]] del [[Governo federale degli Stati Uniti d'America|governo federale]] ed è anche il [[comandante in capo]] delle [[United States Armed Forces|Forze Armate statunitensi]].
 
Il Presidente degli Stati Uniti è considerato una delle persone più potenti al mondo, dato che si trova alla guida dell'unica [[superpotenza]].<ref>{{Cita web|url=http://www.lasentinel.net/The-Most-Powerful-Man-in-the-World-is-a-Black-Man.html|titolo=The Most Powerful Man in the World is a Black Man|editore=Lasentinel.net}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2008/jan/03/uselections2008.world|titolo=Who should be the world's most powerful person?|pubblicazione=The Guardian|data=3 gennaio 2008|accesso=26 agosto 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.newsweek.com/meacham-history-power-83117|titolo=Meacham: The History of Power|cognome=PM|nome=Jon Meacham On 12/19/08 at 7:00|sito=Newsweek|data=20 dicembre 2008|accesso=26 agosto 2016}}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.newsweek.com/newsweek-50-barack-obama-83041|titolo=The NEWSWEEK 50: Barack Obama|cognome=PM|nome=Fareed Zakaria On 12/19/08 at 7:00|sito=Newsweek|data=20 dicembre 2008|accesso=26 agosto 2016}}</ref> Il suo ruolo lo pone alla guida del paese con l'[[Stati per spesa militare|apparato militare più costoso al mondo]] e con [[Stati con armi nucleari|il secondo arsenale nucleare più grande del pianeta]], oltre che essere al comando dell'[[Stati per PIL (nominale)|economia con il più elevato PIL reale e nominale]].
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È l′art. 2 della [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione degli Stati Uniti]] ad attribuire il potere esecutivo in capo al Presidente. Un potere che gli consente di dare materiale esecuzione alle leggi federali, di nominare i funzionari federali dei diversi dipartimenti in cui è suddivisa l'amministrazione e di assumersi la responsabilità di firmare trattati internazionali (previo parere consultivo ed assenso del Senato). Il Presidente ha anche il potere di concedere la grazia ai condannati per reati federali e di rinviare i lavori di uno o di entrambi i rami del Congresso in casi straordinari. Durante il suo mandato, è lo stesso Presidente che in larga parte assume la responsabilità di dettare l'agenda legislativa del partito di cui è espressione.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=J.P. Pfiffner|titolo=The President's Legislative Agenda|rivista=Annals of the American Academy of Political and Social Science|numero=499|pp=22-35|url=https://dx.doi.org/10.1177%2F0002716288499001002}}</ref> Il Presidente, infine, stabilisce le direttive sia di politica interna che estera.
 
L'elezione del Presidente avviene in via indiretta: gli elettori di ogni Stato eleggono 538 "[[Collegio elettorale degli Stati Uniti d'America|grandi elettori]]", i quali a loro volta (riuniti nel Collegio elettorale, ma ognuno nella capitale dello Stato per cui sono stati eletti) votano a scrutinio segreto il Presidente e il Vicepresidente che lo ha accompagnato nella campagna elettorale (formando il cosiddetto "''ticket''"). La carica [[Presidenti degli Stati Uniti d'America per durata|dura quattro anni]] e il XXII emendamento alla Costituzione (approvato nel 1951) vieta a chiunque di poter esercitare la carica presidenziale per più di due mandati.
 
Sede e [[residenza ufficiale]] del presidente è la [[Casa Bianca]] a [[Washington]]. Il presidente dispone di un suo staff e usufruisce di numerosi servizi. Due [[Boeing VC-25]] (versione appositamente modificata dell'aereo di linea [[Boeing 747]]-200B) servono per il trasporto a lunga distanza. Con il presidente a bordo, l'aereo viene denominato ''[[Air Force One]]''. Lo stipendio del presidente ammonta a 400.000 [[Dollaro|dollari]] all'anno, esclusi altri benefici, e gli viene corrisposto annualmente.
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== L'origine della carica ==
[[File:Gilbert Stuart Williamstown Portrait of George Washington.jpg|thumb|[[George Washington]], primo presidente degli Stati Uniti d'America (1732-17991732–1799)]]
Il 4 luglio [[1776]], a [[Filadelfia]] ([[Pennsylvania]]), nell'ultima sessione del [[Secondo congresso continentale|Secondo Congresso Continentale]], le [[Tredici colonie|13 colonie britanniche]] proclamarono ufficialmente la propria [[Dichiarazione d'indipendenza degli Stati Uniti d'America|dichiarazione di indipendenza]] dall'[[Impero britannico]]. Le colonie, divenute dei veri e propri [[Stato-nazione|Stati sovrani]] indipendenti l'uno dall'altro,<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Sidney M. Milkis, Michael Nelson|titolo=The American Presidency: Origins and Development (5th. ed)|anno=2008|editore=CQ Press|città=Washington, D.C.|pp=1-25|ISBN=0-87289-336-7}}</ref> riconobbero però la necessità di coordinarsi per fronteggiare la prevedibile reazione degli inglesi.<ref name=":1">{{Cita libro|autore=Alfred H. Kelly, Winfred A. Harbison, Herman Belz|titolo=The American Constitution: Its Origins and Development (7th ed.)|anno=1991|editore=W.W. Norton & Co.|città=New York|pp=76-81|volume=I|ISBN=0-393-96056-0}}</ref>.
 
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Con il [[Trattato di Parigi (1783)|Trattato di Parigi del 1783]] finì la [[Guerra d'indipendenza americana]] e [[Giorgio III del Regno Unito]] riconobbe gli [[Stati Uniti d'America]] come Stato sovrano e indipendente. Conclusa la questione coloniale, alla Confederazione rimanevano però da risolvere enormi problemi al suo interno: i confini ad ovest erano deboli e minacciati; le rispettive economie dei singoli Stati si trovavano in condizioni miserevoli dopo lo sforzo bellico; numerose dispute commerciali fra diversi Stati minacciavano fin da subito di sfaldare la neonata Confederazione; data la necessità di importare una grande quantità di beni, enormi quantità di valuta se ne andavano all'estero; le linee commerciali che collegavano le ex-colonie con il [[bacino del Mediterraneo]] erano perennemente minacciate dalle flotte dei [[Pirateria|pirati]] [[nordafrica]]ni; il [[Debito pubblico|debito]] con diversi Paesi stranieri per finanziare la propria guerra d'indipendenza doveva essere saldato per evitare [[Interesse|interessi]] altissimi. L'insoddisfazione della popolazione era evidente.<ref name=":0" />
[[File:Scene at the Signing of the Constitution of the United States.jpg|sinistra|miniatura|324x324px|''[[Scena della firma della Costituzione degli Stati Uniti]]'' di [[Howard Chandler Christy]] ([[Pittura a olio|olio su tela]] -, 1940).]]
Nel 1785, a seguito della risoluzione positiva della [[Conferenza di Mount Vernon]] (tenutasi presso la stessa abitazione di [[George Washington]]) con cui la [[Virginia]] e il [[Maryland]] trovarono un accordo sull'utilizzo delle acque comuni, la stessa Virginia propose la convocazione di una conferenza commerciale fra tutti gli Stati confederati per risolvere una volta per tutte eventuali dispute che potessero minare il futuro della Confederazione. La conferenza venne convocata ad [[Annapolis]], nel Maryland, nel settembre 1786. Tuttavia la conferenza fallì nel raggiungere il suo obiettivo a causa dei reciproci sospetti da parte dei delegati, una parte dei quali decise comunque di proporre una ''convention'' da tenersi la primavera successiva a [[Filadelfia]], con lo scopo di apportare modifiche agli [[Articoli della Confederazione]]. La proposta venne accolta piuttosto freddamente dalla maggior parte degli Stati, ma l'opera di convincimento da parte dei delegati della Virginia, [[James Madison]] e [[Edmund Randolph]], nei confronti di [[George Washington]] di rappresentare la stessa Virginia alla riunione di Philadelphia, e la ribellione di Shays nel Massachusetts (sedata dopo qualche mese senza che il Congresso potesse intervenire) convinse gli Stati più restii della necessità di una riforma della Confederazione e ad accettare la proposta.<ref name=":0" /><ref>{{Cita libro|autore=Richard Beeman|titolo=Plain, Honest Men: The Making of the American Constitution|anno=2009|editore=Random House|città=New York|ISBN=0-8129-7684-3}}</ref>
 
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L'esercizio di altri poteri presidenziali è invece coordinato con l'attività del Congresso. È il caso della promulgazione delle leggi approvate da entrambe le camere, che include la possibilità di esercitare il diritto di [[veto]] (art. I, sez. 7). In molte tipologie di atto la collaborazione con il [[potere legislativo]] si sostanzia nel cosiddetto "''[[advice and consent]]''" del [[Senato degli Stati Uniti|Senato]]. Il presidente può così nominare diversi alti funzionari (inclusi i segretari di dipartimento, corrispondenti grosso modo ai ministri di un governo parlamentare), gli [[ambasciatore|ambasciatori]] e i [[Giudice|giudici]] federali, ma tali nomine devono essere scrutinate e approvate dal Senato (a maggioranza semplice). I due terzi dei voti espressi dai senatori sono invece necessari per approvare i [[trattato internazionale|trattati]] firmati dal presidente. Tuttavia, il Presidente può firmare gli atti di politica estera e sottrarli al voto del Senato qualificandoli come ''Executive Agreement'' (per esempio, gli [[Conferenza di Jalta|accordi di Yalta]] e di [[Conferenza di Potsdam|Potsdam]] durante la seconda guerra mondiale), nel solo caso in cui non sia necessaria una legge per la concreta realizzazione dell'accordo internazionale.
[[File:Constitution of the United States, page 1.jpg|miniatura|La prima pagina del manoscritto originale della [[Costituzione degli Stati Uniti d'America]], firmata il 17 settembre 1787., Ilil cui manoscritto è conservato presso i [[National Archives and Records Administration|National Archives]] di [[Washington|Washington, D.C.]]]]
Se la Costituzione non attribuisce al Presidente il potere di iniziativa legislativa, il potere esecutivo ha acquisito il potere di adottare atti con forza di legge, in virtù di una delega del Congresso o nelle situazioni di crisi. Alcune leggi affermano una delega senza un termine temporale, attribuendo di fatto al Presidente un potere di iniziativa legislativa su specifiche materie: ad esempio, col ''Budget and Accounting Act'' (Pub.L. 67-13, 42 Stat. 20, 1921), il Presidente è autorizzato a presentare ogni anno una proposta di bilancio federale.
 
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Il presidente è il simbolo dell'unità nazionale e la sua voce è unica: sia verso l'interno (importanza del Presidente in occasione di tragedie nazionali) sia verso l'esterno (all'estero è il portavoce di posizioni condivise dall'intero popolo americano).
 
=== Il ruolo "legislativo" ===
==== Il potere di veto ====
Il primo potere che la [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione]] affida al Presidente è quello di poter porre il [[veto]]. In forza della ''[[Presentment Clause]]'', si richiede che qualunque ''bill'' approvato dal [[Congresso]] debba essere presentato al Presidente prima che esso possa avere "forza di legge". Il Presidente entro 10 giorni (senza contare le domeniche) ha così tre opzioni:
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** Se i lavori del Congresso sono "rinviati" (''adjourned''), rendendo dunque impossibile la restituzione del disegno di legge, quest'ultimo non diventa norma federale: una situazione definita come ''[[pocket veto]].''
Nel 1996 il [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] ha tentato di incrementare il potere di veto del Presidente con il ''[[Line Item Veto Act]]'', una norma con la quale si consentiva al Presidente di porre il veto soltanto su alcune parti del ''bill'' (in particolar modo per non far approvare determinati capitoli di spesa inseriti nei testi legislativi). Tuttavia nel 1998 la [[Corte suprema degli Stati Uniti d'America|Corte Suprema]], con la sentenza ''[[Clinton v. City of New York]]'', ha dichiarato la norma incostituzionale.<ref>{{Cita web|url=https://supreme.justia.com/cases/federal/us/524/417/case.html|titolo=Clinton v. City of New York 524 U.S. 417 (1998)|accesso=26 agosto 2016}}</ref>
[[File:BarackObamaSigningLegislation.jpg|miniatura|267x267px|[[Barack Obama]] firma una legge approvata dal [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]] nello [[Studio Ovale]] della [[Casa Bianca]].]]
 
==== "Organo propulsore" dell'attività legislativa ====
L'articolo 1 della [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione]] contiene la cosiddetta ''[[Ineligibility Clause]]'': il Presidente non può contemporaneamente esercitare la carica presidenziale ed essere un membro del [[Congresso degli Stati Uniti d'America|Congresso]].<ref>Il divieto vale anche per qualsiasi membro dell'esecutivo presidenziale.</ref> Conseguenza di questo divieto è, come ovvio, che il Presidente non può direttamente avanzare proposte di alcuna legge federale. Tuttavia è indubbio che il Presidente abbia la possibilità di influenzare e promuovere l'approvazione di nuove norme in via indiretta, soprattutto nel caso in cui in uno o in entrambi i rami del Congresso sussista una [[maggioranza]] del suo stesso partito.
 
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=== I poteri esecutivi ===
==== I poteri amministrativi ====
[[File:BUSHCABINET.jpg|miniatura|271x271px|[[George W. Bush]] con a fianco il [[Segretario al Tesoro degli Stati Uniti d'America|Segretario del Tesoro]] [[John W. Snow]] (sinistra) e il [[Segretario della difesa degli Stati Uniti d'America|Segretario della Difesa]] [[Donald Rumsfeld]] (destra) riuniti insieme al Gabinettogabinetto di governo il 30 gennaio 2006.]]
Avendo la [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione]] affidatogli la [[Potere esecutivo|funzione esecutiva]], il Presidente è posto a capo di tutta la struttura amministrativa del [[Governo federale degli Stati Uniti d'America|governo federale]], essendo dalla stessa Costituzione obbligato a "preoccuparsi che le leggi vengano eseguite in buona fede".<ref>http://www.law.cornell.edu/constitution/articleii#section3</ref> Una macchina amministrativa imponente, se la stessa Casa Bianca dichiara di contare più di 4 milioni di dipendenti pubblici (compresi, comunque, i componenti delle Forze Armate).<ref>{{cita web |url=http://www.whitehouse.gov/our-government/executive-branch |titolo=Copia archiviata |accesso=19 luglio 2011 |urlmorto=sì |urlarchivio=https://web.archive.org/web/20110719010906/http://www.whitehouse.gov/our-government/executive-branch |dataarchivio=19 luglio 2011 }}</ref>
 
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==== Responsabile della politica estera statunitense ====
[[File:Medvedev Obama and Sarkozy at 2010 NATO Summit cropped.jpg|miniatura|297x297px|L'ex-Presidente Barackpresidente Obama accompagnato dal Presidentepresidente russo [[Dmitrij Anatol'evič Medvedev|Dimitry Medvedev]] (sinistra) e dal Presidentepresidente francese [[Nicolas Sarkozy]] (destra) in occasione ''summit''del vertice della [[Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord|NATO]] a [[Lisbona]] ([[Portogallo]]) il 20 novembre 2010.]]
Oltre alle Forze Armate, il Presidente detiene il pieno controllo della [[politica estera]] [[Politica estera degli Stati Uniti|statunitense]] essendo responsabile, tramite il [[Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d'America|Dipartimento di Stato]] e il Dipartimento della Difesa, della protezione dei cittadini statunitensi (anche all'estero) e degli stranieri sul territorio degli Stati Uniti. Oltre ad essere a capo della diplomazia statunitense, il Presidente ha il potere di negoziare e firmare i [[Trattato internazionale|trattati internazionali]] che poi devono essere [[ratifica]]ti dal [[Senato (Stati Uniti d'America)|Senato]] con maggioranza qualificata di due terzi, oltre alla possibilità di riconoscere nuove nazioni e governi.
 
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=== Il cerimoniale presidenziale ===
[[File:Wilson opening day 1916.jpg|miniatura|276x276px|[[Thomas Woodrow Wilson|Woodrow Wilson]] in occasione dell'''[[Openinggiorno Day]]'d'apertura della [[Major League Baseball|stagione di baseball]] 1916.]]
Come capo dello Stato, il Presidente si trova nella posizione di mantenere degli usi e delle tradizioni che lo vedono protagonista. Se ne citano alcune:
* A partire dalla presidenza di [[James Buchanan]], è tradizione che nel periodo di transizione (dall'esito delle elezioni presidenziali fino al giuramento, quasi tre mesi) il Presidente uscente dia consigli ed assista il Presidente neoeletto nel primo impatto con la sua nuova carica. Inoltre [[Ronald Reagan]] ha inaugurato l'uso di lasciare un messaggio privato rivolto al nuovo Presidente sulla scrivania nello [[Studio Ovale]] il giorno della proclamazione ufficiale.
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* Il Presidente e la sua famiglia sono i protagonisti di una cerimonia ufficiale il [[Giorno del Ringraziamento]].<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2007/11/20/AR2007112002331_4.html?sub=AR&sid=ST2007112002354|titolo=Turkey Pardons, The Stuffing of Historic Legend|pubblicazione=The Washington Post|data=21 novembre 2007|accesso=30 agosto 2016}}</ref>
 
== L'elezione e la nomina del Presidentepresidente ==
{{Vedi anche|Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America}}
=== I criteri di eleggibilità ===
[[File:FORPRES.jpg|miniatura|262x262px|Da sinistra a destra: gli ex presidenti [[George H. W. Bush]], [[George W. Bush]], [[Bill Clinton]] e [[Jimmy Carter]].]]
L'articolo 2 della [[Costituzione degli Stati Uniti d'America|Costituzione]] elenca con precisione i requisiti per poter ricoprire la carica di Presidente degli Stati Uniti d'America:
* possedere la [[cittadinanza statunitense]] sin dal momento della [[nascita]];
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Un'altra causa di ineleggibilità (prevista dall'articolo 1 della Costituzione) riguarda il caso di un ex-presidente condannato con la particolare procedura dell<nowiki>'</nowiki>''[[impeachment]]'' al quale il [[Senato]] ha comminato la sanzione accessoria del divieto di rivestire in futuro cariche pubbliche federali, fra cui quella di Presidente. Infine il XIV emendamento (approvato il 9 luglio 1868) vieta la nomina presidenziale a una persona che, dopo aver giurato sulla Costituzione, si è poi ribellato contro gli Stati Uniti. In quest'ultimo caso, però, la causa di ineleggibilità viene meno qualora i due terzi sia del Senato sia della [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei Rappresentanti]] si siano espressi a favore della sua eleggibilità.
[[File:Electoral map 2012-2020.svg|miniatura|Una cartina degli Stati Uniti che illustra il numero di "grandi elettori" (e dunque di voti) attribuiti ada ogni Stato fino al 2020. Perin cui per ottenere la maggioranza, il candidato deve ottenere almeno 270 voti (il totale è disu 538).]]
 
==== Il Collegiocollegio elettorale ====
{{Vedi anche|Collegio Elettorale degli Stati Uniti d'America}}Ogni quattro anni, le elezioni presidenziali si svolgono il "martedì successivo al primo lunedì di novembre", questo per evitare che l'elezione si debba svolgere il primo novembre, giorno festivo negli Usa, quando questo cade di martedì. Nello stesso giorno sono concentrate anche altre consultazioni, riferite a ogni livello di governo. A livello federale, si svolgono assieme a quelle per il presidente le elezioni per il rinnovo della [[Camera dei rappresentanti (Stati Uniti d'America)|Camera dei Rappresentanti]] e quelle per la scelta di un terzo dei membri del [[Senato degli Stati Uniti|Senato]].
 
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Da quando è stato adottato il XXII emendamento, sono stati sei i presidenti ad essere riusciti a farsi eleggere per due mandati: Dwight D. Eisenhower, Richard Nixon, Ronald Reagan, Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama.
[[File:USPresidentialSeal.jpg|miniatura|Copia dello stemma presidenziale affisso sui podi dai quali il Presidentepresidente espone i suoi discorsi ufficiali.]]
 
== Stemma presidenziale ==
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=== La Casa Bianca ===
{{vedi anche|Casa Bianca}}
La '''Casa Bianca''' è la residenza ufficiale del presidente e sede del suo ufficio personale, lo [[Studio Ovale]].
 
Situata a Washington, al numero 1600 di Pennsylvania Avenue NW, la sua costruzione iniziò nel 1792 e venne inaugurata nel 1800, sotto la presidenza del neoeletto [[Thomas Jefferson]] (sebbene il primo inquilino ufficiale fosse stato [[George Washington]], che tuttavia morì mentre ancora si stava completando il tetto).
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=== Camp David ===
{{vedi anche|Camp David}}
'''Camp David''' è la seconda residenza presidenziale ufficiale, posta nel Catoctin Mountain Park, nella [[Contea di Frederick]] nel [[Maryland]]. Svolge essenzialmente il ruolo di residenza di campagna del presidente e della sua famiglia: si tratta comunque di una installazione militare, infatti il suo nome ufficiale è ''Naval Support Facility Thurmont'' e il personale è rappresentato principalmente da membri della [[U.S. Navy|marina statunitense]] e dei [[United States Marine Corps|marines]].
 
Costruita tra il 1935 e il 1938, fu adottata nel 1942 come residenza ufficiale dall'allora presidente [[Franklin Delano Roosevelt]] con il nome di [[Shangri-La]] (l'immaginario paradiso hymalaiano descritto da [[James Hilton]] nel suo romanzo [[Orizzonte perduto (romanzo)|Orizzonte perduto]]). Nel 1953 il presidente [[Dwight Eisenhower]] ne mutò il nome in quello attuale, in onore del padre e del nipote, entrambi chiamati David.